Brenno Benatti – Il mio Novecento
La galleria L’ Ottagono ospita “Il mio novecento”, mostra personale di Benatti, artista che si muove nella sfera delle emozioni profonde con uno stile pittorico Naif strettamente legato alla Padania, sua terra d’ origine. Attraverso le sue opere racconta il suo mondo interiore pieno di fascino.
Comunicato stampa
La galleria comunale d’ Arte contemporanea L’Ottagono di Bibbiano (RE) ospita, dal 6 al 29 Gennaio “Il mio novecento”, la personale del pittore reggiano Brenno Benatti, a cura di Silvio Panini, promossa dal Comune di Bibbiano e presentata dal curatore Panini con interventi di Marco Cagnolati, Angelo Leidi e Daniela Aliu.
Brenno Benatti è nato a Guastalla (Reggio Emilia) ove risiede e lavora. Il pittore si muove nella sfera delle emozioni profonde, mai violente, è sensibilissimo. La fantasia è una virtù, attraverso le sue opere vi racconterà delle cose straordinarie facendovi partecipare alle visioni del suo mondo interiore che sono sempre strane e piene di fascino.
Benatti è l’ unico pittore Naif insignito della Medaglia d’ oro del Presidente della Repubblica 1985. Ha costellato la sua carriera di successi ottenuti in tante mostre in Italia e all’ estero. Le sue opere sono state viste ed apprezzate ovunque, a Milano come a Bologna, a Bolzano come a Roma, Bari, Torino, Venezia, Cagliari, Genova, Latina, Caserta, Napoli, Palermo, Messina, Nuoro. Inoltre ha esposto a Parigi, Londra, Cairo, Praga, Bruxelles, Madrid, Grenoble, Marsiglia, New York, Strasburgo, Lusanne, St. Etienne, Lugano, Lione, Zurich, Malaga, Budapest e Barcellona. I suoi quadri sono ormai presso musei, gallerie, collezionisti e privati italiani ed esteri. Da non dimenticare le opere presenti presso i musei Vaticani ed al museo dei Naifs di Luzzara ecc.
Benatti dedicò i suoi momenti liberi agli schizzi, ai primi abbozzi che l’ hanno portato gradualmente alla pittura Naif, per un’ inclinazione naturale. La sua calligrafia dall’ origine non è mutata, si è per così dire irrobustita, fatta adulta, senza mai perdere un briciolo di quella genuinità che è alla radice. Una delle caratteristiche più evidenti è quella di descrivere la Padania su fondali dal cielo terso azzurro o roseo dell’ alba, o spesso del tramonto quasi affocato. I suoi temi pur ricollegandosi a una realtà ambientale si sono diversificati, ispirati a certi sprazzi della letteratura, che egli ha saputo tradurre in memoria e freschezza con la scelta di cromatismi ben dosati.