Camera degli Sposi / La Collezione Romano Freddi
Verrà aperta una nuova sezione museale del Castello di San Giorgio e sarà inaugurata la mostra sulla collezione d’arte Romano Freddi.
Comunicato stampa
Il 3 aprile 2015, a tre anni dal terremoto che danneggiò la torre nord-est del Castello di San Giorgio,
LA CAMERA PICTA O CAMERA DEGLI SPOSI DI ANDREA MANTEGNA RIAPRE AL PUBBLICO.
Il capolavoro rinascimentale torna a far parte del patrimonio artistico italiano accessibile ai visitatori dopo i lavori di adeguamento strutturale e antisismico dell'area danneggiata.
Sempre dal 3 aprile verrà aperta una nuova sezione museale del Castello di San Giorgio e sarà inaugurata la mostra sulla collezione d'arte ROMANO FREDDI.
CASTELLO DI SAN GIORGIO
Da piazza Castello si accede, attraverso l'esedra, al maniero eretto alla fine del XIV secolo dal capitano Francesco I, trasformato da Ludovico I in abitazione marchionale. Salita la scala elicoidale detta dei Cavalli, attraverso la Sala degli Affreschi, dove si trovava la preziosa biblioteca dei Gonzaga, si entra nella straordinaria Camera Picta o degli Sposi, affrescata dal 1465 al 1474 da Andrea Mantegna. Il percorso prosegue nelle tre stanze dei Soli, di Mezzo e delle Cappe che ospitano, come la Sala degli Stemmi, la prestigiosa collezione di opere e oggetti riferiti alla cultura gonzaghesca raccolti dall'imprenditore mantovano Romano Freddi.
Scesi dal piano nobile ci si può affacciare sul Cortile del Castello progettato in forme rinascimentali da Luca Fancelli alla metà del sec. XV. Il livello soprastante il piano nobile, già abitazione della famiglia Gonzaga, fu adibito a carcere durante la dominazione austriaca, e divenne l'ultima prigione dei Martiri di Belfiore. A causa dei danni sismici del 2012 questa parte del Castello è ancora chiusa al pubblico.
LA COLLEZIONE ROMANO FREDDI
Dal 3 aprile al 31 agosto 2015 il nuovo allestimento degli ambienti del Castello viene ulteriormente valorizzato dall'esposizione di 100 straordinari pezzi della collezione, nota a livello internazionale, dell'imprenditore mantovano Romano Freddi, di cui 85 concessi in comodato d'uso al Palazzo Ducale di Mantova. Si tratta di un patrimonio che concerne in gran parte l'eredità delle collezioni gonzaghesche, costituito da dipinti, bronzetti, maioliche, armi, arredi e manufatti che raccontano la poliedrica cultura della corte mantovana, magnificente anche negli aspetti più quotidiani della vita di corte. Sono beni recuperati con grande caparbietà, durante tutta la sua esistenza, dal collezionista mantovano, omogenei e pertinenti alle stanze del Castello che contribuiscono ad arricchire.
LE ECCELLENZE: la celeberrima Camera degli Sposi dipinta da Andrea Mantegna tra il 1465 e il 1474.