Bookhouse. La Forma del Libro
Una mostra particolarmente impegnativa dove intorno ad un unico elemento, quello del libro, si sviluppano le infinite forma dellarte.
Comunicato stampa
Allingresso, una Torre di Babele con 8 mila volumi e sulla facciata una cascata di letteratura che scende dalla finestra. Poco più in là una libreria esplosa e una camera da letto formata con copertine e segnalibri. Sono solo alcune delle sorprendenti e imprevedibili installazioni che caratterizzano Bookhouse. La Forma del Libro, una mostra particolarmente impegnativa dove intorno ad un unico elemento, quello del libro, si sviluppano le infinite forma dellarte. Nella fase più critica della sua esistenza, proprio quando la rivoluzione tecnologica ci pone di fronte alla nuova era Gutenberg, il libro, nellambito dellarte contemporanea, non è mai stato così attuale e la mostra proposta al MARCA rappresenta il più esaustivo omaggio a questo magico strumento che da oltre 500 anni mantiene fondamentalmente inalterata la sua fisionomia.
Il libro, del resto, così come gli archivi e le biblioteche, sono al centro del dibattito artistico contemporaneo: ledizione 2012 di Documenta ha dedicato una parte considerevole delle opere con questo soggetto e la Biennale veneziana di questanno sintitola Palazzo Enciclopedico.
Bookhouse. La Forma del Libro è organizzata dalla Provincia di Catanzaro con il contributo della Regione Calabria e rientra nel progetto POR Calabria FESR 2007/2013. Ideata e curata dal direttore artistico del MARCA Alberto Fiz, comprende 50 artisti tra i più significativi della scena artista nazionale e internazionale che si confrontano sulla forma taumaturgica del libro, un oggetto così perfetto che Umberto Eco lha paragonato alla ruota.
Il significato del libro risiede nella sua forma pensante, afferma Alberto Fiz. Se fosse semplicemente un contenitore di testi o di immagini, sarebbe già stato spazzato via. Invece, mantiene il proprio ruolo primario in quanto è un oggetto sensibile, in grado di creare un rapporto simbiotico con il lettore e, nello stesso tempo, ha la capacità di organizzare il pensiero. Un messaggio, quello proposto dal libro, partecipativo e polisemico che fissa il provvisorio in permanente e dove lunità fisica presuppone lunità di senso.
Anche Wanda Ferro, Presidente della Provincia di Catanzaro con delega alla Cultura, sottolinea il grado sperimentale e innovativo della mostra proposta al MARCA: Bookhouse. La Forma del Libro è un progetto che affronta una problematica centrale della nostra società e lo fa attraverso la voce autorevole di un eccezionale gruppo di artisti che spazia da Claes Oldenburg a Jannis Kounellis; da Anselm Kiefer a Mimmo Paladino. Le loro opere, prive di qualsiasi retorica, dimostrano la forza rigenerativa del libro, nonché la sua vitalità. Per il MARCA si tratta di una sfida affascinante per una rassegna destinata ad avere uneco oltre i confini nazionali
Di fronte ad un sistema dove prevalgono oggetti inerti, spesso desunti dalla società del consumo, il libro è di per sé un oggetto modulare, di carattere relazionale la cui semplice presenza evoca il contenuto. La grande mostra si sviluppa sui tre piani del museo dialogando anche con la collezione di arte antica.
E la prima volta, nellambito di unistituzione pubblica italiana che il libro, inteso come spazio fisico di ricerca, così come dimensione segnica e proiezione della memoria collettiva, diventa il protagonista di una rassegna trasversale di tale complessità che spazia da Claes Oldenburg a Michelangelo Pistoletto; da Anselm Kiefer a Pier Paolo Calzolari; da William Kentridge a Enzo Cucchi; da Jannis Kounellis a Candida Höfer; da Giulio Paolini a Dennis Oppenheim; da Mimmo Paladino a Airan Kang; da Enzo Cucchi a Emilio Isgrò, da Michael Rakowitz a Ceal Floyer. Non manca, poi, una serie di spettacolari lavori site-specific realizzati per loccasione come Idiom, linstallazione di 8 mila libri (i volumi sono stati forniti dalla casa editrice Rubbettino), alta quattro metri dellartista slovacco Matej Krén dove un gioco di specchi crea una spirale infinita di volumi in un labirinto di colori e forme profondamente intimista. Sullesterno del museo, poi, viene collocata la cascata di libri ideata dallartista spagnola Alicia Martín che coinvolge lo spettatore in unesperienza fisica ed emozionale. Non manca nemmeno un libro danzante collocato in una soluzione di 800 litri dacqua del coreano Kibong Rhee e una camera da letto interamente sviluppata intorno ai libri, alle copertine e ai segnalibri, specificatamente ideata dallo svizzero Peter Wüthrich come ipotesi ambientale non priva di unironica componente esistenziale e Hanging Book, linstallazione dellamericano Richard Wentworth che per loccasione rielabora il proprio progetto realizzato nel 2009 in occasione della Biennale di Venezia. Da Documenta 13, arriva, invece, il libro in pietra di Michael Rakowitz che vuole essere una riflessione, non priva di speranza, sugli orrori della storia.
La mostra del MARCA si svincola dallipotesi del libro dartista, sebbene in taluni casi non manchino logiche convergenze, per orientarsi verso unestensione dellopera darte dove il libro diventa esso stesso scultura, installazione o ambiente ed è inteso come la parte che contiene il tutto, una metonimia intorno alla quale si sviluppa il significato dellopera darte.
Se nel 1970 Germano Celant, nel suo celebre saggio Book as Artwork, aveva definito il libro come medium autosignificante, in questo caso lo stesso impone la propria ragione allopera darte che sinterroga sulla permanenza dei segni in una prospettiva dove il contenuto e il contenitore sono per certi versi assimilabili. Il viaggio intorno al libro coinvolge biblioteche e archivi passando dal cavallo-libreria di Mimmo Paladino che contiene i volumi dellUlysses di James Joyce illustrati dallo stesso Paladino allimmagine fotografica di Candida Höfer dedicata alla Biblioteca Nazionale di Napoli. In questo ambito spicca From The Entropic Library la straordinaria scultura di Claes Oldenburg e Coosje Van Bruggen di nove metri di lunghezza proveniente dal museo di Saint-Etienne. Si tratta di unopera del 1989 dove il grande maestro della pop art americana fa esplodere una libreria interrogandosi sul caos linguistico e culturale. Una biblioteca della memoria è quella proposta da Anselm Kiefer con uninstallazione dove i libri in piombo entrano in relazione con lenigmatico poliedro che compare nellopera di Albrecht Dürer. Se per Michelangelo Pistoletto il libro è lestensione nello spazio, per Pier Paolo Calzolari rappresenta un elemento sospeso in continua metamorfosi. Limmagione fisica del libro compare nelle opere di Enzo Cucchi e Giulio Paolini, mentre Jannis Kounellis si sofferma sulla dimensione primaria del segno.
Nelluniverso digitale, il libro richiede una rinnovata attenzione in quanto si tratta di uno strumento materiale con un immenso potere evocativo e in mostra compare il libro-scultura; il libro scrigno della memoria; il libro come codice senza parole; il libro-ombra; il libro come pluralità di libri; il libro come spazio immateriale, il libro bianco.
La mostra sviluppa la propria prospettiva sino ai libri interattivi e il compito di raccontare le sperimentazioni tecnologiche del Terzo Millennio è stato affidato allo ZKM di Karlsruhe, il Centro di Arte e Media più importante a livello internazionale diretto da Peter Weibel che affronta la sfida imposta da un sistema dove il libro non è più un corpo solido ma liquido in progressivo movimento.
Ma le suggestioni e le problematiche della mostra sono infinite e spaziano dalla scultura-dentiera di Dennis Oppenhiem alla bibliorteca di fumo di Claudio Parmiggiani; dal Cristo cancellatore, una fondamentale opera di Emilio Isgrò realizzata nel 1968; dal video di Gary Hill Big Legs Dont Cry che già nel 1985 ipotizzava un libro attraversato da un corpo fisico, alla poltrona-libro di Art & Language; dalle microsculture in carta di Sabrina Mezzaqui alla raccolta di libri su Vincent Van Gogh di Stefano Arienti; dallinquietante video di Paolo Canevari che fa bruciare a fuoco lento Mein Kampf alle accumulazioni di Gianfranco Baruchello; dal libro che attende di essere scritto di Gregorio Botta alle riscritture di Irma Blank; dal libro bruciato di Robert Rauschenberg alla onirica proiezione della Lettura proposta da Jean-François Guiton; dalle false architetture di Clegg & Guttmann ai disegni cancellati di William Kentridge; dal paesaggio-libro di Ceal Floyer alle sedimentazioni archeologiche di Maddalena Ambrosio; dai quadri elettronici di Davide Coltro alla biblioteca sommersa di Per Barclay, sino al libro in tessuto di Maria Lai, lartista novantatreenne scomparsa nei giorni scorsi.
Una straordinaria e provocatoria biblioteca dimmagini, dunque, che permette di realizzare un viaggio nellarte contemporanea dove il libro viene completamente riscritto.
In un progetto di così ampia portata sono state molte le collaborazioni con istituzioni pubbliche e private italiane e straniere tra cui quella con il Musée dArt Moderne di Saint-Etienne Metropole, lo ZKM di Karlsruhe, lassociazione Zerynthia e la Dena Foundation.
La mostra è accompagnata da un libro in italiano e inglese edito da Silvana Editoriale con testi di Achille Bonito Oliva, Alberto Fiz, Lorand Hegyi, Lea Vergine e Peter Weibel. Accanto al saggio inedito di Emilio Isgrò e allintervista di Mimmo Paladino con Marco Vallora, il volume è arricchito dalle testimonianze degli artisti che raccontano il loro rapporto con il libro.
Gli artisti presenti in mostra:
Vincenzo Agnetti, Pierre Alechinsky, Maddalena Ambrosio, Stefano Arienti, Art & Language, Per Barclay, Gianfranco Baruchello, Irma Blank, Gregorio Botta, Pier Paolo Calzolari, Paolo Canevari, Clegg & Guttmann, Davide Coltro, Enzo Cucchi, Ceal Floyer, Maria Friberg, Jean-François Guiton, Gary Hill, Candida Höfer, Emilio Isgrò , Airan Kang, On Kawara, William Kentridge, Anselm Kiefer, Jirí Kolár, Jannis Kounellis, Matej Krén, Anouk Kruithof, Maria Lai, Alicia Martín, Sabrina Mezzaqui, Claes Oldenburg & Coosje Van Bruggen, Dennis Oppenheim, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Claudio Parmiggiani, Michelangelo Pistoletto, Dmitry Alexandrovich Prigov, Michael Rakowitz, Rashid Rana, Robert Rauschenberg, Kibong Rhee, Gerhild Rother, Lisa Schmitz, Richard Wentworth, Peter Wüthrich.