Books from the Wilderness
La libreria come opera d’arte. Un progetto di Parasite 2.0 per Corraini Edizioni.
Comunicato stampa
Con un allestimento morbido e mutevole che ricorda la sabbia e le dune, con spugne e gomme erose dal tempo a rappresentare le rovine della modernità e con una selezione di testi appositamente scelti da Parasite 2.0 come parte integrante del progetto, 121+ abbandona la sua forma tradizionale e diventa un'opera d'arte. Books from the wilderness è la prima di una serie di librerie progettate da autori per Corraini Edizioni. Un'idea nata da una riflessione sul ruolo della libreria: non solo luogo di vendita e di incontro, non solo contenitore ma anche contenuto. I lettori che dal 23 gennaio 2018 si recheranno in 121+ non troveranno quindi una libreria tradizionale, ma entreranno in uno spazio disegnato da un artista, dove anche la scelta dei libri in vendita è parte dell'allestimento.
“Siamo ormai abituati ad autori che progettano un libro come un'opera– spiega Pietro Corraini, Corraini Edizioni – curandone ogni aspetto, dalla scelta della carta al carattere tipografico, sapendo che questi fanno parte del contenuto stesso. Un autore non pago di progettare tutto il libro inizierà a progettare ciò che gli sta attorno. In questa occasione un autore (tre in realtà) disegna non un libro, ma tutta una libreria. Così non è più solo il libro ad essere un racconto, ma è la libreria stessa. Lo stesso libro comprato in due librerie diverse non è lo stesso libro, perché il nostro rapporto con quel libro sarà diverso. La storia che ci lega a quell’oggetto si lega anche al suo contenuto. Come una spugna assorbe tutto ciò che incontra e ne conserva memoria. Un libro incontrato a Books from the wilderness non sarà uguale allo stesso libro incontrato in un altro posto”.
Ideato da Parasite 2.0 Books from the wilderness consiste in una selezione di testi e nell’allestimento di uno spazio di riflessione sul significato letterale e simbolico del deserto e delle rovine. “Il progetto reinterpreta il deserto stesso come luogo di rinascita e purificazione – spiegano i Parasite 2.0 – Diventa una terra che può accogliere la rinascita, un habitat dove i lasciti della modernità diventano elementi liberi, privi dei loro rapporti reciproci, con i quali si possono immaginare nuove formulazioni e realtà. È possibile infatti vedere il deserto come un luogo in cui ciò che ovunque possiede coerenza formale lì diventa rovina, perde la sua storia, si decompone, per riacquistarne una nuova”.
Books from the wilderness è aperta dal 23 gennaio 2018 al 2 febbraio 2018 presso 121+ grazie al fondamentale contributo di Martini spa per la realizzazione delle installazioni.
A questo link è possibile scaricare una selezione di immagini degli ultimi lavori di Parasite 2.0 https://www.dropbox.com/home/parasite%202.0
Parasite 2.0 è stato fondato nel 2010 a Milano dagli architetti Stefano Colombo, Eugenio Cosentino e Luca Marullo. Investigano lo stato dell'habitat umano ai margini delle pratiche convenzionali, operando attraverso un ibrido tra architettura, visual art e scienze sociali. Nel 2016 hanno vinto il concorso YAP indetto dal Maxxi di Roma. Le loro opere sono state esposte alla XX Biennale di Architettura in Cile (2017), alla Biennale di Shenzhen (2015) e alla Biennale di Venezia (2012 e 2014). Realizzano progetti, allestimenti, workshop e ricerche per istituzioni pubbliche e private tra cui Escuela Técnica Superior de Arquitectura de la Coruña, La Fabbrica del Vapore, Missoni, Officine Ansaldo, Fondazione Isacchi Samaja e La Triennale di Milano. Hanno pubblicato il libro Primitive Future Office. Insegnano presso la Naba Nuova Accademia Belle Arti Milano.