Camille Rose Garcia – The Ballrooms of Mars

Informazioni Evento

Luogo
DOROTHY CIRCUS - GALLERY
Via Dei Pettinari 76, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
23/02/2018

ore 17 su invito

Artisti
Camille Rose Garcia
Generi
arte contemporanea, personale

La Dorothy Circus Gallery Roma inaugura il 2018 con la nuova personale di Camille Rose Garcia dal titolo The Ballrooms of Mars. La mostra apre il ciclo dedicato ai sei prime movers del Pop Surrealism presentati lo scorso 12 ottobre a Londra, ciascuno in programma con un inedito solo show nella nostra sede romana.

Comunicato stampa

Dorothy Circus Gallery
ROME

presenta

The Ballrooms of Mars
Camille Rose Garcia
Solo Show
-
24 Febbraio 2018 - 7 Aprile 2018
Via dei Pettinari 76 - 00186 Roma, Italia

Preview Privata: Venerdì 23 Febbraio 2018 || 17.00 - 20.00
Opening Pubblico: Sabato 24 Febbraio 2018 || 17.00 - 20.00

La Dorothy Circus Gallery Roma inaugura il 2018 con la nuova personale di Camille Rose Garcia dal titolo The Ballrooms of Mars. La mostra apre il ciclo dedicato ai sei prime movers del Pop Surrealism presentati lo scorso 12 ottobre a Londra, ciascuno in programma con un inedito solo show nella nostra sede romana.

Nata a Los Angeles, Garcia si distingue come una delle artiste pop surrealista più riconosciute e amate in tutto il mondo. Garcia produce pitture, stampe e sculture in uno stile gotico, “horror” e di animazione, che rilascia un senso di dolcezza e al tempo stesso di inquietudine.

Per il suo debutto con la DCG Garcia propone una nuovissima collezione composta di sedici opere, che fanno riferimento sia alle sue influenze ed ispirazioni primordiali (i misteri della Natura, la musica, l’arte), sia a nuove esplorazioni. Con questa mostra, infatti, Garcia segna l’inizio di un nuovo percorso di investigazioni artistiche, entrando di fatto in una nuova fase della sua carriera. Nel giustapporre colori, linee, e forti contrasti, l’artista invita il pubblico ad entrare in una nuova dimensione e a camminare lungo il percorso che ci conduce attraverso l’immaginazione, la bellezza, una sottile critica al quotidiano e le vibrazioni musicali che ci accompagnano ogni giorno attraverso emozioni e sensazioni.

The Ballrooms of Mars indaga la dimensione dello spazio extraterrestre, gli aspetti più misteriosi dello Spazio e il linguaggio universale della natura, fatto di “forme nelle vibrazioni del suono”. L’artista ci guida in un viaggio attraverso dimensioni fantastiche e distanti, dove incontriamo creature misteriose e personaggi in stile Ziggy Stardust, nati dall’immaginario di Camille Rose Garcia ma anche influenzati da eroi popolari come David Bowie.
La musica risuona in tutte le opere di Garcia, dove le figure maneggiano e riproducono virtualmente vinili e giradischi, sottolineando la suggestiva iconografia musicale che alberga in ogni dipinto. Il titolo stesso della mostra, The Ballrooms of Mars, è tratto da una canzone di T.Rex del suo album del 1972 “The Slider”.

L’energia cosmica che scorre nella musica e nelle anime umane crea un legame emozionale evidenziato dalla palette elettrica e glitterata e dall’atmosfera avvolgente degli ambienti rappresentati. Lo Spazio è rappresentato non come un luogo oscuro, bensì come una dimensione estremamente colorata. In questo continuo movimento di energie, i nostri spiriti interiori vengono risvegliati per partecipare ad una danza universale fatta di impulsi sensoriali ed emozionali. In questo modo, anche la controcultura musicale californiana viene messa in luce, attraverso i suoni rock and roll di queste stesse immagini; suoni che sono costantemente presenti anche nel processo creativo dell’artista.

Nella sala da ballo di Garcia danziamo a ritmi futuristici, saltiamo di pianeta in pianeta, esplorando come il Piccolo Principe i segreti e le meraviglie di ogni tappa del viaggio. In ciascun’opera gli spettatori interagiscono con un diverso pianeta, tutti personificati come divinità che “si riuniscono ogni 25mila anni (La Processione degli Equinozi) per ballare danze elaborate e ascoltare musica insieme, ciascuno portando con sé i propri suoni provenienti da pianeti distanti”.

Queste divinità appaiono come evanescenti e corporei allo stesso tempo, come antichi dei greci che rappresentano un punto d’unione tra l’umano e l’extraterrestre. Essi ascoltano musica, interagiscono tra di loro e viaggiano come essere umani; ma nonostante ciò, questi dei emanano un’aura magica che riecheggia nel concerto di sonorità sprigionate da ciascun pianeta. Mentre polvere di stelle fluisce nell’atmosfera, le opere di Garcia incantano gli spettatori e stimolano la loro immaginazione al fine di trovare quei mondi nascosti che dimorano nel loro subconscio.

Biografia

Camille Rose Garcia nasce del 1970 a Los Angeles, in California. Le immagini sovversive di Garcia definiscono il suo stile basato su elaborate narrazioni sociopolitiche, che l’artista cela sotto strati di sfumature dal fascino fiabesco, che sottilmente criticano i fallimenti delle utopie capitaliste celebrate dalle controculture americane.

La scrittura spezzettata e i film surrealisti di William Burroughs, come anche i vecchi cartoni della Disney e della Fleischer influenzano le scene frammentate e descrittive di Garcia. Le superfici dei suoi dipinti, infatti, sono consumate come se fossero state ripetutamente ridipinte, e rimandano così ai vecchi film degli anni ‘50. Le figure che dimorano nella surreale immaginazione dell’artista divengono le remote cugine delle fiabe classiche e dei cartoni dei primi del ‘900.

I lavori grotteschi di Garcia esplorano l’oscurità delle favole, riflettendo sulle memorie d’infanzia dell’artista, specchi della contro-cultura di Los Angeles, che risalta nel suo aspetto violento e sgradevole. Come afferma in una sua intervista: “Ciò che mi fa diventare matta mi motiva”.

Il lavoro di Garcia è stato esposto nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo e presentato in numerose riviste tra cui Juxtapoz, Rolling Stone, e Modern Painter. Le sue opere d’arte sono state esposte al “Los Angeles County Museum” and nel “San Jose Museum of Art’s”, che ha ospitato la retrospettiva di Garcia “Tragic Kingdom”. Garcia ha inoltre collaborato con The Walt Disney Museum per la mostra “Camille Rose Garcia: Down the Rabbit Hole”, dove ha esposto una serie di illustrazioni ispirate alle storie Disney.

Oltre alle sue mostre personali, si annovera la sua presenxa all’ “Art from the New World” al “Bristol City Museum”, “Pop Surrealism” tenutasi al Museo delle Arti Visuali, del Palazzo Collicola, a Spoleto, in Italia, “Turn the Page” al “The Virginia Museum of Contemporary Art” (MOCA), e “Cross The Streets” al “Museum of Contemporary Art” (MACRO) di Roma, in Italia nel 2017.

Dorothy Circus Gallery
ROME

proudly presents

The Ballrooms of Mars
Camille Rose Garcia
Solo Show
-
FEBRUARY 24th, 2018 - APRIL 7th, 2018
Via dei Pettinari 76 - 00186 Rome, Italy

Private Preview: Friday February 23rd, 2018 || 5 - 8 pm
Public Opening: Saturday February 24th, 2018 || 5 - 8 pm

Dorothy Circus Gallery inaugurates 2018 with the brand new solo show by Camille Rose Garcia, entitled The Ballrooms of Mars. This exhibition introduces a new cycle dedicated to the six prime movers of Pop Surrealism, presented in London last October 2017, who will now display a series of original solo shows in our Roman premises.

Based in Los Angeles, California, Garcia stands out as one of the most renowned and beloved pop surrealist artists worldwide. She produces paintings, prints and sculptures in a gothic, “horror” cartoonish style, which release a sense of adorability and inherent creepiness. For her debut with Dorothy Circus Gallery, Garcia proposes a series of 16 unique works that refer to her influences and primordial inspirations (mysteries of Nature, music, art), but most importantly is inspired by her new researches.

With this exhibition, indeed, Garcia marks the beginning of a new path of artistic investigations, entering a new phase of her career. By mixing colours with lines and stark contrasts, the artist invites the public to enter a new territory and to walk the path that leads through imagination, beauty, the critique of the every day and the vibration of music that accompanies us every day through emotions and feelings.

The Ballrooms of Mars explores the outer space dimension, the mysterious features of Space and the universal language of nature made of “patterns in the vibrations of sound.” We are led in a journey through distant and magical dimension, in which we encounter mysterious creatures and Ziggy Stardust-like characters – born from Camille Rose Garcia’s imagination but also undoubtedly influenced by popular heroes like David Bowie. Music echoes in all Garcia’s artworks, in which the figures hold and virtually play LPs and record players, remarking a suggestive musical iconography that inhabits the paintings. The title of the show itself, The Ballrooms of Mars, comes from a T.Rex song from his 1972 album “The Slider.”

The cosmic energy that flows within music and within human souls creates an emotional bond that can be evinced by the electric and glittery palette used and the captivating atmosphere of the environments depicted. Space is represented not as a dark place, but as an extremely colourful dimension. In this continuous movement of energies, our inner beings awake to participate in a universal dance of sensuous and emotional impulses. L.A.’s musical counterculture, too, becomes evident through the rock and roll sounds of these images – sounds that are also constantly present through the artist’s creative process.

In Garcia’s ballroom we dance to futuristic tunes, we jump from planet to planet, exploring like the Little Prince the secrets and wonders of each place of the journey. In each artwork the spectator can interact with a planet - all of them personified as Gods, “coming together every 25.000 years (The Procession of the Equinoxes) to dance an elaborate dance and play music together, bringing their own sounds from distant planets.”

These gods look evanescent and bodily at the same time; they, like ancient Greek divinities, represent a point of convergence between humans and extraterrestrial. They listen to music, interact with one another and travel like people on the Earth, nonetheless, they emanate an aura of magic that echoes in the concert of sounds springing from their planets. While stardust flows in the atmosphere, Garcia’s works enchant the viewers and challenge their imagination to find, eventually, those hidden worlds that dwell within their subconscious.

Biography

Camille Rose Garcia was born in 1970 in Los Angeles, California. Her stunningly subversive images define her signature style based on elaborate socio-political narratives that the artist hides beneath layers and nuances of fairytale charm, which subtly criticise the failures of the capitalist utopias celebrated by American countercultures.

William Burroughs’s cut-up writings and surrealist movies, as well as vintage Disney and Fleischer cartoons, influence Garcia’s layered, fragmented descriptive scenes. The surfaces of her paintings are worn-out as if layers have repeatedly been painted over, alluding to medieval motifs or to 1950s movies. As a result, her figures become remote cousins of classic fairy-tales and early-twenty century cartoons, inhabiting the bed lands of the artist’s twisted mind.

Garcia’s works grotesque yet persuasively beautiful, explore obscurity and reflect the artist’s childhood memories, which seem to be warm and misty, on the one side, fictional mirrors of the counterculture of Los Angeles that was somewhat ominous and violent, on the other side. As she said during an interview, “things that make me mad motivate me”.

Garcia’s work has been displayed internationally in galleries and museums and featured in numerous magazines including Juxtapoz, Rolling Stone, and Modern Painter. Her artworks have been exposed in the Los Angeles County Museum and in San Jose Museum of Art’s, which held Garcia’s retrospective “Tragic Kingdom”. Garcia has also collaborated with The Walt Disney Family Museum for the exhibition “Camille Rose Garcia: Down the Rabbit Hole,” where she showcased a series of Disney-inspired illustrations.

Among her great exhibitions there are also her participation in “Art from the New World” at the Bristol City Museum, “Pop Surrealism”, held at the Museum of Visual Arts Palazzo Collicola in Spoleto, Italy, “Turn the Page” at The Virginia Museum of Contemporary Art (MOCA) and “Cross The Streets” held at MACRO Museum of Contemporary Art in Rome, Italy in 2017.