Brian Rochefort – Collapse
Venezia e New York, Aprile 2019: Caterina Tognon e Van Doren Waxter presentano il giovane artista di Los Angeles, Brian Rochefort (1985) con opere in ceramica e smalti vitrei.
Comunicato stampa
Venezia e New York, Aprile 2019: Caterina Tognon e Van Doren Waxter presentano il giovane artista di Los Angeles, Brian Rochefort (1985) con opere in ceramica e smalti vitrei. La mostra, Collapse, presso Caterina Tognon Arte Contemporanea, a Venezia in corte Barozzi, San Marco 2158, avrà luogo dal 8 maggio al 27 luglio 2019. L’iniziativa riflette il legame di amicizia tra le due gallerie ed il desiderio condiviso di presentare il lavoro di un artista che fuoriesce dai confini tecnici e formali del medium utilizzato per esplorare nuovi territori di libertà e invenzione.
La mostra, organizzata in occasione della 58a Biennale Internazionale D’Arte, rimarca il ruolo di vetrina internazionale che la città di Venezia svolge da più di un secolo nell’ambito delle arti visive: un raro esempio di fruttuosa globalizzazione.
La galleria di Caterina Tognon dal 1994 a Bergamo e dal 2004 a Venezia, presenta in Italia opere di artisti internazionali che coniugano il pensiero creativo con l’uso di materie e tecniche delle antiche tradizioni artigiane: in particolare il vetro, ma anche la ceramica, l’oro, la pietra e la pittura. La gallerista racconta le opere in mostra come: “elementi che suggeriscono fenomeni naturali eccezionali, grandi crateri da cui fuoriescono, con l’energia di un vulcano attivo, tutti i colori della grande pittura americana del XX secolo.”
A sua volta Dorsey Waxter aggiunge: “Siamo felici di mostrare il lavoro di Brian Rochefort a Venezia”, quando nella galleria Van Doren Waxter, in 23 East 73rd Street New York, e’ già stato stato presentato sia nel 2017, con la personale Hotspot, sia nel gennaio 2019 con 2030.
Le opere sono grandi recipienti-sculture ispirati ai paesaggi vulcanici, a grandi depressioni terrestri, alle remote foreste tropicali, alle barriere coralline, ed ancora ad animali esotici mantelli e piumaggi coloratissimi. Il profondo interesse dell’artista per la natura e per l’ambiente è lo stimolo principale per l’evoluzione della sua pratica artistica.
Ogni cratere è fatto di strati di fango e argilla ,che Rochefort rompe e ricompone piu’ volte meticolosamente, per poi cuocere, aerografare e smaltare; “tante smaltature fino a quando non posso più cuocerle” ci spiega l’artista stesso.
La mostra a Venezia presenta, insieme ai grandi e piccoli crateri, anche opere a muro: esperimenti con sabbia e colore che evocano le impronte delle onde sulla spiaggia o dello scorrere dell’acqua sul greto dei fiumi.
Il critico d’arte e scrittore David Rhodes racconta che Brian Rochefort “sta contribuendo positivamente nel campo della scultura e pittura in ceramica, oggi molto vitale nell’arte contemporanea” e che le sue “pitture in rilievo a muro attraggono visivamente con le stesse modalità della pittura”.
Prosegue Caterina Tognon: “quando in Italia nel secondo novecento le opere in terracotta erano considerate un passaggio intermedio per arrivare alla scultura in bronzo, negli Stati Uniti grandi artisti come Paul Soldner (1921 – 2011), Peter Voulkos (1924-2002) Betty Woodman (1930-2018), Ron Nagel(1939), partendo dai principi dell’astrattismo pittorico e scultoreo, si dedicano allo studio della ceramica con libertà e raffinatezza, creando nuovi linguaggi e archetipi, scrivendo una pagina interessante nella storia dell’arte”.
“L’uomo da sempre costruisce per contrastare le ostilità della Natura, ma appena arriva al tetto (come si usa dire in gergo cantieristico) subito avverte l’urgenza di portar dentro le immagini e i simboli di quella Natura da cui cerca di difendersi. Le opere di Rochefort svolgono proprio questa funzione: meravigliosi frammenti di Natura da portare nelle nostre case. Sono dei manufatti indispensabili - nonostante contraddicano qualunque funzionalità - per i luoghi dove viviamo” racconta Caterina Tognon
Brian Rochefort nasce nel 1985.
Frequenta la Rhode Island School of Design (RISD). Attualmente vive e lavora a Los Angeles.
Nel gennaio del 2019 ha partecipato alla residenza The Mistake Room a Guadalajara, Messico. I suoi lavori sono già inclusi in mostre museali decisamente esplorative:
From Funk to Punk: Left Coast Ceramics all’Everson Museum of Art in Syracuse, NY
Regarding George Ohr al Boca Raton Museum of Art, FL dove espone a fianco di pionieri nella lavorazione della ceramica quali Ron Nagle, Ken Price, and Kathy Butterly, grandi personaggi che hanno sicuramente influenzato la sua pratica creativa.
Recentemente in Europa con una personale alla galleria Sorry We’re Closed di Bruxelles. Partecipa a diverse collettive presso le gallerie: The Cabin, Los Angeles; Steve Turner Gallery, Los Angeles, Retrospective Gallery, Hudson, NY.
Questa presentazione in Italia anticipa una personale di Rochefort al Museum of Contemporary Art di Santa Barbara (MCASB), California, dal 1 agosto all’8 settembre, 2019, a cura di Alexandra Terry.
Caterina Tognon arte contemporanea ha sempre investigato con estremo interesse l’incrocio tra belle arti e arti applicate, costruendosi una precisa identità ed uno stile riconoscibile che le assicurano un seguito continuo e leale. Caterina Tognon rappresenta artisti e designers internazionali che lavorano con il vetro, tra i quali gli artisti più rappresentativi del movimento Studio Glass, ed è una delle principali gallerie Europee che si dedicano a questo medium artistico. Dalla sua fondazione a Bergamo nel 1994, il programma della Galleria favorisce mostre personali di artisti mai presentati in Italia e la partecipazione alle fiere d’arte internazionali. Nel 2004 la Galleria si sposta a Venezia, in considerazione del fondamentale ruolo di maestra nell’arte vetraria giocato nei secoli dall’isola di Murano.
Caterina Tognon organizza da molti anni esposizioni in collaborazione con istituzioni culturali e musei a Venezia che includono i musei: Fortuny, Correr, Ca’ Rezzonico, Ca’ Pesaro, e Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti. All’estero ha collaborato con il Carnegie Museum of Arts a Pittsburg (USA), L'Experience Music Project and Science Fiction Museum Hall of Fame (EMP Museum) in Seattle, (USA) etc…
http://www.caterinatognon.com
Van Doren Waxter da vent’anni si distingue per una ricerca accurata nel presentare artisti internazionali contemporanei insieme ad importanti Astrattisti Americani del dopoguerra.
John Van Doren, Dorsey Waxter, Augusto Arbizo e Liz Saghedi lavorano in una affascinante townhouse in Uptown Manhattan del 1907, con spazi espositivi diversificati su tre piani , oltre a esposizioni rigorose ed importanti nei contenuti, producono un fitto programma di incontri di pubblicazioni e borse di studio per una comprensione approfondita dei processi creativi nel contesto dell’arte moderna e contemporanea.
La galleria lavora sia operando nel mercato secondario del dopo-guerra,
sia occupandosi di importanti lasciti artistici quali Diebenkorn Foundation, James Brooks Foundation, Harvey Quaytman Trust, Alan Shields Estate, Hedda Sterne Foundation, ed infine rappresentando audaci artisti emergenti o di mid-career come Caetano de Almeida, Marsha Cottrell, TM Davy, Jeronimo Elespe, Volker Huller, Gareth Nyandoro, Sarah Peters, Mariah Robertson, Brian Rochefort, e Jackie Saccoccio.
http://www.vandorenwaxter.com.