Bruno Cattani – Eros
Eros presenta una serie di opere fotografiche che fanno parte di un progetto di ricerca sui luoghi dell’arte a cui Bruno Cattani ha lavorato per diversi anni.
Comunicato stampa
Eros presenta una serie di opere fotografiche che fanno parte di un progetto di ricerca sui luoghi dell'arte a cui Bruno Cattani ha lavorato per diversi anni.
Cattani scrive: "Nel mio primo lavoro commissionato sui luoghi dell'arte ho visitato musei come il Louvre, il Musée Rodin, i Musei Vaticani, la Canoviana, per scoprire non solo luoghi colmi di opere stratificate, ma anche affascinanti contenitori intrisi di emozioni e fisicità. Una mano, un viso, un seno sono diventati dettagli di presenze viventi, vitali e fisiche, corpi che parlavano e comunicavano diventando attori inconsapevoli di uno spettacolo contemporaneo che andava in scena attraverso l'obiettivo della macchina fotografica".
Eros si ispira al mondo classico partendo dalle Metamorfosi di Ovidio quando Pigmalione scolpì la statua che prese vita sotto le sue dita, “pulsando”, per poi arrivare all’invenzione del mezzo fotografico che grazie al lavoro di Fox Talbot nei primi anni ’40 dell’ottocento assume una nuova forma passando dalla tridimensionalità della scultura alla bidimensionalità della fotografia trasformandosi in oggetto sì reale ma al contempo simbolico e immaginario.
Poco meno di un secolo dopo il surrealismo affronta nuovamente il tema dell’erotismo attraverso la ricchezza storica e universale della statuaria grazie all’opera di Salvador Dalì e di Man Ray che giocano con l'ambiguità erotica della statuaria, in numerose fotografie, a dimostrazione che il surrealismo aveva ben compreso quali fossero le possibilità dall'incontro tra la scultura e la fotografia. Maestro indiscusso della scultura del novecento, Medardo Rosso, sosteneva che la scultura era completa solo grazie al contributo della fotografia che le permetteva di prendere vita. Così anche Auguste Rodin, negli stessi anni, si cimentava in magnifiche opere scultoree che sono al centro del mio lavoro fotografico.
Infine come scrive Emile Zola: «Non si può dire di aver visto qualcosa a fondo se non si è scattata una fotografia che rivela tanti dettagli che, altrimenti, non potrebbero essere visti».
Cattani cattura in ogni singola immagine, il doppio flusso del tempo: scultura e fotografia, come se l'erotismo nella scultura, più o meno di natura classica, fosse racchiuso in queste forme marmoree, nate dalle mani dello scultore e alterate dal tempo che le ha rimodellate e levigate. Gesti e corpi a volte nascosti e a volte illuminati, in un susseguirsi continuo di luci e ombre, recitano da attori drammatici in un ensamble erotico che vuole ancora vivere, danzare e far sentire la propria voce.
Clelia Belgrado 2021
La mostra sarà visibile presso:
Università Bocconi
Foyer - piano seminterrato Via Sarfatti, 25 – Milano
Dal 29 settembre al 26 novembre 2021
Dal lunedì al venerdì: ore 9.00-20.00
sabato: ore 10.00-18.00
Ingresso libero e gratuito
Bruno Cattani vive e lavora a Reggio Emilia. Inizia a fotografare nel 1982 ed è fotogiornalista dal 1988. Nel 1996 partecipa a una ricerca fotografica sui Musei di Reggio Emilia, iniziando il suo studio su i luoghi dell’arte. Negli anni riceve numerosi incarichi nell’ambito della ricerca fotografica per musei quali il Musée Rodin, il Musée du Louvre, l’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, l’Istituto Nazionale per la Grafica, il Pergamonmuseum di Berlino e la Soprintendenza Archeologica di Pompei. Nel 2000 è presente nell’esposizione D’après l’Antique al Museo du Louvre e, nello stesso anno, la sua mostra L’arte dei luoghi è inserita all’interno del programma del Mois de la Photo di Parigi. Figure Nel Tempo è il titolo della personale che si tiene, nel 2002, alla Galleria Civica di Modena a cura di Walter Guadagnini. Nel 2003 espone alcune sue fotografie che gli sono state commissionate dal Musée Rodin di Parigi, nella mostra curata da Sandro Parmiggiani Camille Claudel. Anatomie della vita interiore tenutasi a Palazzo Magnani di Reggio Emilia. Partecipa alla collettiva Ritratto di una collezione alla Fondazione Maeght di Saint Paul de Vence.
Nel 2005 inizia la sua ricerca sulla memoria che si snoda come un viaggio all’interno del ricordo, Nel 2008 partecipa alla terza edizione della manifestazione Fotografia Europea di Reggio Emilia. Nella primavera del 2010 presenta la mostra personale Memorie con un libro edito da Allemandi a cura di Sandro Parmiggiani. Nel 2007 è invitato ad esporre alla Biennale della Fotografia di Salonicco e partecipa alla collettiva Italia – Provenza,organizzata dalla Fontaine Obscure d’Aix-en-Provence. Nel 2008 la Fondazione Pistoletto di Biella lo invita a presenziare alla mostra Paesaggi piemontesi e nello stesso anno è tra gli artisti chiamati a prendere parte alla mostra Collection Reggio Emilia nell’ambito del Mois de la Photò 2008 di Parigi. Espone alla collettiva Il furore delle immagini. Fotografia italiana dall’Archivio d’Italo Zannier nella collezione della Fondazione di Venezia a cura di Denis Curti presso la Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia. È tra gli artisti invitati in mostra al Padiglione Italia della 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia consei fotografie del lavoro Memorie selezionate da Italo Zannier. Il suo progetto Eros, dedicato alle forme corporee nel mondo della statuaria, frutto di anni di ricerca stilistica all’interno di spazi espositivi in tutta Europa, viene proposto per la prima volta al Chic Art Fair di Parigi nel 2012. Il Musée Réattu di Arles lo inserisce in Musée Réattu, Acte V, mentre Italo Zannier e Denis Curti lo portano alla Galleria d’arte moderna e contemporanea di Pordenone nella mostra Italo Zanier. La sfida della Fotografia. Un inedito racconto per immagini. Il 2014 è l’anno della ristampa del volume Memorie, edito da Danilo Montanari Editore, un nuovo capitolo della sua ricerca che prosegue con molti nuovi scatti, in occasione della personale alla Bugno Art Gallery di Venezia e di quella al festival di Spilimbergo, promossa dal CRAF e a fine 2015 presso la Photographica Fine Art di Lugano. Il coreografo Valerio Longosceglie le immagini tratte da Eros per il video di Nude Anime, spettacolo realizzato per La Fondazione Nazionale per la Danza Aterballetto.
Nel 2016 partecipa a collettive in diverse gallerie ed espone al Palazzo Ducale, Fondazione per la Cultura di Genova, con il progetto The Memory Box tratto dalla serie Memorie. Nel mese di dicembre presenta, sempre a Genova, una sua personale Carousel presso la VisionQuesT contemporary photography. Qualche mese più tardi, nel numero di febbraio 2017, il British Journal of Photography gli dedica un articolo sul progetto Carousel nella sezione Projects. È presente in molte fiere di fotografia in tutto il mondo (Arte Fiera Bologna, Mia Milano, Torino, Verona, Parigi, Bruxelles, Miami, Lione e Photo London). Per due anni consecutivi è tra i finalisti del premio BNL al Mia 2013- 2014 e vincitore nel 2015.
Nel 2017- 2018 dà vita a Frammenti, un nuovo lavoro in continuità con Memorie, che espone al Festival della Fotografia Europea di Reggio Emilia, alle Officine Fotografiche di Roma, ad Arte Fiera di Bologna, a Photo London e realizza una pubblicazione con Corsiero Editore. Viene invitato a partecipare alla collettiva in occasione dei 150 anni del Musée Réattu di Arles. Nel 2019 pubblica Eros con Artphilein Editions partecipa per il quarto anno a Photo London e presenta il nuovo lavoroVoodoo ad Akaa con la galleria Visionquest , espone alla Van Campen & Rochtus di Anversa e in diverse collettive. Le sue immagini, conservate nella collezione dell’Ecole de beaux arts de Paris, vengono esposte al Palais de Tokyo di Parigi. Nel 2020 il museo del Cassero a Montevarchi gli dedica una personale con il lavoro Eros che viene esposto in mostre collettive alla Podbielski Contemporary di Milano e alla Gallery 110 Courcelles di Parigi. Partecipa alla mostra e pubblicazione Non Gasoline Station e Lest’s Meet on a cloud of freedom con Artphilein Editions. Nel 2021 LETTURA, inserto della cultura del Corriere dalla Sera, dedica la copertina a Voodoo, la galleria Movart l’espone a Lisbona in una collettiva, il Museo di Santa Giulia a Brescia dedica una personale al Lavoro Eros, Macof e Fondazione Musei di Brescia commissiona un’immagine per la Vittoria Alata in seguito al restauro. Eros viene esposto nella galleria d’arte dell’università Bocconi a Milano.
Sue fotografie sono conservate presso: Archives Photographiques du Musée du Louvre, Maison Européenne de la Photographie di Parigi, The New York Public Library for the Performing Arts, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Bibliotéque Nationale de France di Parigi, Musée Réattu d’Arles, Musée de la photographie di Charleroi, Musée Nicephore Niépce Ville de Chalon sur Saône, Maison Europeenne de la Photographie di Parigi, Polaroid Collections, Stati Uniti Museum of Photography, Museo di Thessaloniki (Grecia).