Cantieri di Gadda
A culmine e coronamento delle iniziative legate al cinquantenario della morte di Carlo Emilio Gadda (1893-1973), la mostra “Cantieri di Gadda” Il groviglio della totalità intende guidare il pubblico nell’officina del più grande prosatore del Novecento.
Comunicato stampa
A culmine e coronamento delle iniziative legate al cinquantenario della morte di Carlo Emilio Gadda (1893-1973), la mostra “Cantieri di Gadda” Il groviglio della totalità intende guidare il pubblico nell’officina del più grande prosatore del Novecento, trasformando in itinerario visivo i percorsi e le avventure di una scrittura in cui convivono, in maniera sorprendente, sapere tecnico-scientifico, letteratura e filosofia.
La novità della mostra, ideata dal Centro Studi Gadda dell’Università di Pavia in collaborazione con la Scuola di Architettura del Politecnico di Milano, non è soltanto nella ricchezza di libri, carte e manoscritti che vengono esposti per la prima volta, ma nella scelta di inserire lo scrittore nel suo mondo, in dialogo coi luoghi della vita, le città, le stanze, le amicizie, i mobili e gli oggetti e gli utensili che, insieme a volumi, riviste, immagini hanno definito l’ambiente in cui Gadda pensava e operava.
Il visitatore entra così negli spazi, storici e geografici, di Gadda: quello del giovane alpino, fervente volontario nella Grande Guerra; la Milano dello studente di ingegneria, spietatamente ritratta negli splendidi racconti dell’Adalgisa – che viene evocata non solo attraverso un ricchissimo campionario di riviste e di oggetti, ma diventa percorribile grazie a una mappa interattiva che visualizza strade, palazzi, luoghi dell’Ingegnere; la Roma del Pasticciaccio, deturpata dall’odiata figura del Duce, città-mondo in cui il visitatore è invitato a immergersi grazie a video, fotografie, manifesti di propaganda, e insieme libri e documenti che ricostruiscono la genesi del romanzo.
Una sezione della mostra è dedicata alla storia, splendidamente avventurosa, della lingua di Gadda: i reperti esposti ne ricostruiscono stimoli esterni e processi compositivi; peripezie di parole, di invenzioni, di contaminazioni; letture, e incontri che hanno contribuito a plasmare l’unicità di ogni pagina uscita da un cantiere incandescente. La vicenda umana e quella letteraria di Gadda si intrecciano così in un percorso immersivo, che mette in scena lo scrittore al lavoro – nei luoghi del suo lavoro – svelandone i segreti di bottega.
Con “Cantieri di Gadda” il Politecnico di Milano prosegue un ciclo di mostre che racconta e valorizza la “cultura politecnica”: un approccio alla scienza, alla tecnologia, all’arte che integra la cultura tecnica con quella umanistica come forma di conoscenza, valorizzando il progetto come unico modo per intervenire sulla società e sull’ambiente in un’ottica di sostenibilità.
Le iniziative intrecciano più ambiti disciplinari per evidenziare questa matrice comune e coinvolgere i visitatori su alcune questioni chiave della contemporaneità. Rivolte al grande pubblico, perseguono la missione dell’università che è quella di aprirsi alla città, condividere risultati, generare conoscenza nei confronti della società civile.