Canto civile
La mostra, curata da Renato Galbusera, presenta la figura di Pasolini attraverso varie forme artistiche: fotografie, sculture, dipinti, disegni, collages…
Comunicato stampa
In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, uno dei più influenti protagonisti della storia e della cultura italiana del Novecento, il progetto offre al pubblico molteplici spunti di riflessione raccogliendo il “testimone” delle attività condotte dalla sede tra giugno e luglio, in particolare il gruppo di lettura dedicato al romanzo Ragazzi di vita.
La mostra, curata da Renato Galbusera, presenta la figura di Pasolini attraverso varie forme artistiche: fotografie, sculture, dipinti, disegni, collages…
L’ispirazione parte dal debito di riconoscenza che ogni generazione contrae con figure guida che ne influenzano positivamente le scelte di vita, come quella di Pier Paolo Pasolini. Intellettuale e artista impegnato e non omologabile è stato un concentrato di tutti quegli aspetti che suscitano interrogazioni in chi si sta formando e non si adagia su facili certezze.
Percorrendo lo spazio in cui si articola “Canto Civile”, accompagnati dai testi del curatore, Stefania Ragusa, Riccardo Gramatica, Stefano Schiavoni e Claudio Zanini, siamo accolti dall’opera di Marco Baldicchi ispirata al tavolo di lavoro di Pasolini. Poeta la cui fisionomia appare nelle opere di Paolo Baratella, Daniela Gorla, Antonio Miano, Orticanoodles, Gian Luca Proietti e, come evocazione, nel ritratto mancato di Mino Ceretti.
Come evocati dalla materia sono il martire di Gianantonio Gennari e il “Pegaso/Pasolini” di Vincenzo Balena. La poesia come rivolta incendia l’opera di Fernando De Filippi, di scontri parla anche “vallegiulia “di Renato Galbusera, seguita dai ragazzi segnati dalla vita in “Colpiti al cuore” di Maria Jannelli e da “Così, senza sogni” di Barbara Pietrasanta.
Un’altra umanità, alla ricerca di riscatto, richiama l’attenzione di Pasolini affiorando nelle opere di Bruno Pellegrini e Gioxe De Micheli, portato di un’epoca storica segnata dai movimenti di liberazione dei popoli del mondo.
Mondo minacciato, ma anche fonte di inesauribile bellezza con le nuvole di Giancarlo Lepore e le lucciole di Stefano Pizzi. Con una bellezza che diventa segno vitale nelle opere di Claudio Zanini e di Luo Qi, dominate dai toni del rosso, che richiamano il tema del verso come nell’opera di Debora Fella e nel rilievo di Pino Di Gennaro, dove il verso/corpo è segnato dall’insulto finale.
Un segno potente appare infine con la memoria della performance “Intellettuale” di Fabio Mauri (Bologna, 1975), negli scatti fatti da Antonio Masotti a pochi giorni dalla morte del Poeta.
L’esposizione sarà arricchita infatti della riproduzione di questa sequenza fotografica e dal breve video Un sogno di Dacia Maraini che arrivano dal Museo d'arte moderna, dell'informazione e della fotografia del Comune di Senigallia.
La mostra sarà visitabile gratuitamente dal 29 luglio all’11 settembre 2022 negli orari di apertura della sede.