Bruto Pomodoro – Memorabilia
Una mostra attorno al poliedrico artista Bruto Pomodoro che presenta un excursus completo della sua opera: dai dipinti ai collage, dalle sculture alle microsculture e ai gioielli.
Comunicato stampa
Inaugura sabato 5 dicembre, ore 18.00, la mostra dal titolo “Memorabilia” dell'artista Bruto Pomodoro alla Galleria Open One di Pietrasanta.
La mostra, curata da Fiammetta Galleni e patrocinata dal Comune di Pietrasanta, è un percorso completo attorno all'opera creativa di Bruto Pomodoro: un'excursus che parte dal disegno e approda al gioiello soffermandosi a lungo sulla scultura.
Laureato in biologia, si avvicina dapprima al disegno collaborando come disegnatore scientifico del CNR. Il primo approccio grafico di Bruto è dunque quello della descrizione esatta della realtà naturale, del fenomeno biologico. Ma ben presto, sedotto dall'influenza artistica nella quale è cresciuto, passa presto ad utilizzare il disegno e la pittura come mezzo unicamente artistico e
approda gradualmente alla composizione astratto-geometrica, con la quale si allontana dal verosimile, dai riferimenti figurali più stretti.
Bruto crea un archetipo, un modulo, un codice pittorico (che si relaziona alle morfologie embrionali)
che riproduce, ricompone, moltiplica in una varietà di forme e di cromie ripetibili all'infinito come
nuovi corpi cellulari, essenze viventi. Un modo di rendere visibile ciò che è direttamente impercepibile dall'occhio umano.
Le sue forme archetipali diventano il focus del suo linguaggio espressivo e di tutta la sua creazione
artistica, sia essa espressa attraverso la pittura, il collage, la scultura o la microscultura e il gioiello: la composizione della natura si traduce in scomposizione geometrica della forma essenziale, ancestrale; l'elemento di base di ogni organismo vivente è trasformato in elemento basilare, necessariamente astratto e primigenio.
I colori delle pitture sono quelli primari, le forme della scultura sono quelle primordiali, un intreccio di curve e linee morbide che giocano con la luce e l'ombra, il pieno e il vuoto. E questo microcosmo non poteva che essere 'riprodotto' anche in una serie di microsculture e gioielli in argento (piccole sculture da indossare realizzate in collaborazione con i maestri orafi Fusari di Graffignana) che testimoniano la curiosa volontà di Bruto di sperimentare e andare oltre il consueto e il diffusamente visibile.
La poliedricità di Bruto Pomodoro è ben rappresentata infine dal “Tondo Cesari”: un piatto in quarzite dipinta, un esemplare unico che l'artista ha realizzato grazie alla collaborazione di Paolo Cesari, titolare della Cesari & Rinaldi Gemmai di Rimini, nonché presidente dell’associazione nazionale Assogemme.
Un piccolo capolavoro in micromosaico in pietre preziose, la cui particolarità risiede, al di là della sua unicità, nelle sfumature dei colori che compongono l'archetipo centrale, ottenute attraverso l'accostamento di pietre preziose – rubini, zaffiri e smeraldi – in gradazione cromatica a formare un pavè pittorico. “La mia finalità ultima - spiega Bruto - era quella di creare un’opera dove le pietre preziose diventassero parte integrante di un lavoro pittorico il più vicino alla tradizione rinascimentale dei grandi maestri orafi toscani”.