Cara domani. Opere dalla collezione Ernesto Esposito
Approfondendo la riflessione sulla identità e sulle funzioni del museo contemporaneo in cui si esplica una delle sue principali linee di ricerca scientifica, il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna apre i propri spazi espositivi come campo critico di incontro tra la dimensione pubblica di una istituzione museale e quella intima di una collezione privata.
Comunicato stampa
CARA DOMANI
opere dalla collezione Ernesto Esposito
a cura di Caroline Corbetta
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
29 settembre – 2 dicembre 2012
Approfondendo la riflessione sulla identità e sulle funzioni del museo contemporaneo in cui si esplica una delle sue principali linee di ricerca scientifica, il MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna apre i propri spazi espositivi come campo critico di incontro tra la dimensione pubblica di una istituzione museale e quella intima di una collezione privata, presentando dal 29 settembre al 2 dicembre 2012 la mostra CARA DOMANI opere dalla collezione Ernesto Esposito.
L'ampia rassegna collettiva, a cura di Caroline Corbetta, costituisce una preziosa occasione per rendere accessibile alla fruizione di un pubblico allargato una selezione di opere provenienti dalla collezione privata di Ernesto Esposito, designer di calzature haute couture di fama internazionale e proprietario di una raccolta composta da oltre 900 pezzi di arte contemporanea, riconosciuta tra le più rilevanti in ambito europeo.
L'esposizione ospitata al MAMbo esplora il peculiare immaginario di Esposito, schiudendo lo sguardo dello spettatore verso un affascinante viaggio immersivo in cui si rivela - come in un ritratto autobiografico in progress - un gusto curioso, raffinato, audace, che non teme ma anzi si concede a un desiderio onnivoro, viscerale, divorante fino a lambire la compulsività.
Lo stesso assetto espositivo della mostra non si struttura secondo nuclei tematici e stilistici organici bensì si definisce secondo un unico percorso scenografico che restituisce la vitalità caleidoscopica della collezione, in cui maestri dell’arte contemporanea dialogano con giovani artisti emergenti in una sorprendente continuità.
La narrazione di questa avventura intellettuale e emotiva, ancora in pieno svolgimento, aderisce in stretta relazione agli spazi espositivi del museo attraverso una selezione di 76 opere - tra dipinti, fotografie, video, sculture e installazioni - realizzate da 69 autori di generazioni e aree culturali e geografiche diverse.
Si incontrano così alcuni dei più interessanti sviluppi del linguaggio pittorico degli ultimi decenni: dall'enigmatico figurativismo stilizzato dei ritratti di Alex Katz, ai segni ossessivamente ipnotici di Yayoi Kusama, ai raffinati monocromi dalla texture vibrante di Jason Martin, fino a Damien Hirst di cui è presente l'opera del 2007 Beautiful Guest Must Dress in Pastel Only for the Picture Painting appartenente alla serie degli Spin Paintings.
Affini, per la comune energia provocatoria che origina nella scena newyorkese esplosa all'inizio degli anni Duemila, appaiono invece le opere di Dan Colen, Terence Koh, Ryan McGinley, Agathe Snow, Dash Snow e Aaron Young, in cui le sottoculture urbane giovanili vengono rivisitate in una sintesi che contamina ascendenze pop, neodada e concettuali.
Il percorso espositivo della mostra offre inoltre sorprendenti intervalli di rigore intellettuale con lavori seminali di Joseph Beuys e Joseph Kosuth: del primo è esposta l'opera del 1962 Untitled (Braunkreuz) dalla suggestiva valenza mistico-simbolico, mentre l'opera del secondo One and three frames, realizzata nel 1965, segna l'inizio di una riflessione tautologica sul linguaggio artistico che viene ripresa, a oltre quarant’anni di distanza, dal collettivo Claire Fontaine con l'installazione luminosa del 2009 This neon sign was made by…
E ancora, l'immaginario pop contemporaneo è protagonista delle atmosfere psichedeliche con cui giocano Jim Lambie e il collettivo avaf (assume vivid astro focus), mentre Rob Pruitt con l'installazione San Pellegrino Fountain rigenera la banalità del consumismo quotidiano in zampillante gioia, trasformando la Sala delle Ciminiere del museo in una pubblica piazza.
A pietre miliari dell’arte contemporanea come Ides of March, dipinto di Cy Twombly del 1962 che porta l’espressionismo astratto a livelli irraggiungibili di emotività ludica, o lo scatto Ken Moody del 1983 di Robert Mapplethorpe, che celebra la perfezione di una bellezza anatomica classica, fanno da contrappunto opere significative di artisti ancora in piena attività come Francesco Vezzoli e Martin Creed – presenti, rispettivamente, con un arazzo del 2009 Enjoy the New Fragrance (Lee Miller for Greed) e con l’installazione Work No. 180; Largo, larghetto, adagio, andante, moderato, allegro, presto, prestissimo (1995-2004).
Mondi e pulsioni distanti e apparentemente irriducibili raggiungono nella collezione di Ernesto Esposito una coerenza felicemente eccentrica su cui aleggia un senso di vitalità, sebbene velato di malinconia, che è difficile non ricondurre a Napoli, città in cui il designer è nato e ha scelto di continuare a vivere.
L'ispirazione per il titolo stesso della mostra al MAMbo tradisce un affettuoso riferimento alla città: Cara domani è infatti il nome dell'opera di Jack Pierson del 1995 in cui l’artista americano mette insieme le due parole che racconta di avere sentito pronunciare più spesso durante un suo soggiorno nel capoluogo campano. Dieci lettere in plastica, metallo e bachelite compongono un’espressione in cui si materializza il carattere locale al confine tra cortesia e procrastinazione, tra sentimentalismo e rassegnazione.
Al carisma di Napoli si ispirano anche Vesuvius di Andy Warhol, una delle diciotto raffigurazioni pittoriche del vulcano eseguite nel 1985, e
l’assemblaggio in ferro di Robert Rauschenberg Albino Spring Glut (Napolitan), ricavato dalla spazzatura della città ed esposto nella galleria di Lucio Amelio (mentore di Ernesto Esposito) in occasione della personale dell’artista americano nel 1987.
E fu proprio nel vivace clima di modernità avanguardistica che si respirava nella città, anche grazie all'attività di galleristi quali Lucio Amelio, Lia Rumma e Pasquale Trisorio, che all’inizio degli anni Settanta si manifestò la precoce vocazione collezionistica di un giovanissimo Esposito, folgorato da una retrospettiva su Andy Warhol e la sua Factory visitata a Parigi.
La collezione che ha preso vita nel corso di quarant’anni di attività rivela la fisionomia di un’anima che la curatrice dell’esposizione descrive come “dominata da una passione totalizzante che ha come propria unica guida il desiderio”. In continua evoluzione, essa non si definisce infatti come una raccolta di opere coerentemente articolata secondo criteri progettuali predefiniti ma fonda il proprio incremento nelle scelte anche sentimentali dettate da un istinto innato e da un senso estetico refrattario alle mode e ai trend del mercato.
È lo stesso collezionista a raccontare la propria passione:“È una mania, un vizio...Più arte possiedo e più mi sento meglio...Io appartengo a quella cerchia che ha vissuto ogni giorno della sua vita con l’impulso irrefrenabile di dover acquistare opere significative per la propria raccolta, che sente l’arte come una vera e propria fonte di felicità e la propria collezione come mezzo per diffondere (attraverso mostre temporanee) cultura nella maniera più attuale e personale”.
La selezione delle opere in mostra consente inoltre di mettere a fuoco alcuni specifici tracciati tematici sviluppati dall’Istituzione Galleria d’Arte Moderna di Bologna nel documentare le più rilevanti tendenze artistiche contemporanee europee e americane, evidenziando una significativa tangenza di orientamenti e intuizioni critiche con le scelte compiute dal collezionista. Numerose sono infatti le presenze di artisti di cui, solo negli ultimi anni, sono state presentate opere nell’ambito di rassegne collettive, da Andy Warhol a Matthew Barney, da Thomas Ruff a Michelangelo Pistoletto, fino ad arrivare alle mostre monografiche dedicate a Markus Schinwald, di cui la GAM ha promosso nel 2006 la prima personale in Italia nell'ambito del ciclo Coming Soon MAMbo, e allo statunitense Kelley Walker protagonista nel 2008 dell’ultimo progetto realizzato in coppia con Wade Guyton, appositamente ideato per il MAMbo, mentre Alberto Tadiello, Francesco Vezzoli e Vedovamazzei sono inclusi nella sezione espositiva della Collezione Permamente del museo Focus on Italian Contemporary Art, dedicata alle ultime generazioni dell’arte italiana.
La mostra CARA DOMANI opere dalla collezione Ernesto Esposito, organizzata da ORA S.r.l. e MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna con il coordinamento esterno di Giuliana Picarelli, è accompagnata da un catalogo pubblicato da Edizioni Corraini in un originale formato di rotocalco dedicato alla figura di Ernesto Esposito, che comprende una introduzione di Gianfranco Maraniello, una lunga intervista della curatrice Caroline Corbetta al collezionista, testimonianze - tra gli altri - di Beatrice Bulgari, Lapo Elkann, Fabio Novembre e Silvia Venturini Fendi, oltre a un allegato con la riproduzione di tutte le opere in mostra.
Un ricco calendario di attività didattiche, visite guidate e laboratori è curato dal Dipartimento educativo MAMbo durante l'intero periodo di apertura. Visite speciali si tengono ogni giovedì alle ore 18.30 e ogni domenica alle ore 17.00. Ingresso: € 4 a persona più ingresso in mostra
(€ 6 intero, € 4 ridotto) minimo 6 max 30 persone. Info e prenotazioni:
tel. 051 6496628 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 17); tel. 051 6496611 (dal sabato alla domenica dalle 12 alle 17).
La conferenza stampa di presentazione della mostra si svolge giovedì 27 settembre alle ore 12.00 presso gli spazi espositivi del piano terra del museo.
La vernice ha luogo venerdì 28 settembre dalle ore 19.00 alle 22.00, con accesso libero al pubblico.
Artisti: avaf (assume vivid astro focus), Charles Avery, Matthew Barney, Joseph Beuys, Tom Burr, Peter Coffin, Dan Colen, Martin Creed, Alberto Di Fabio, Natalie Djurberg, Claire Fontaine, Luke Fowler / Kosten Koper, Luca Francesconi, Cyprien Gaillard, Gilbert & George, John Henderson, Damien Hirst, Haavard Homstvedt, Rashid Johnson, Alex Katz, Terence Koh, Joseph Kosuth, Yayoi Kusama, Mark Leckey, Phillip Lai, Jim Lambie, Annika Larsson, Robert Mapplethorpe, Helen Marten, Fabian Marti, Jason Martin, Barry McGee, Ryan McGinley, Birgit Megerle, Jonathan Monk, Seb Patane, Marco Perego, Manfred Pernice, Jack Pierson, Michelangelo Pistoletto, Richard Prince, Rob Pruitt, Mel Ramos, Robert Rauschenberg, Dan Rees, Ugo Rondinone, Thomas Ruff, Eduardo Sarabia, Markus Schinwald, Steven Shearer, Agathe Snow, Dash Snow, Martin Soto Climent, Ruby Sterling, Alberto Tadiello, Hank Willis Thomas, Cy Twombly, Keith Tyson, Eulalia Valldosera, Vedovamazzei, Francesco Vezzoli, Tris Vonna-Michell, Kelley Walker, Andy Warhol, Gillian Wearing, Jordan Wolfson, Aaron Young
Breve profilo biografico Ernesto Esposito
Ernesto Esposito inizia la sua carriera negli anni Settanta lavorando per uno degli stilisti di calzature più importanti del mondo, Sergio Rossi. Negli anni Ottanta entra nello staff del giovane Marc Jacobs, con cui collabora per quasi dieci anni. Chloé, Sonia Rykiel e Louis Vuitton sono alcune delle Maisons con le quali Ernesto Esposito ha avuto successivamente la possibilità di affermare il proprio talento nel settore della moda. La sua passione per l’arte ha sviluppato in lui una peculiare visione delle cose e ispirato le sue creazioni. La sua affascinante personalità è stata ritratta e interpretata da alcuni tra i più famosi artisti e fotografi:Andy Warhol, Michelangelo Pistoletto, Helmut Newton, Jack Pierson, Mario Testino.
Per ulteriori informazioni:
www.mambo-bologna.org
Ufficio Stampa MAMbo
Silvia Tonelli
tel. +39 051 6496653 / 608
[email protected]
MAMbo è sostenuto da:
Focus on Contemporary Italian Art in partnership con:
Si ringraziano:
Eduardo Dorrego
Marcello Capaldo
Tim Jansen
Suresh Nishantha
San Pellegrino
LISTA DELLE OPERE
avaf (assume vivid astro focus)
installazione
45 immagini, stampa da DVD
Charles Avery
Untitled (Klein), 2009
matita e acquarello su cartoncino, gesso, legno
Charles Avery
Untitled (Klein playing chess), 2009
matita e acquarello su carta
Matthew Barney
The Ballad of Gary Gilmore, 1999
stampa ai sali d’argento, cornice acrilica
Joseph Beuys
Untitled (Braunkreuz), 1962
tecnica mista su carta
Tom Burr
Untitled, 2003
vinile, cavo d’acciaio
Peter Coffin
Untitled (pirate), 2005
alluminio
Dan Colen
Shitface, 2007
olio e gomma su tela, intelaiata sui telai di Joe Bradley, 4 parti
Martin Creed
Work No. 180; largo, larghetto, adagio, andante, moderato, allegro, presto, prestissimo, 1995-2004
8 metronomi
Alberto Di Fabio
Indolent of aggressive, 2011
acrilico su tela
Nathalie Djurberg
Danse macabre, 2005
animazione su DVD, 5’ 13”
Claire Fontaine
This neon sign was made by... (Felice Lo Conte), 2009
neon, cavi bianchi, pitture, trasformatori
Claire Fontaine
This neon sign was made by... (Franco Gobbo), 2009
neon, cavi bianchi, pitture, trasformatori
Claire Fontaine
This neon sign was made by... (Nino Gabrielli), 2009
neon, cavi bianchi, pitture, trasformatori
Luke Fowler / Kosten Koper
The way out (portrait of Xentos Jones), 2003
DVD, 33’ 10”
Luca Francesconi
Sciuscià, 2006
pietra, lucido da scarpe
Cyprien Gaillard
La grande allée du Château de Oiron, 2008
C-print montata su dasec
Gilbert & George
Aklis, 1980
inchiostro su fotografie in cornici d’artista, 15 parti
John Henderson
Cast, 2011
calco in alluminio
Damien Hirst
Beautiful Guests Must Dress In Pastel Only For The Pictures Painting, 2007
pittura lucida fatta in casa su tela
Haavard Homstvedt
The Stickler, 2010
olio su tela montata su pannello
Rashid Johnson
Trown by Chnua Achebe, 2005
scultura, legno dipinto
Alex Katz
Kate, 2003
olio su tela
Terence Koh
50 star machine of drowing boy, 2004
tecnica mista, metallo, cavi, plastica, vetro, pittura, cera, specchio, cotone, luce
Joseph Kosuth
One and three frames, 1965
installazione con fotografia, cornice in legno e fotocopia
Yayoi Kusama
Untitled, 1991
acrilico su tela
Mark Leckey
Little Richard in Bavaria, 2003
stampa Lambda a colori
Phillip Lai
Untitled, 2007
C-type print
Phillip Lai
Untitled (withe walls seats), 2007
plastica, metallo, piastra di zinco
Jim Lambie
Diamond, 2000
copertine LP e cassetta
Jim Lambie
Club X (Turin), 2005
copertine di dischi, nastro adesivo nero
Annika Larsson
Inbjudan till Herr B, 1998
copia da VHS su DVD, 10’ 53’’
Robert Mapplethorpe
Ken Moody, 1983
stampa ai sali d’argento
Helen Marten
The advent of a word-class economy, 2009
tecnica mista
Fabian Marti
A life that lasts eternally, 2007
stampa a getto d’inchiostro su carta
Fabian Marti
I wonder how life will be, 2007
stampa a getto d’inchiostro su carta
Jason Martin
N-gulu, 2007
olio su alluminio
Barry McGee
Untitled (12 elements), 2004
pittura su pannelli
Ryan McGinley
Dan and Eric, 2001
C-print su alluminio su supporto di forex
Ryan McGinley
Dash Cutting Lines, 2000
C-print su alluminio su supporto di forex
Birgit Megerle
Untitled, 2005
acrilico su tela
Jonathan Monk
Brown Eyes, 2003
fotografie trovate, puntine marroni
Seb Patane
16 gennaio 1968, 2007
stampa su PVC, nastro, smalto
Marco Perego
Untitled, 2012
acrilico su lino
Manfred Pernice
Untitled, 2009
legno, pittura, carta
Jack Pierson
Cara domani, 1995
plastica, metallo, lettere in bachelite
Michelangelo Pistoletto
Ernesto Esposito, 1988
2 specchi
Richard Prince
What to Do, 2008
collage e acrilico su tela
Rob Pruitt
San Pellegrino Fountain, 2004
casse d’acqua San Pellegrino, telo impermeabile, spruzzatore
Mel Ramos
Miss American Legion, 1964
olio su tela
Robert Rauschenberg
Albino Spring Glut (Neapolitan), 1987
tecnica mista
Dan Rees
Untitled (Purple), 2011
olio su lino, ganci di metallo
Ugo Rondinone
I don’t live here anymore, 2001
C-print, plexiglass, Alucobond
Thomas Ruff
Nude ye26, 2006
stampa a sviluppo cromogeno su pellicola a colori
Eduardo Sarabia
Untitled, 2004
pittura acrilica, scatola di legno, vaso di ceramica dipinto a mano
Markus Schinwald
Ten in love, 2006
35 mm su DVD, 22’ 41’’
Steven Shearer
Hash, 2005
olio su lino
Agathe Snow
Knock Yourself Out, 2007
tecnica mista
Dash Snow
Incest, the game all the family can play, 2006
fotografia, giradischi, disco dipinto a mano, blocchi di cemento dipinti a mano
Martin Soto Climent
Graffiti Blind (movement n.1), 2009
pittura spray su tenda veneziana
Martin Soto Climent
Graffiti Blind (movement n.2), 2009
pittura spray su tenda veneziana
Martin Soto Climent
Graffiti Blind (movement n.3), 2009
pittura spray su tenda veneziana
Ruby Sterling
Physicalism the Recombine I, 2006
stampa Lambda
Alberto Tadiello
EPROM, 2008
carillons, motori elettrici, cavi elettrici
Hank Willis Thomas
Who can say no to a Gorgeous Brunette?, 2007
stampa lightJet 1970
Cy Twombly
Ides of March, 1962
olio e matita su tela
Keith Tyson
Nature Painting, 2008
tecnica mista su alluminio
Eulalia Valldosera
Dependencia mutua, 2009
video - performance, 2009 con la collaborazione di Museo Archeologico
Nazionale di Napoli e Studio Trisorio
video HD, monocanale, stereo, file digitale & DVD, 5’ 56’’
Vedovamazzei
Vanity Fair 765, 2008
rivista, collage
Francesco Vezzoli
Enjoy the New Fragrance (Lee Miller for Greed), 2009
stampa a inchiostro su broccato, lana, cotone, ricamo metallico, gioielli
Tris Vonna-Michell
La borsa e la bicicletta, 2009
registrazione audio, 13’ 58”
Kelley Walker
Maui, 2001
stampa da CD
Andy Warhol
Vesuvius, 1985
acrilico e serigrafia su tela
Gillian Wearing
Self portrait, 2000
C-print
Jordan Wolfson
Neverland, 2011
DVD, 4’ 5’’
Aaron Young
Untitled (Red single) Solfatara, 2008
acrilico e gomma bruciata su alluminio