Bridge Art – Diccionario
L’Associazione Bridge Art con il patrocinio del Comune di Noto è orgogliosa di ospitare Diccionario un progetto di: Antonio Arévalo, Felipe Aguila, Benjamin Gallegos Gabilondo, Cristobal F. Barria Bignotti.
Comunicato stampa
Todo poeta que se estime a sí mismo debe tener su propio diccionario . (Ogni poeta che stimi se stesso, deve avere un dizionario proprio)
Nicanor Parra
Dal 15 al 22 febbraio 2017 l’Associazione Bridge Art con il patrocinio del Comune di Noto è orgogliosa di ospitare Diccionario un progetto di: Antonio Arévalo, Felipe Aguila, Benjamin Gallegos Gabilondo, Cristobal F. Barria Bignotti. Vincitore del Bando lanciato per le residenze 2016-2017, nella sezione special projects, il workshop sarà ospitato all’interno di Tenuta La Favola, un’azienda vitivinicola a impatto zero da anni all’avanguardia in tecniche di produzione biologica dove si svolgono le residenze targate Bridge Art.
Il progetto Diccionario (Dizionario) nasce dalla necessità di un dialogo e di un confronto tra quattro persone provenienti da discipline con diversi approcci verso l’arte: Antonio Arévalo, poeta e curatore indipendente, è l’Addetto Culturale del Cile in Italia, Felipe Aguila, artista visuale, Benjamin Gallegos Gabilondo, architetto e Cristobal F. Barria Bignotti, curatore d’arte contemporanea e storico dell’arte. “Quello che ci accumuna scrive Arévalo - è l’origine. Quello che ci accumuna è la lingua. Tutti e quattro siamo nati in un altro paese: il Cile, e da anni viviamo in Italia”. L’idea è di partire da questa unione che per innescare una riflessione sul significato di Relianza, tema proposto da Bridge Art nella Call per le residenze di quest’anno - neologismo coniato da Edgar Morin a partire dalle due parole alliance e relier. Alleanza e collegamento.
Secondo questa visione, l’intento degli autori è di dare il via ad un work in progress per la progettazione di una struttura architettonica che ospiterà e accompagnerà una serie di attività che si svolgeranno sia all’interno della Tenuta la Favola che nei centri abitati limitrofi, in spazi istituzionali e non (il CUMO Polo Universitario Mediterraneo Orientale, il Comune, abitazioni private eccetera). Sarà come una “macchina” in grado di generare interazioni tra la comunità locale, attraverso incontri, conferenze, performance e happening. La residenza d’artista, verrà quindi vissuta come un workshop, dove in parallelo alla programmazione che verrà costruita durante i prossimi mesi, ci saranno spazi aperti per improvvisazioni e cambi di programma suggeriti dagli stimoli offerti dal luogo. “Alleanza e collegamento, verranno esplorati attraverso i temi diversi temi, l’arte, l’architettura, l’immigrazione e la storia”. (Antonio Arevalo).
Nei mesi successivi allo svolgimento della residenza è prevista la produzione di un libro, un “dizionario” di immagini e parole nuove che sia testimonianza e diffusore delle riflessioni sviluppate durante i giorni alla Tenuta della Favola.