Bruno Lomasto – Quinto quarto
Bruno Lomasto affronta, con 36 scatti fotografici eseguiti con una Rolleiflex, il difficile tema dell’uccisione di un maiale, ponendo il proprio obiettivo nell’indagine estetica di un atto di sopravvivenza primitiva di così fondamentale importanza da meritare un’attenzione rituale, liturgia necessaria per un vero e proprio sacrificio di UNO per il bene di TUTTI.
Comunicato stampa
...in tempi di carestia emotiva la vita assume significati e dinamiche connesse al sacrificio e alla sopravvivenza...
QUINTO QUARTO di Bruno Lomasto affronta, con 36 scatti fotografici eseguiti con una Rolleiflex, il difficile tema dell’uccisione di un maiale, ponendo il proprio obiettivo nell’indagine estetica di un atto di sopravvivenza primitiva di così fondamentale importanza da meritare un’attenzione rituale, liturgia necessaria per un vero e proprio sacrificio di UNO per il bene di TUTTI.
Con quinto quarto, fin da una tradizione antica, si intende quella parte del maiale poco “nobile”, che non poteva essere venuta e che veniva regalata ai poveri, come la coda, le zampe, le orecchie…
La procedura, seppur meno drammatica di quelle legate a fabbriche e sistemi di produzione moderni, è considerata illegale: un contadino non può macellare il maiale in casa per via della mancanza di controllo sul prodotto.
Il pensiero di questa mostra è legato, come la figura del maiale, ad una necessaria azione legata alla sopravvivenza, d’altronde il maiale è sempre stato nel corso dei secoli, l'animale principe in momenti di depressione e carestia.
Del resto del maiale non si butta via niente.