BOS: Opere scelte di Boetti Ontani Salvo
Boetti, Ontani, Salvo: tre artisti stilisticamente molto diversi fra loro, che tuttavia rivelano importanti tratti comuni.
Comunicato stampa
Boetti, Ontani, Salvo: tre artisti stilisticamente molto diversi fra loro, che tuttavia rivelano importanti tratti comuni.
Lavorando quasi negli stessi anni, questi tre maestri dell’arte vissero e vivono l’ispirazione agevolata da un periodo storico artisticamente florido come gli anni Settanta, la passione per i viaggi dall’Asia alla Sicilia, passando per l’Afghanistan, i periodi di vita in comune e le reciproche influenze.
Seppur portatori di un’estetica estremamente differenziata e caratteristica - a Boetti i quadrati, ad Ontani i tableaux vivants, a Salvo le lapidi - tutti e tre giocano con due elementi chiave: l’immagine e la parola. Immagine che gioca con (e sulla) parola. La frattura, l’attimo di straniamento che provoca quella scintilla che è poi il cuore e il senso dell’opera, avviene sul piano del significato, per contrapposizione di altri due piani di realtà differenti - immagine e parola.
Una concatenazione, quella di immagine parola e significato, che cela e svela allo stesso tempo, un semplice concetto: la realtà è impossibile, la verità è impronunciabile. La ricerca del vero e l’esplorazione della realtà sono volontà di senso universali, qui sostenute da una ricerca artistica di altissimo livello che ha portato Boetti, Ontani e Salvo ad entrare nel circolo dei pochi artisti italiani tutt’ora apprezzati a livello mondiale.
Attraverso un talento riconosciuto (che, come afferma Danilo Eccher, “è uno stato di grazia della coscienza, più che della conoscenza”) e l’utilizzo di tecniche di cui sono stati tutti e tre precursori (basti pensare agli arazzi, alle fotografie come vera ed unica testimonianza della performance, alle lapidi incise), questi artisti ci svelano le loro opere, il prodotto concreto dei loro pensieri. Sono opere a volte giocose e colorate, a volte ermetiche e oscure, ma nelle quali l’osservatore può sempre riconoscere la voce di una spiritualità sottile, un richiamo personale e interiore.
Sono le opere di Boetti, Ontani e Salvo, e la loro interpretazione poetica del mondo.