Campari Wall – Annamaria Gelmi

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA CAMPARI
Viale Antonio Gramsci 161, Sesto San Giovanni, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Da lunedì a venerdì
Dalle ore 09.00 alle ore 19.00

Vernissage
14/07/2016

ore 18,30 su invito

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Annamaria Gelmi
Curatori
Marina Mojana
Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
arte contemporanea, personale

Galleria Campari presenta Eden, nuovo progetto espositivo per Campari Wall, lo spazio dedicato all’arte contemporanea all’interno del quartier generale del Gruppo CAMPARI a Sesto San Giovanni.

Comunicato stampa

Milano, luglio 2016 – Galleria Campari presenta Eden, nuovo progetto espositivo per Campari Wall, lo spazio dedicato all’arte contemporanea all’interno del quartier generale del Gruppo CAMPARI a Sesto San Giovanni. Dalla sua apertura, nel 2013, Campari Wall si è proposto come vetrina d’eccellenza per artisti italiani e internazionali, in collaborazione con le gallerie più prestigiose.

Giovedì 14 luglio 2016 alle ore 18:30 inaugura un nuovo episodio di Campari Wall, che vedrà protagonista l’artista concettuale Annamaria Gelmi (Trento, 1948), con un’installazione di sculture e immagini video.

A cura di Marina Mojana – direttrice artistica di Galleria Campari – il progetto è organizzato in collaborazione con Castello di Rivara - Museo d’Arte Contemporanea e presenta una serie di forme geometriche di acciaio tagliate al laser e sottoposte a verniciatura industriale, tanto leggere quanto monumentali, dai richiami naturalistici: sono foglie lanceolate, tulipani capovolti, arbusti stilizzati, accostate l’un l’altra a creare un giardino virtuale che, a prima vista, sembra un luogo giocoso, leggero e pop.

Definito nella tradizione giudaico - cristiana come il luogo dell’amore, il locus amoenus, il paradiso terrestre o Eden, il giardino è per la Gelmi lo spazio della visione e della prova, del confronto e della conoscenza.
Solo all’apparenza le forme di Eden - come quelli di fiori, di montagne, di croci di altre installazioni ambientali della Gelmi – sono sintetiche e minimali.
Attraverso un processo di scarnificazione del superfluo e di rinuncia di ogni spessore tridimensionale, l’artista invita l’osservatore alla riflessione su cosa sia essenzialmente la forma, creando uno spazio che, pur non includendo la rappresentazione umana, pone l’uomo di fronte a se stesso e al confine tra chi sta al di qua e chi è già oltre.

“(Le opere di A.G.) sono forme precise, nette e quasi assolute – scrive Marina Mojana - che assumono un aspetto fortemente simbolico e interlocutorio. Sono porte aperte sul vuoto. Che cosa ci sarà dietro le apparenze? Sono luoghi di passaggio che ci invitano a crescere, uscendo dai noi stessi; sono labirinti che ci obbligano a tornare in noi, chiedendoci: chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?
In una sperimentazione continua - che dura da quasi cinquant’anni - i suoi segni astratti diventano sul Campari Wall tracce di memoria… …(e rivelano) …che soltanto il divenire altro-da-sé riesce, talvolta, a conferire senso al nostro io e a chiamare per nome il Mistero buono che fa tutte le cose.”

Sino al 29 ottobre Il Campari Wall con Eden di Annamaria Gelmi sarà visitabile tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19, con ingresso libero.

Con questo nuovo progetto Galleria Campari, che lo scorso maggio si è aggiudicata un prestigioso riconoscimento da parte del Premio Gavi 2016 – La Buona Italia, per il miglior progetto dedicato al settore agroalimentare italiano in relazione alle arti e alla cultura, riafferma il proprio legame con il mondo dell’arte e della creatività, confermando ancora una volta quello spirito all’avanguardia che da oltre 150 anni fa di Campari uno dei simboli di Milano e, all’estero, del bon vivre italiano.

Annamaria Gelmi: cenni biografici

Nata a Trento nel 1948, studia all’istituto d’Arte di Trento e si diploma all’Accademia di Brera a Milano e all’Accademia di Venezia. La sua prima personale è nel 1970 alla Galleria Mirana di Trento. Da allora lavora con materiali plastici, plexiglas e metacrilato, realizzando opere di scultura e installazioni che giocano sulla trasparenza, oppure realizza chine su grandi fogli di acetato. Il suo linguaggio si fonda su figure geometriche elementari che, appese o tridimensionali, proiettano ombre e generano spazi inediti. Nel 1978 soggiorna a Murano, dove lavora il vetro con i maestri vetrai. Negli anni 80 si allontana dal lavoro minimalista in bianco e nero per usare il colore; nel 1984 realizza una personale al MART – Palazzo delle Albere di Trento, interpretando lo spazio come condizione mentale, ambigua e assoluta. Negli anni 90 inizia un percorso sul tema delle montagne, intese come architetture, o come immense sculture a cielo aperto e crea sculture in ferro, pietra e ottone. Le sue strutture diventano un segno leggero o un richiamo simbolico; nel 1995 presenta il libro d’artista SKY LINE alla XLVI Biennale di Venezia. Scultrice dal curriculum internazionale, dal 2000 è artefice di installazioni ambientali minimaliste e site specific.

CONTATTI PER LA STAMPA
PCM STUDIO
Via C. Goldoni 38 - 20129 Milano
Paola C. Manfredi | [email protected] | M +39 335 54 55 539
Per richieste immagini: [email protected] | 02 87286582

Galleria Campari

La Galleria Campari, nata nel 2010 in occasione dei 150 anni di vita dell’azienda, è un museo aziendale di nuovissima concezione: uno spazio dinamico, interattivo e multimediale, interamente dedicato al rapporto tra il marchio Campari e la sua comunicazione attraverso l’arte e il design.
Il progetto nasce nell’ambito della riscrittura architettonica e funzionale dello storico stabilimento di Sesto San Giovanni, fondato da Davide Campari nel 1904. Tra il 2007 e il 2009 il complesso è stato interamente trasformato, con un progetto dell’architetto Mario Botta, per la realizzazione del nuovo Headquarters del Gruppo Campari e il recupero dello storico fabbricato destinato appunto a ospitare il company museum.
La Galleria Campari deve la propria forza all’unicità e alla ricchezza dell’Archivio Campari, vero e proprio giacimento culturale trasversale, che raccoglie oltre 3.000 opere su carta, disegni e bozzetti originali, le splendide affiche della Belle Epoque, ma anche manifesti e grafiche pubblicitarie dagli anni ‘30 agli anni ‘70, firmate da importanti artisti come Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Fortunato Depero, Franz Marangolo, Guido Crepax e Ugo Nespolo; caroselli e spot di noti registi come Federico Fellini e Singh Tarsem; oggetti firmati da affermati designer come Matteo Thun, Dodo Arslan, Markus Benesch e Matteo Ragni.
Quella della Campari è una storia fatta di brillanti intuizioni, di campagne pubblicitarie raffinate, di una strategia comunicativa all’avanguardia che ha vestito il prodotto di arte e design e ha saputo associarlo alla cultura e alla creatività italiane: la visita alla Galleria Campari è una totale immersione sensoriale nei principi di creatività, vitalità e proiezione verso il futuro che da sempre hanno caratterizzato il marchio; le opere sono esposte sia in originale che in versione multimediale, rielaborate da giovani Interaction Designer (Cogitanz) utilizzando modalità multimediali quali il Video Wall con 15 schermi dedicati ai caroselli dagli anni ‘50 agli anni ‘70, gli 8 proiettori in alta definizione che proiettano su una parete di 32 metri manifesti d’epoca animati, video dedicati agli artisti, immagini tratte dai calendari e gli spot pubblicitari dagli anni ‘80 a oggi. Infine un tavolo interattivo con 12 schermi touch screen consente di fruire gran parte del vasto patrimonio artistico dell’azienda.
Per gestire al meglio un allestimento che fa ampio uso delle più moderne tecnologie, Galleria Campari è stata la prima a integrare in ambito museale la piattaforma di sviluppo opensource Arduino, ideata da Massimo Banzi. Nata nel 2002 a Ivrea, in provincia di Torino, e ora utilizzata in tutto il mondo, Arduino è composta da una scheda elettronica abbinata a un software e può contare su una comunità internazionale di modder, che costantemente contribuiscono a migliorarlo con le loro idee e il loro lavoro.
Arduino deve il suo nome al bar dove i suoi fondatori erano soliti fare l’aperitivo, e all’interno del quale nacque l’idea per questa piattaforma. Una coincidenza che rafforza il legame con il Campari: entrambi frutto della creatività italiana, anche se appartenenti a due epoche profondamente diverse, hanno in comune anche l’essere nati nel segno di quella convivialità così caratteristica del nostro Paese.
È infine allo studio una APP dedicata alla Galleria Campari, che consentirà ai visitatori, e al pubblico in generale, di poter fruire di approfondimenti sui contenuti in esposizione, di ulteriori contenuti aggiuntivi e di informazioni sempre aggiornate.

La Galleria Campari, inoltre, organizza mostre temporanee, attività didattica e di ricerca, e promuove pubblicazioni sulla storia della comunicazione dell’azienda attraverso arte e design. Offre servizi di prestito a musei ed esposizioni e di consulenza storico-critica a sostegno dei progetti curatoriali che includano materiale della collezione Campari e visite guidate per privati, studenti ed esperti del settore.
Dal 2013, la sede del Gruppo ha destinato uno spazio anche all’arte contemporanea e ad alcune delle più interessanti voci dell’arte del nostro tempo. Nella hall dell’HQ del Gruppo, è stato allestito il Campari Wall, speciale spazio di dialogo con gli artisti, in collaborazione con le gallerie più prestigiose e vetrina per talenti creativi italiani e internazionali.
Dal 15 luglio al 29 ottobre 2016, Campari Wall con “Eden” vedrà protagonista l’artista concettuale Annamaria Gelmi con un’installazione di sculture e immagini video.
La Galleria Campari è uno spazio suggestivo ma anche un centro di ricerca e produzione culturale, che riassume in sé molto di ciò che ha fatto grande Milano e il nostro Paese: l’arte, il design e la capacità di fare impresa, dove l’innovazione poggia sulle solide basi offerte dalla tradizione.