Camilla Salvatore – Massimo
“A soft sonnet is all the strength I have” è il titolo della prima personale di Camilla Salvatore .
Comunicato stampa
MASSIMO
Via Degli Scipioni 7, 20129 Milano
26.05 - 9.06.2021
Vernissage 26.05.2021
Camilla Salvatore
A soft sonnet is all the strength I have
“A soft sonnet is all the strength I have” è il titolo della prima personale di Camilla Salvatore che inaugura il 26 maggio da MASSIMO, in via Degli Scipioni 7, a Milano. Per l’occasione, l’artista presenta un'opera video di recente produzione dal titolo “Permanent Exile” (2020), confrontandosi in maniera inedita con una dimensione installativa differente da quella cinematografica.
“Le colpe dei predecessori pesano sulla loro progenie, opprimendola - come le Erinni imponevano l’espiazione della colpa dei padri ai loro figli, e ai figli dei figli, e così via.” Così l’artista ci introduce a “Permanent Exile”. L’opera racconta di una giovane donna sotto protezione testimoni, che vive costantemente divisa nel tentativo di conciliare la propria condizione psicologica con l’accettazione della propria storia. Creare un immaginario in cui rifugiarsi, al tempo stesso puro simulacro e specchio di una realtà più profonda, è per lei un atto di resistenza. Galleggiando in questo iperuranio, cerca di sopravvivere al proprio presente. Il video racconta di lei attraverso la sua assenza, attingendo alla sua memoria personale e al suo mondo interiore, in un susseguirsi di immagini, ombre e riflessi, che ne delineano un ritratto frammentario.
“Vorrei essere una cosa infallibile. In questo mio delirio, mi erigerei sul mio piedistallo di perfezione, di macchina da guerra”. Con questa dichiarazione l’opera getta lo sguardo, sin dai primi istanti, su un luogo di introspezione in cui pensieri, paure e dubbi si palesano. Da qui, si ha accesso alla parte più profonda e recondita della mente della protagonista.
All’interno di MASSIMO, l’opera si rivela progressivamente allo spettatore. Il suono riempie lo spazio, accogliendolo in mostra. Le immagini del video appaiono riflesse sulla superficie specchiante di alcuni prismi progettati dalla designer Martina Taranto, posti di fronte a uno schermo di proiezione inizialmente celato allo sguardo. Questi elementi oscillano tra il visibile e l’invisibile, e la realtà materiale dell’oggetto, la sua forma, viene annullata, mettendo in evidenza la realtà circostante.
Il video si staglia su un pannello sospeso, all’interno di un ambiente buio che risalta una dimensione intima della fruizione.
Intimità che riecheggia nel titolo della mostra: “A soft sonnet is all the strength I have” è il primo verso di una poesia di Amelia Rosselli che Camilla Salvatore sceglie di dedicare alla donna che ritrae per ringraziarla di aver condiviso la sua storia. Un gesto significativo a conclusione di un percorso, della durata di tre anni, che ha segnato profondamente la vita di entrambe.
Permanent Exile è un’opera prodotta in collaborazione con Giulio Scalisi, che ha realizzato le animazioni 3d, Germana Frattini, che ha curato la direzione artistica e il materiale d’archivio, Renato Grieco, sound designer, Augusto Fabio Cerqua, graphic e type design e Salvo Lucchese, color correction.
Con il sostegno di Goldsmiths Moving Image e In Progress Milano Film Network
Camilla Salvatore
Nata nel 1993 a Torre del Greco (NA), si è laureata nel 2015 in Arti Visive presso NABA, e ha frequentato nel 2019 un master in Artists’ Film and Moving Image presso Goldsmiths, University of London.
Il cortometraggio Un Inferno (2016) è stato presentato in concorso al Torino Film Festival e successivamente al Trieste Film Festival. Il film è stato inoltre presentato nella sezione Premièrs Pas di Visions du Réel, Nyon. 20 Settembre (2018) è stato presentato nel concorso Prospettive di Filmmaker Festival, dove ha vinto la menzione speciale. Permanent Exile è stato sviluppato nel laboratorio del Milano Film Network- MFN “In Progress”, dove ha vinto il primo premio, ed è stato presentato in concorso a Filmmaker Festival nel 2020.
Per l’occasione, l’artista presenta un'opera video di recente produzione dal titolo “Permanent Exile” (2020), confrontandosi in maniera inedita con una dimensione installativa differente da quella cinematografica.