Bruno Liberatore – Sculture in dialogo ambientale con i Mercati di Traiano
Venticinque sculture di grandi dimensioni che rappresentano la relazione conflittuale, ma sempre affascinante, tra uomo e ambiente.
Comunicato stampa
La terra è la materia più interessante con cui abbiamo a che fare.
Essa ci appare ora sofferente, ora infuriata, ora rinascente.
Io cerco di esprimere questi stati della natura’
Bruno Liberatore
I rapporti conflittuali, ma sempre affascinanti, tra uomo e ambiente sono rappresentati attraverso le forme e i volumi, innovativi e lontani dalla plastica figurativa, di Bruno Liberatore, una delle personalità più originali sulla scena della scultura italiana contemporanea.
Composizioni astratte che evocano associazioni con la natura viva, immaginata non come sfondo di un evento ma come stessa “sostanza di scultura”.
Saranno venticinque le sculture, anche di grandi dimensioni, del Maestro - alcune recentemente realizzate, altre già esposte - a dialogare con le antiche murature della via Biberatica e nelle tabernae dei Mercati di Traiano, in una collocazione ideale e di straordinaria suggestione.
Il ritorno espositivo dell’artista a Roma parte dalla mostra “BRUNO LIBERATORE. Sculture in dialogo ambientale con i Mercati di Traiano”, a cura di Enrico Crispolti e ospitata dal 14 dicembre al 12 aprile 2015 ai Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali.
La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
Tutte le opere di Liberatore, che è stato allievo prediletto e collaboratore di Pericle Fazzini, siano esse realizzate in bronzo, ferro e terracotta, testimoniano una perentoria originaria vocazione plastica e un loro radicamento in un immaginario di archetipi.
L'ambientazione sulle terrazze e lungo la via Biberatica e il dialogo con le antiche murature sostanziano la carica tellurica, la perentoria espressività materica e il forte sapore organicistico che, nella sua originale ricerca plastica, si sono sviluppati liberi e imprevedibili nell'impiego quasi ossessivo di piccoli tasselli di argilla, veri e propri semi plastici, elementi della caratterizzazione generatori dell'ideazione strutturale. Rispetto alle opere dimensionalmente contenute, che rappresentano studi preparatori, imprimono una particolare suggestione le sculture di dimensioni maggiori, che offrono un impegnato dialogo ambientale e avvolgono in misteriosa densità di suggestioni fra corposità e paesaggio urbano.
La mostra“BRUNO LIBERATORE. Sculture in dialogo ambientale con i Mercati di Traiano” è solo l’ultima tappa della carriera espositiva del Maestro a Roma, dopo le esposizioni a Castel Sant'Angelo (1993-94) e al Vittoriano (2001), e in seguito al collocamento di una scultura di prepotente carica dinamica, "Assalto all'Olimpo", in un autorevole spazio urbano. Di forte risonanza sono state anche le mostre in sedi museali internazionali di alto pregio come le esposizioni allo Schloss Pillnitz a Dresda, il Museu del Memoriale de America Latina a San Paolo del Brasile o, ancora, all'Ermitage di San Pietroburgo, dove è stata dedicata una sala a Liberatore, unico artista vivente ospitato in questa prestigiosa sede con due rassegne personali.
Delle opere presenti e dell'ormai lungo percorso dell'artista, abruzzese di nascita ma di formazione e residenza romano, offre una preziosa testimonianza il catalogo edito da Skira. Al suo interno, una specifica originale ricognizione fotografica di Eugenio Monti e il ricco contributo dei testi di due curatori, illustri storici dell'arte che nel corso degli anni si sono occupati di Liberatore: Enrico Crispolti e Gillo Dorfles.