Brigitta Rossetti – Ansi Mare
La performance si inquadra all’interno del progetto “Elegia dell’acqua”.
Comunicato stampa
BIANCHIZARDIN CONTEMPORARY ART è lieta di presentare la performance
ANSI-MARE di Brigitta Rossetti con Nando Rabaglia, che sarà ospitata giovedì
4 maggio 2023 alle ore 16:00 presso i propri spazi di via Pietro Maroncelli 14,
Milano.
La performance si inquadra all’interno del progetto “Elegia dell’acqua”, una
mostra personale inaugurata lo scorso 19 febbraio 2023 presso le Civiche
Raccolte D’Arte di Palazzo Marliani Cicogna, Busto Arsizio.
Tale processo di ricerca nasce dall’interpretazione di alcune forze astratte: luce,
elettricità, magnetismo e gravità, l’artista ha fatto esperienza della forma nella
pittura, ponendo al centro di questo fluire poetico l’acqua intesa come impeto
vitale, ma analogamente in grado di stravolgere ed eliminare ogni forma sul
pianeta.
Insieme alla performance sarà presentata la pubblicazione TIC TIC TIC, editata
da BIANCHIZARDIN e curata da Marilena Maieron.
La pubblicazione presenta un testo inedito di Domenico de Chirico, le
installation views della mostra “Elegia dell’acqua”, alcune opere della nuova
serie di lavori pittorici dell’artista e le foto estratte dalla performance ANSI-
MARE.
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Intervista di Mariaelena Maieron a Brigitta Rossetti
Mariaelena Maieron: “Sei andato dove non si poteva andare, oltre il limite
della convenzione, della ragione...” Prendendo spunto da questo testo -un
estratto della performance ANSI-MARE che andrà il scena da BIANCHIZARDIN
Contemporary Art il 4 maggio 2023 alle ore 16.00- mi interessa approfondire
cosa rappresenta per te il concetto di limite.
Brigitta Rossetti: Mi è capitato spesso di oltrepassare il limite e poi, da quel
punto, guardare tutto il resto come da un capolinea. Un punto di vista
privilegiato da cui si aprivano diverse prospettive, anche quella di tornare
indietro, se avessi voluto. Per questo per me il limite è libertà. Saperlo rispettare
e andare oltre è necessario per capire cosa c'è oltre la tua strada, la tua casa, i
preconcetti.
Nell'estate 2021 ho scavalcato una montagna nonostante avessi un limite nel
corpo. Raggiunto il luogo, avevo oltrepassato un confine importante, era
cambiato il limite, si era spostato in avanti.
Mariaelena Maieron: Raccontaci di più di questo nuovo capitolo; a cosa
assisterà il pubblico dopo l’esposizione alle Civiche Raccolte D'Arte di
Palazzo Marliani Cicogna di Busto Arsizio curata da Stefania Severi (19
febbraio - 12 marzo 2023? Qual è il tuo ruolo nella performance? A quale
personaggio darai voce?
Io sarò l’istinto bianco del personaggio nero con due voci, la soglia femminile del
suo sé interiore. Darò voce al corpo, ma anche al tormento e alla pacificazione.
Mariaelena Maieron: Cosa ti porta al linguaggio performativo?
BR: L'arte porta in territori sconosciuti dove è irrinunciabile andare. Fa parte del
percorso.
Non ho scoperto ora la performance, già avevo dato voce ad un personaggio nel
2009, studiando con Anna Konik, ma era troppo presto. In questi anni quel
personaggio è cresciuto con me, dipingendo e facendo altro ed ora è voluto
uscire.
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Mariaelena Maieron: Come artista poliedrica spazi dalla pittura alla scrittura,
ma chi è veramente Brigitta Rossetti?
BR: Me lo chiedo ogni volta :)
Mariaelena Maieron: Per quanto concerne invece il tuo processo creativo,
relativamente alle opere concepite per la tua personale di Busto Arsizio e a
quelle che vedremo prossimamente esposte, nascono prima le opere o l’idea?
BR: Molto spesso le opere, altre l’idea. Se a Busto Arsizio sono nate prima le
opere, in galleria ha preso forma prima l’idea, declinata nella scrittura di
un’elegia, a cui poi ho voluto dare corpo con poesia e pittura mediante una
performance realizzata sulla tela.
Mariaelena Maieron: In questo ciclo artistico legato all’acqua hai portato a
galla diversi temi declinati in molteplici forme espressive. Quale di queste
voci senti più vicina a te in questo momento? In sintesi come descriveresti
questo tuo ultimo lavoro di ricerca? Cosa galleggia? Cosa affonda?
BR: Una bellissima domanda, il cuore del lavoro.
Ma non posso svelare la risposta, racconterei troppo e rischierei di offrire un
unico punto di vista, mentre sono interessata all'opinione del pubblico: Cosa
vede? Come interagisce? ....l'opera si oscura se le guardi troppo.
Mariaelena Maieron: In un mondo dove tutto è mix e ibridazione quali sono le
differenze e quali le assonanze tra i linguaggi presentati nella mostra Elegia
dell’Acqua a Palazzo Marliani Cicogna e dal 4 al 7 maggio in via Maroncelli 14
a Milano? Come dialogano?
BR: Differenti sono i mezzi espressivi: performance, video, e pittura.
L'acqua è il tema centrale. L'acqua che nasconde e L'acqua che svela, L'acqua
che è dettaglio e l'acqua che deborda, L'acqua che è pretesto per raccontare
l'essere umano.
Mariaelena Maieron: I titoli delle tue opere sono già delle poesie; mi racconti
come nascono?
BR: Nascono dopo le opere compiute, le stesse suggeriscono lungo il percorso di
creazione quale sarà il loro titolo.
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Mariaelena Maieron: I tuoi lavori pongono spesso in correlazione il suono e la
parola, aprendo così un’altra dimensione. Quali possibilità ti permette di
esplorare questo processo?
BR: Multisensoriale, digitale, interattivo, interiore, invisibile, sono le parole che
per prime mi vengono in mente. L'idea è che se si spegne la luce si può vedere
tutto, anche senza immagine.
Mariaelena Maieron: La tua passione per la lettura, la letteratura, la scrittura, ti
ha portato a conseguire la Laurea in Lettere moderne all’Università di Pavia.
Cosa ti ha dato questo percorso?
BR: Un respiro ampio sul mondo, lo studio, l'amore per la cultura, com’è nata la
lingua italiana, il verbo, le possibilità della parola, della filologia. Così ho scoperto
che la mia passione era anche percorrere quelle strade dove senza dire nulla dici
tutto.