Bitter Sweet Symphony
Galleria Campari presenta “Bitter Sweet Symphony”, un’esposizione sensoriale interattiva che coniuga le arti figurative con altre discipline, dalla musica al cinema, passando per la moda e l’alta profumeria, in un percorso che coinvolge i cinque sensi, alla scoperta delle due anime che convivono armoniosamente nel Campari: la Dolcezza e l’Amarezza.
Comunicato stampa
Galleria Campari presenta “Bitter Sweet Symphony”, un’esposizione sensoriale interattiva che coniuga le arti figurative con altre discipline, dalla musica al cinema, passando per la moda e l’alta profumeria, in un percorso che coinvolge i cinque sensi, alla scoperta delle due anime che convivono armoniosamente nel Campari: la Dolcezza e l’Amarezza.
La mostra occuperà gli spazi espositivi di Galleria Campari negli Headquarters del Gruppo ed è curata da Marina Mojana, direttore artistico di Galleria Campari, e da Fabrizio Confalonieri, Studio Cree. Sarà aperta gratuitamente al pubblico dal 13 ottobre al 22 dicembre 2016.
Il percorso è concepito come un itinerario lungo un arcipelago di isole sensoriali, con sette differenti momenti che pongono il visitatore nelle condizioni di effettuare una scelta tra opposti, in un viaggio alla scoperta di se stesso che è un’esperienza immersiva, nella quale non gli sarà chiesto solo di osservare, ma anche di toccare, utilizzare l’olfatto, ascoltare e gustare.
La mostra, attraverso il connubio tra arti e alto artigianato, che costituisce uno dei segreti della dolce vita italiana, rende il visitatore protagonista di una esperienza che cattura tutti i sensi: lo sguardo tramite l’arte contemporanea, il cinema e il costume; l’udito con molteplici generi musicali; l’olfatto mediante raffinati profumi artigianali; il gusto con piccole degustazioni per il palato, e il tatto con differenti materiali da “esplorare”.
Il percorso inizia infatti con un’area dedicata alle sensazioni tattili, lasciando che la pelle, prima ancora della vista, diventi lo strumento principe per conoscere il mondo.
La mostra prosegue con una sezione dedicata al piacere per gli occhi che riunisce opere site-specific di arte contemporanea, commissionate da Campari e create da quattro artiste, chiamate dalla curatrice Marina Mojana a interpretare il concept “dolce e amaro” della mostra con svariati materiali: la resina per Johanna Wahl (1961, Immenstadt, Germania); la garza di Roberta Savelli (1969, Giussano); la ceramica di Adriana Albertini (1972, Brescia); la carta di Iaia Filiberti (Milano).
Realizzata in collaborazione con il music teller Federico Sacchi, l’area dedicata all’udito propone invece tre diverse esperienze musicali fruibili con appositi dispositivi sonori, abbinati a tre celebri abiti di scena, rigorosamente rossi, selezionati in collaborazione con l’Archivio della Fondazione Cerratelli di San Giuliano Terme - e scelti in sintonia con la musica.
L’olfatto sarà coinvolto attraverso due installazioni olfattive create con la maison artigianale Uèrmì che propone due fragranze dalle note dolci-amare scelte appositamente dalla casa profumiera per “Bitter Sweet Symphony”.
Il percorso prevede anche un’area cinema in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana presso MIC – Museo Interattivo del Cinema, con una selezione di celebri scene tratte da film particolarmente significativi per la storia della Settima Arte. Nel contesto dell’esperienza cinematografica sarà proposto un momento di degustazione di alcune varietà di cioccolato, offerte in collaborazione con la prestigiosa cioccolateria torinese Venchi: il dolce e l’amaro, esperiti con il senso a loro più consono, quello del gusto.
Il gusto è protagonista anche dell’ultima sezione, all’interno della quale si potrà assaporare un caffè scegliendo tra miscele di diversa intensità e carattere, selezionate da Lavazza, leggendo alcuni celebri brani della letteratura del ‘900 in sintonia con le sensazioni gustative.
Durante il percorso il visitatore sarà chiamato a esprimere delle scelte, in base alle sue preferenze, che gli consentiranno di accumulare un punteggio finale col quale, al termine della visita, potrà scoprire il proprio profilo di personalità: Extra Bitter, Bitter, Sweet o Extra Sweet, appositamente delineato per il progetto dal gruppo di semiotici Squadrati e dall’agenzia Break-Fast.
A coronamento dell’esperienza vissuta in mostra, dopo aver scoperto la sua “natura”, il visitatore riceverà le suggestioni per i migliori cocktails, abbinati ai diversi caratteri, che meglio esprimono e identificano il suo modo d’essere e caratterizzano il momento aperitivo, elaborate in collaborazione con Campari Academy.
La mostra prosegue all’esterno di Galleria Campari con la proiezione di otto film a tema “Dolce e Amaro” in tabellone al MIC – Museo Interattivo del Cinema di Viale Fulvio Testi a Milano (programma in allegato).
“Bitter Sweet Symphony” è un progetto che, attraverso l’esplorazione della poetica degli opposti, ne descrive la convivenza in armonia ed equilibrio, creando – come nel Campari, che unisce dolce e amaro - una terza, diversa essenza, migliore delle due da cui è nata.
Con questa iniziativa, Campari stringe ancora di più il rapporto storico che lega il marchio italiano all’arte e alla cultura. Un legame che parte dagli albori del secolo scorso - con le collaborazioni con artisti e designer che hanno fatto la storia dell’arte - e culminata nel 2010 con l’apertura di Galleria Campari a Sesto San Giovanni, nell’edificio che fu il primo sito produttivo del gruppo. Un museo aziendale interattivo che nel maggio 2016 si è aggiudicato una menzione speciale da parte della giuria del Premio Gavi – La Buona Italia per il miglior progetto dedicato al settore agroalimentare italiano in relazione alle arti e alla cultura.
Cartellone film MIC – Museo Interattivo del Cinema
Viale Fulvio Testi, 121 – Milano
infoline T 02 87242114
[email protected]
www.cinetecamilano.it
Venerdì 14 ottobre 2016, ore 19.00: Il Dr. Jekyll e Mr. Hyde (V. Fleming, 1941).
Giovedì 20 ottobre 2016, ore 19.00: Alabama Monroe – Una storia d’amore (Felix Van Groeningen, 2012).
Giovedì 27 ottobre 2016, ore 19.00: The Dressmaker, il diavolo è tornato (Jocelyn Moorhouse, 2016).
Giovedì 3 novembre 2016, ore 19.00: La migliore offerta (Giuseppe Tornatore, 2012).
Giovedì 17 novembre 2016, ore 19.00: Last Night (Massy Tadjedin, 2010).
Giovedì 24 novembre 2016, ore 19.00: A proposto di Davis (Joel e Ethan Coen, 2013).
Giovedì 1 dicembre 2016, ore 19.00: Manhattan (Woody Allen, 1979).
Venerdì 16 dicembre, ore 19.00: La vita è meravigliosa (Frank Capra, 1946).
Biglietto intero € 5,50; ridotto con Cinetessera € 4,00
Informazioni pratiche
Bitter Sweet Symphony
A cura di Marina Mojana e Fabrizio Confalonieri
13 ottobre – 22 dicembre 2016
Vernissage: 12 ottobre 2016, (su invito)
Galleria Campari
HQ Gruppo Campari
via F. Sacchetti, 20
Sesto S. Giovanni (MI)
T. 02 62251
[email protected]
www.campari.com
www.camparigroup.com
Orari
martedì, giovedì e venerdì:
3 visite guidate durata h. 1 ½:
alle 14.00, 15.30 e 17.00.
Su prenotazione e solo per GRUPPI (min. 15 persone),
visite guidate durata h. 1 ½ anche alle 10:00 e 11:30.
Apertura ogni secondo sabato del mese
visite guidate durata h. 1 ½:
alle 10.00, 11:30, 14.00, 15.30 e 17.00.
CONTATTI PER LA STAMPA
PCM STUDIO | Via C. Goldoni 38 - 20129 Milano
Paola C. Manfredi | [email protected] | M +39 335 54 55 539
Per richieste immagini: [email protected] | 02 87286582
Galleria Campari
La Galleria Campari, nata nel 2010 in occasione dei 150 anni di vita dell’azienda, è un museo aziendale di nuovissima concezione: uno spazio dinamico, interattivo e multimediale, interamente dedicato al rapporto tra il marchio Campari e la sua comunicazione attraverso l’arte e il design.
Il progetto nasce nell’ambito della riscrittura architettonica e funzionale dello storico stabilimento di Sesto San Giovanni, fondato da Davide Campari nel 1904. Tra il 2007 e il 2009 il complesso è stato interamente trasformato, con un progetto dell’architetto Mario Botta, per la realizzazione dei nuovi headquarters del Gruppo Campari e il recupero dello storico fabbricato destinato appunto a ospitare il company museum.
La Galleria Campari deve la propria forza all’unicità e alla ricchezza dell’Archivio Campari, vero e proprio giacimento culturale trasversale, che raccoglie oltre 3.000 opere su carta, disegni e bozzetti originali, le splendide affiche della Belle Époque, ma anche manifesti e grafiche pubblicitarie dagli anni ‘30 agli anni ‘70, firmate da importanti artisti come Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Fortunato Depero, Franz Marangolo, Guido Crepax e Ugo Nespolo; caroselli e spot di noti registi come Federico Fellini e Singh Tarsem; oggetti firmati da affermati designer come Matteo Thun, Dodo Arslan, Markus Benesch e Matteo Ragni.
Quella della Campari è una storia fatta di brillanti intuizioni, di campagne pubblicitarie raffinate, di una strategia comunicativa all’avanguardia che ha vestito il prodotto di arte e design e ha saputo associarlo alla cultura e alla creatività italiane: la visita alla Galleria Campari è una totale immersione sensoriale nei principi di creatività, vitalità e proiezione verso il futuro che da sempre hanno caratterizzato il marchio; le opere sono esposte sia in originale che in versione multimediale, rielaborate da giovani Interaction Designer (Cogitanz) utilizzando modalità multimediali quali il Video Wall con 15 schermi dedicati ai caroselli dagli anni ‘50 agli anni ‘70, gli 8 proiettori in alta definizione che proiettano su una parete di 32 metri manifesti d’epoca animati, video dedicati agli artisti, immagini tratte dai calendari e gli spot pubblicitari dagli anni ‘80 a oggi. Infine un tavolo interattivo con 12 touch screen consente di fruire gran parte del vasto patrimonio artistico dell’azienda.
Per gestire al meglio un allestimento che fa ampio uso delle più moderne tecnologie, Galleria Campari è stata la prima a integrare in ambito museale la piattaforma di sviluppo opensource Arduino, ideata da Massimo Banzi.
Nata nel 2002 a Ivrea, in provincia di Torino, e ora utilizzata in tutto il mondo, Arduino è composta da una scheda elettronica abbinata a un software e può contare su una comunità internazionale di modder, che costantemente contribuiscono a migliorarlo con le loro idee e il loro lavoro.
Arduino deve il suo nome al bar dove i suoi fondatori erano soliti fare l’aperitivo, e all’interno del quale nacque l’idea per questa piattaforma. Una coincidenza che rafforza il legame con il Campari: entrambi frutto della creatività italiana, anche se appartenenti a due epoche profondamente diverse, hanno in comune anche l’essere nati nel segno di quella convivialità così caratteristica del nostro Paese.
Galleria Campari ha da poco lanciato un’APP per smartphone che consente ai visitatori e al pubblico in generale, di poter fruire di approfondimenti sui contenuti in esposizione, di ulteriori contenuti aggiuntivi e di informazioni sempre aggiornate.
La Galleria Campari, inoltre, organizza mostre temporanee, attività didattica e di ricerca, e promuove pubblicazioni sulla storia della comunicazione dell’azienda attraverso arte e design. Offre servizi di prestito a musei ed esposizioni e di consulenza storico-critica a sostegno dei progetti curatoriali che includano materiale della collezione Campari e visite guidate per privati, studenti ed esperti del settore.
Dal 2013, la sede del Gruppo ha destinato uno spazio anche all’arte contemporanea e ad alcune delle più interessanti voci dell’arte del nostro tempo. Nella hall degli HQ del Gruppo è stato allestito il Campari Wall, speciale spazio di dialogo con gli artisti, in collaborazione con le gallerie più prestigiose e vetrina per talenti creativi italiani e internazionali.
La Galleria Campari è uno spazio suggestivo ma anche un centro di ricerca e produzione culturale, che riassume in sé molto di ciò che ha fatto grande Milano e il nostro Paese: l’arte, il design e la capacità di fare impresa, dove l’innovazione poggia sulle solide basi offerte dalla tradizione.