Botto&Bruno – L’arte intorno a noi in azienda

Informazioni Evento

Luogo
PROFIL CENTER
Via Carignano, 51g, La Loggia, TO, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
25/05/2024

ore 17

Patrocini

progetto site specific per Profil Center s.r.l.

parte del programma Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024
Artisti
Botto e Bruno, Davies Zambotti
Generi
arte contemporanea, serata - evento, inaugurazione, video

Evento degli artisti Botto&Bruno: inaugurazione di due grosse opere site-specific situate una all’interno e una all’esterno della Profil Center a La Loggia: sarà anche proiettato un video di Davies Zambotti dove si vedrà in breve tutta l’operazione degli artisti, dalla creazione alla messa in opera.

Comunicato stampa

L’INDUSTRIA COME LUOGO DA RIDISEGNARE
L’azienda è, a tutti gli effetti, una seconda casa: per chiunque ci lavori. Tutti i giorni, infatti,
quello specifico edificio rappresenta la meta e il luogo in cui si sosterà per gran parte della
giornata. Molti imprenditori illuminati avevano già capito l’importanza di accomunare, non
solo idealmente, ma coi fatti, il concetto di azienda a quello di ambiente domestico:
Ermenegildo Zegna per la sua famosa impresa nel biellese arrivò a piantare un bosco come
vero e proprio spazio a disposizione per il tempo libero dei propri dipendenti, trasformando

l’idea di giardino di casa in un luogo naturale di grandi dimensioni per il libero svago,
immerso nella vegetazione, dei lavoratori.
Per questo siamo qui oggi: per vedere un altro esempio di imprenditoria attenta a
considerare il luogo di lavoro come dimensione da coltivare e in cui portare il valore aggiunto
della bellezza. In questo caso è stata chiamata a intervenire l’arte contemporanea per
interpretare gli spazi della Profil Center s.r.l., azienda attiva in Piemonte nel settore
dell’acciaio da oltre quarant’anni.
In un discorso di lettura onnicomprensiva del percorso fisico della Profil Center, il suo
amministratore delegato Riccardo Bruno ha chiesto al duo artistico torinese Botto&Bruno,
noto a livello internazionale e attivo dagli anni Novanta, di entrare negli spazi dedicati alla
produzione per coglierne la storia, e l’aura, e per trasferirle, filtrandole attraverso il proprio
sguardo, in due grandi opere.
Profil Center diventa così una realtà a confronto con la propria stessa storia, dal momento
che nei grandi collages installati i due artisti hanno utilizzato fotografie raccolte in entrambe
le sedi dell’azienda, mettendole in relazione con altre immagini recuperate dal loro archivio.
Altri luoghi, immortalati in altri tempi, popolano il vasto scenario che Botto&Bruno
costruiscono per raccontare il presente di Profil Center. Così, i macchinari presenti nelle due
sedi si trovano a interagire, quasi a doversi contendere uno spazio per poter esistere, con
erbe e piante selvatiche fotografate in contesti totalmente differenti e lontani, giustapposti
ora all’architettura dell’azienda nel lavoro degli artisti.
In questo l’arte davvero può dirsi superare le stesse leggi fisiche, potendo giocare e
manipolare lo spazio e il tempo per proiettare lo spettatore in un mondo rovesciato, e
comunque sempre attuale, sempre legato alla stessa storia.
Metal Machine Music è l’opera installata sulla parete dell’edificio esterno, in cui si trovano
gli uffici. La natura è l’altro grande protagonista dei lavori di Botto&Bruno, e gioca
l’importante ruolo di mettere in discussione, di porre in uno stato di crisi, ogni cosa nata
dall’intervento dell’uomo. Quasi fosse vero elemento di disturbo per la crescita rigogliosa di
una vegetazione indifferente alle finalità produttive, l’uomo, ci dicono Botto&Bruno, deve per
forza fare i conti con lo spazio che potrebbe riprendersi un giorno la natura.
Ma, oltre a un discorso sulla funzione dell’operare umano e industriale nel mondo, un
secondo aspetto viene sollevato dagli artisti nel grande intervento che è stato installato
all’interno degli spazi produttivi di Profil Center, sulle vetrate della prima navata.
Industrial Dream è l’opera collocata dentro l’azienda: in questo caso, dunque, l’intervento
artistico non è rivolto all’esterno, per il pubblico, come manifesto e fregio dell’azienda, ma è
pensata come operazione dedicata direttamente a chi lavora e frequenta quotidianamente
quegli ambienti. Lo sguardo è dunque proiettato alla rielaborazione delle principali
impressioni che la lavorazione dell’acciaio produce in chi la scopre per la prima volta: il peso
e il rumore. Il frastuono costante, lo spostamento dei coils voluminosi, il funzionamento
pressoché ininterrotto dei grandi macchinari, hanno sollecitato Botto&Bruno a guardare
questo ambiente dal versante opposto: il luogo si fa, nell’opera, fermo, e dunque silenzioso;
alcuni fogli prendono il volo, riempiendo la trasparenza del vetro circostante. Il significato di
un luogo, allora, può non derivare soltanto da quanto avviene tutti i giorni dentro i suoi
confini: può nascere anche dal suo diretto opposto.
Carola Allemandi

www.profilcenter.it
INSTAGRAM_profilcenter1978
Dati tecnici delle opere di Botto&Bruno:
Entrambe le opere sono stampe vutek su banner.
Metal Machine Music (6x4,80 m)
Industrial Dream (6,11x2,93 m)
Biografia Botto&Bruno
Botto&Bruno vivono e lavorano a Torino.
Hanno partecipato a numerose rassegne internazionali tra le quali nel 2000 al Palazzo delle
Esposizioni a Roma con la personale dal titolo “Under my red sky”.
Nel 2001 sono presenti alla 49° Biennale di Venezia curata da Harald Szeemann con un
progetto intitolato “House where nobody lives”.
Nel 2002 sono invitati alla Biennale internazionale di Busan in Corea e nel 2003 al
Mamco di Ginevra con una mostra monografica.
Nel 2004 sono chiamati a fare un progetto site specific alla Caixa Forum di Barcellona.
Sempre nel 2004 una personale al Mamac di Nizza.
Nel 2005 realizzano i costumi e l’arredo scenico per il Don Giovanni di Mozart per il Teatro
Carlo Felice di Genova con la regia di Davide Livermore.
Nel 2006 progettano un lavoro permanente per la stazione di piazzale Augusto a Napoli.
Nel 2007 per il Centro per l’Arte contemporanea Luigi Pecci di Prato realizzano un
progetto negli spazi del museo.
Nel settembre del 2008 presentano una nuova installazione per Le Printemps de
septembre a Toulouse curata da Christian Bernard.
Nel 2009 partecipano a una collettiva allo IAC di Villeurbanne a Lione ed alla Kunsthalle
di Helsinki.
Sempre nel 2009 realizzano le scene per lo spettacolo teatrale Quattro atti profani per il
Teatro Stabile di Torino con la regia Valter Malosti.
Nel 2010 sono invitati alla 8th Biennale di Shanghai e realizzano per la centrale
Ecotermica ETS di Ivrea un'installazione pubblica permanente.
Nel 2011 sono presenti alla collettiva presso il Parc de la Villette a Parigi.
Nel 2012 vincono il premio Madrid Photo e sono invitati dall’Istituto Italiano di Cultura di
Madrid per una personale.
Nel 2013 realizzano un lavoro site specific al Pav di Torino.
Nel 2014 realizzano un’installazione permanente alla Galleria Nazionale d’arte Moderna di
Roma.
Nel 2015 installano alla Cittadella di Giustizia di Venezia un’opera permanente.
Nel 2016 presentano alla Fondazione Merz un importante progetto site-specific e, nella
corte di Palazzo Carignano a Torino, una grande installazione ambientale.
Nel 2018 realizzano una grande installazione all’EMST di Atene.
Nel 2020 la Galleria Sabauda di Torino acquisisce nelle sue collezioni una grande
installazione dal titolo ‘The ballad of forgotten places’.
Hanno allestito mostre personali nelle gallerie Alberto Peola e Simondi Gallery a Torino,
Alfonso Artiaco a Napoli, S.A.L.E.S. a Roma, Oliva Arauna a Madrid, Magda Danysz a
Parigi, Laure Genillard a Londra.

Dettagli video
Il video esposto, realizzato da Davies Zambotti, intende raccontare le varie fasi di
installazione delle due opere di Botto&Bruno negli spazi della Profil Center s.r.l., azienda con
sede a La Loggia (TO) che da oltre quarant’anni opera nel settore dei profilati aperti a
freddo.
Biografia Davies Zambotti
Davies Zambotti è regista e fotografa. Ha lavorato in vari set cinematografici, tra cui "Sorelle
Mai" di Marco Bellocchio, "I Galantuomini" di Edoardo Winspeare, "The International" di Tom
Tykwer.
Dopo il Liceo Artistico ha studiato Pittura presso l'Accademia "Albertina" di Torino, Regia e
Produzione Audio/Video allo IED di Milano e partecipato a una Masterclass tenuta da Marco
Bellocchio.
Lavora fra Torino e Milano.