Caracalla IV dimensione

Informazioni Evento

Luogo
TERME DI CARACALLA
Viale delle Terme di Caracalla, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il

Aperto tutti i giorni, tranne il lunedì pomeriggio.

Orari Dall’ultima domenica di ottobre al 15 febbraio dalle 09.00 - 16.30 Dal 16 febbraio al 15 marzo dalle 09.00 - 17.00
Dal 16 marzo all’ultimo sabato di marzo dalle 09.00 - 17.30 Dall’ultima domenica di marzo al 31 agosto dalle 09.00 - 19.15 Dal 1 settembre al 30 settembre dalle 09.00 - 19.00
Dal 1 ottobre all’ultimo sabato di ottobre dalle 09.00 - 18.30 Il lunedì 9.00 – 14.00

Vernissage
20/12/2017
Contatti
Telefono: +39 0639967700
Sito web: http://www.coopculture.it
Biglietti

Ingresso al monumento 8 euro (ridotto 4 euro) Video guida virtuale 7 euro, prenotazione consigliata (2 euro)

Patrocini

Promosso Soprintendenza Speciale di Roma Archeologia Belle Arti e Paesaggio con CoopCulture

Realizzazione CoopCulture in collaborazione con il Cnr

Generi
archeologia, new media

Un viaggio nel tempo, cioè attraverso la quarta dimensione: la realtà virtuale permetterà di vedere le Terme non solo come sono oggi, ma come erano nel 216 d.C., al momento della loro inaugurazione.

Comunicato stampa

Un viaggio nel tempo, cioè attraverso la quarta dimensione: da domani le Terme di Caracalla diventano il primo grande sito archeologico italiano interamente fruibile in 3 D. La realtà virtuale permetterà di vedere le Terme non solo come sono oggi, ma come erano nel 216 d.C., al momento della loro inaugurazione.

Il progetto, promosso dalla Soprintendenza Speciale di Roma e da CoopCulture, offre ai visitatori la possibilità di leggere e interpretare le grandiose vestigia delle Terme degli imperatori della dinastia dei Severi, in un continuo confronto tra realtà fisica e quella virtuale, tra presente e passato.

La tecnologia si basa su un visore, all’interno del quale è inserito un cellulare di ultima generazione con uno specifico software. Con semplici comandi gestiti da un solo pulsante, l’apparecchio dotato di georeferenziazione, riprodurrà i luoghi dove si trova il visitatore con una prospettiva immersiva, coprendo cioè tutto lo spazio visivo. I visori saranno disponibili all’ingresso delle Terme nel normale orario di apertura del monumento.

La visita, articolata in dieci tappe di cui sei con la realtà virtuale, si fonda su ricostruzioni filologiche delle Terme, basate sugli studi degli ultimi trenta anni e curate per la parte scientifica da Marina Piranomonte, direttore del monumento. Il progetto, a cui ha collaborato per l’ideazione tecnologica Francesco Antinucci del Consiglio Nazionale delle Ricerche, è stato coordinato da Francesco Cochetti di CoopCulture.

All’interno delle ricostruzioni digitali sono state inserite le immagini reali di alcune statue e decorazioni dell’impianto termale che oggi fanno bella mostra di sé in vari luoghi, tra cui il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Reggia di Caserta, che hanno collaborato al progetto, e Piazza Farnese.

Con CARACALLA IV DIMENSIONE la Soprintendenza Speciale di Roma prosegue la promozione delle nuove tecnologie, per una più ampia valorizzazione e fruizione dei luoghi della cultura. Una ricerca iniziata dal 2015 con le video proiezioni (video mapping) per la riapertura di Santa Maria Antiqua, proseguita nel 2016 con i nuovi allestimenti della Domus Aurea e nel 2017 con la illuminazione della Tomba di Giulio II a San Pietro in Vincoli e con il progetto dei Luoghi segreti del Palatino e del Foro Romano.

CARACALLA
IV DIMENSIONE

CARATTERISTICHE E PERCORSO DELLA VIDEOGUIDA IMMERSIVA

AR CH E O L O G I A E T EC N O L O G I A D I G I T A L E

L’archeologia offre ai nostri occhi le vestigia di un passato lontano. Quaranta anni fa i visitatori dei siti archeologici erano pochi e, in generale, possedevano una preparazione che permetteva loro di guardare le strutture antiche e immaginare il loro aspetto originario.

Negli ultimi anni la fruizione dei luoghi archeologici è enormemente cresciuta e si è reso necessario garantire a tutti la possibilità di leggere e interpretare le rovine del passato. Una divulgazione a cui l’informatica e la tecnologia digitale stanno dando nuovi stimoli, in particolare con le video ricostruzioni e, con particolari visori, attraverso la realtà immersiva in tre dimensioni.

Questi strumenti, con il progetto della Soprintendenza Speciale di Roma e CoopCulture insieme all’Istituto di Scienze e Tecnologia della Cognizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, arrivano alle Terme di Caracalla, che diventa il primo sito archeologico italiano interamente visitabile in 3 D. Una tecnologia semplice e portatile: le immagini ricostruite si possono fruire attraverso un visore con tecnologia cardboard.

Il complesso, inaugurato dall’imperatore Caracalla della dinastia dei Severi nel 216 d.C., è una testimonianza eccezionale del passato della città: sono infatti delle uniche terme monumentali della Roma antica ad aver mantenuto la loro struttura architettonica in forma così compiuta e conservata.

L’edificio presenta quindi le condizioni ideali per una ricostruzione immersiva tridimensionale che, grazie ai sistemi di georeferenziazione e orientamento, offre al visitatore una possibilità di confronto continuo tra quello che vede intorno a sé e la ricostruzione nel visore, cioè tra realtà fisica e virtuale, consentendogli di compiere un viaggio nel tempo tra passato e presente attraverso la quarta dimensione.

REA L T À VI RT U A L E E VI RT U O S A

La ricostruzione in tre dimensioni ha richiesto un lungo e meticoloso lavoro storico e scientifico: è stato necessario ripercorrere gli studi degli ultimi trent’anni, in particolare quelli di Marina Piranomonte, direttore del monumento e curatore scientifico di questo progetto, che si è

avvalsa anche della consulenza dell’archeologa austriaca Gunhild Jenewein, grande esperta della decorazione architettonica delle Terme.

Si tratta di migliaia di pagine, racchiuse in volumi monografici o raccolte di saggi, cui vanno aggiunte le centinaia di rilievi, fotogrammetrie e scansioni laser 3D, realizzate dalla Soprintendenza Speciale di Roma in collaborazione con molte istituzioni italiane e internazionali.

Solo grazie a questo materiale si è potuto arrivare a un modello in tre dimensioni il più fedele possibile all’originale e ogni elemento, dalle forme ai colori, è stato riproposto con un attento lavoro di ricostruzione. La traduzione degli studi sugli apparati decorativi in immagini è resa verosimile dall’effetto di una illuminazione naturale, per una restituzione visiva realistica di pavimenti, pareti, colonnati e mosaici.

Un capitolo a parte meritano le statue, le fontane e i capitelli: per secoli le Terme di Caracalla sono state saccheggiate per costruire e adornare chiese, palazzi e piazze. Tuttavia si conosce dove attualmente si trovano molte opere che adornavano il monumento: l’Ercole, il Toro Farnese e la grande vasca in porfido rosso del Frigidarium oggi sono al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, nella Reggia di Caserta si trova invece il secondo Ercole, gemello del primo, ed entrambe queste istituzioni hanno collaborato al progetto. Le colonne delle Biblioteche delle Terme sono state trasferite a Santa Maria in Trastevere, mentre due grandi vasche di granito adornano piazza Farnese a Roma.

Altre statue sono state rinvenute negli scavi degli ultimi quarant’anni e sono al Museo Nazionale Romano, mentre i grandiosi capitelli figurati, considerati tra i più raffinati dell’arte della Roma antica, hanno trovato posto nei sotterranei delle Terme. Molte di queste opere sono fotografate in tre dimensioni e inserite nella realtà virtuale o, in caso di quelle particolarmente danneggiate, ricostruite con una sorta di restauro in digitale.

Il posizionamento di queste decorazioni è avvenuto ripercorrendo quanto è stato scritto e documentato all’epoca delle spoliazioni, per esempio da Antonio da Sangallo, oppure seguendo la prassi testimoniata dalle altre architetture dell’epoca severiana.

UN ’ IM M E R S IO N E N E L L E T E R ME

La visita virtuale si articola in dieci capitoli, che corrispondono ad altrettanti spazi dell’impianto e coprono tutte le aree delle Terme di Caracalla, svelandone le varie funzioni e restituendo un’immagine completa del monumento.

1 – Una introduzione storica all’imperatore Caracalla ( Marco Aurelio Severo Antonino Pio), alla sua figura, alle sue guerre, alle sue politiche, con un speciale attenzione al complesso termale che ancor oggi porta il suo nome – video con commento audio.

2 – Il primo approccio con la realtà virtuale è nella Palestra occidentale. La ricostruzione comprende non solo la cubatura degli ambienti, ma anche la decorazione sui pavimenti, con i raffinati mosaici, sulle pareti e sulle colonne – audio e realtà virtuale.

3 – Nel Frigidarium , grande aula dotata di vasche con acqua fredda, sono state inserite una serie di opere originariamente alle Terme di Caracalla oggi collocate in musei e piazze. Si tratta dell’Ercole Farnese e dell’Ercole Latino , di una grande fontana in porfido rosso, di due vasche in granito grigio. Le immagini di queste opere, rilevate fotograficamente, sono entrate a far parte della ricostruzione in 3 D – audio e realtà virtuale.

4 – La vivacità delle Terme, che accoglievano dalle seimila alle ottomila persona al giorno, viene illustrata attraverso il racconto del filosofo romano Seneca di una giornata in uno degli impianti termali antichi
– audio e realtà virtuale con personaggio recitante.

5 – Nella Palestra orientale è stato virtualmente ricollocato il grande gruppo scultoreo del Supplizio di Dirce , noto anche come Toro Farnese , anche questa una immagine campionata dal vero. Gli appassionati di archeologia potranno ammirare questo ambiente coperto da un soffitto, secondo quanto emerso dagli studi più recenti che superano la tradizionale visione delle due palestre a cielo aperto – audio e realtà virtuale.

6 – Anche lo Spogliatoio, l’Apodyterium , nelle Terme dei Severi è monumentale, con la sua alta volta a crociera e gli eleganti mosaici in bianco e nero. E al visitatore moderno questo luogo può riservare delle sorprese – audio e realtà virtuale.

7 – Piena di colori come il resto dell’impianto termale, la Natatio , ovvero la immensa piscina scoperta, con le sue nicchie parietali ricche di statue, i mosaici policromi, le colonne colossali che incorniciavano la scenografica facciata monumentale è un esempio dello stile definito « barocco severiano». Differenti marmi si alternano sulle colonne, sulle lastre che ricoprono le pareti, sulle tessere musive vitree inserite nelle volte – audio e realtà virtuale.

8 – Le Saune, i Laconica , e il Caldarium componevano il percorso caldo delle terme. In questo capitolo sono rivelate le tecniche con cui gli antichi romani riuscivano a scaldare questi immensi ambienti e le vasche d’acqua. Gli appassionati avranno modo di apprezzare anche un’altra recente scoperta, il fronte sud delle Terme nella ricostruzione è interamente chiuso e dotato di grandi finestre, in passato invece si credeva che alcuni di questi ambienti fossero aperti – video con commento audio.

9 – Siamo nella sala macchine dell’impianto, i Sotterranei, un dedalo di vari chilometri di gallerie, che correvano sotto l’area delle terme. Oltre al riscaldamento, attraverso forni, dell’acqua e dell’aria, in questi luoghi venivano svolte diversissime attività, in particolare lo stoccaggio delle tonnellate di legna e la frenetica attività degli operai/schiavi – video con commento audio.

10 – Le due Biblioteche, una in lingua greca e l’altra in lingua latina, erano poste nei due angoli meridionali della recinzione dell’impianto. La ricostruzione di questi ambienti è inedita e si basa su una serie di studi, alcuni recentissimi – video con commento audio.

AL LA S C O P E R T A D E L F O R O DE I S E V E R I

Le dieci tappe fanno intravedere come le Terme di Caracalla non fossero solo un edificio per il bagno o quello che oggi è definito una spa: l’impianto aveva ben altra importanza, grazie alle due biblioteche, una latina e una greca, le aule di ritrovo, i grandi giardini, i lunghi portici e le tabernæ posizionate nel recinto perimetrale.

Infatti, oltre alla cura del corpo, le grandi terme imperiali assolvevano alla funzione di centro per lo sport, di luogo studio e d’incontro per le occasioni più diverse. La visita virtuale permetterà di cogliere la complessità delle Terme di Caracalla che, ricchissime di opere d’arte e di bassorilievi con le raffigurazioni celebrative di imprese belliche, possono essere considerate un vero e proprio Foro degli imperatori della dinastia dei Severi, che non a caso a Roma non c’era.

La Soprintendenza Speciale di Roma è stata una delle istituzioni culturali italiane che subito ha percepito l’importanza della innovazione tecnologica nella divulgazione del sapere e nella valorizzazione dei luoghi. Oltre alle diverse applicazioni che guidano cittadini e turisti alla scoperta dei quartieri della capitale, dal 2015 ha avviato una serie di progetti improntati sulla tecnologia digitale, a partire dall’area archeologica centrale con la riapertura di Santa Maria Antiqua, con i nuovi allestimenti della Domus Aurea, la nuova illuminazione della Tomba di Giulio II a San Pietro in Vincoli e il progetto Luoghi segreti del Palatino e del Foro Romano.

CARACALLA STORIA
IV DIMENSIONE E NUMERI

LA STORIA

Lo schema planimetrico del complesso è quello delle grandi terme imperiali: non solo edificio per il bagno ma anche luogo per il passeggio, lo studio, lo sport e la cura del corpo. Il blocco centrale, quello destinato propriamente alle terme, è disposto su un unico asse lungo il quale si aprono in sequenza caldarium , tepidarium , frigidarium e natatio (quest’ultima dalle dimensioni di una piscina olimpionica); ai lati, disposti simmetricamente e raddoppiati, le due palestre e gli spogliatoi.

Erano invece collocate nel recinto che circonda l’area centrale le cisterne e le due biblioteche simmetriche, a sud, due grandi esedre racchiudenti ambienti caldi e di ritrovo, a ovest e a est, gli accessi principali e le tabernæ inserite nello spazio perimetrale, a nord. I sotterranei erano il fulcro della vita del complesso, il luogo in cui lavoravano centinaia di schiavi e di operai specializzati a far funzionare l’ingegnosa macchina tecnologica delle terme.

Conservati per circa due chilometri, i sotterranei erano un dedalo di grandi gallerie carrozzabili (6 metri di altezza x 6 di larghezza all’incirca), dove si trovavano tutti i depositi di legname, un mulino, il mitreo, l’impianto di riscaldamento (i forni e le caldaie) ma anche quello idrico, una fitta rete di piccoli cunicoli che serviva per la posa delle tubazioni in piombo e per la gestione dell’adduzione e della distribuzione dell’acqua.

Le gallerie più grandi, quelle del riscaldamento, correvano sotto quasi tutto l’edificio ed erano illuminate da lucernai, che permettevano anche la circolazione d’aria per impedire che il legname lì conservato marcisse. Le loro grandi dimensioni erano legate alla necessità che vi transitassero i carri carichi di legna trainati da cavalli.

I NUMERI
• 216 d. C. inaugurate da Marco Aurelio Antonino Bassiano detto Caracalla, figlio di Settimio Severo.
• 235 d. C. anno in cui furono probabilmente ultimate . Eliogabalo e Severo Alessandro, infatti, completarono le Terme con porticati e alcune decorazioni. Costantino modificò il caldarium con l’inserimento di un’abside. Lo attesta un’iscrizione tuttora conservata nei sotterranei.
• 37 metri di altezza in numerosi punti.
• 337 x 328 metri circa la superficie delle Terme alimentate da una derivazione – fatta costruire da Caracalla nel 212 d.C. – dell’acqua Marcia, arricchita dalla captazione di nuove sorgenti, e che prese il nome di acqua Nova Antoniniana.
• 5 l ivelli: 2 piani in alzato e 3 in sotterraneo.
• 18 cisterne fornivano tutte le utenze dell’edificio, vasche e fontane.
• 50 forni consumavano 10 tonnellate al giorno di legname per il riscaldamento e la cottura del pane.
• 9000 operai al giorno per 5 anni circa: la forza lavoro per la costruzione dell’edificio.
• 9 milioni di laterizi usati per la costruzione.
• 252 colonne : il numero stimato, di cui 16 alte più di 12 metri.
• 156 nicchie per statue.
• 6000/8000 frequentatori al giorno.
• 537 d. C. dopo l’assedio di Vitige, re dei Goti, le Terme furono abbandonate per il taglio degli acquedotti.
• XII secolo : già da questo periodo le Terme furono cava di materiali per la decorazione di chiese e palazzi. In particolar modo sotto papa Paolo III Farnese, nel
1545 - 1547 , avvenne la spoliazione delle sculture che finirono a decorare il suo nuovo palazzo. Un esempio per tutti il Toro Farnese, oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Nel tempo l’area fu

sicuramente adibita a vigne e orti.
• 1824 : cominciano gli scavi
sistematici che continuano per tutto il secolo, fino ai primi del Novecento quando, indagato il corpo centrale, si passò all’esplorazione del corpo perimetrale e di parte dei sotterranei.
• 1993 : ultima stagione l irica estiva all’interno del caldarium, dopo un’occupazione risalente al 1938. Nel 2001 riprende la stagione estiva dell’Opera, con un palcoscenico rimovibile.
• 1996 : ultimo ritrovamento di statuaria. Una statua acefala di Artemide.
• 2012: le Terme di Caracalla si aprono all’ arte contemporanea.
Michelangelo Pistoletto esegue e dona alla Soprintendenza il Terzo Paradiso con reperti delle Terme stesse. Nel 2016 realizza la Mela Reintegrata, in marmo di Carrara, collocata in esposizione permanente al centro dell’antico posto di guardia per il custode-controllore del traffico di carri, legname e uomini impegnati a mandare avanti la complessa macchina delle Terme.
• 2017: prima mostra di arte contemporanea : il 19 ottobre
inaugurazione di Molti , una mostra di
Antonio Biasiucci curata da Ludovico Pratesi nella suggestiva cornice dei sotterranei della Terme.

CARACALLA
IV DIMENSIONE COLOPHON

Soprintendenza Speciale di Roma Archeologia Belle Arti e Paesaggio

Soprintendente
Francesco Prosperetti

Responsabile Tecnico-Scientifico
Marina Piranomonte

Ufficio Stampa
Luca Del Fra, Ornella Spada

Video guida virtuale

Coordinatore di progetto
Francesco Cochetti, CoopCulture

Direzione scientifica
Marina Piranomonte,

Consulenza scientifica
Gunhild Jenewein, Istituto Storico Austriaco di Roma

Ideazione e coordinamento tecnico
Francesco Antinucci, Cnr

Responsabile di produzione
Juliana Fisichella, CoopCulture

Ricostruzioni virtuali e acquisizioni fotogrammetriche 3D
Massimiliano Forlani, Alessandra Pedone, Andrea Adami (Evoca)

Ricostruzioni 2D
Giuseppe Polegri (Dinamo Lab)

Programmazione e montaggio video
Claudio Rufa (Evoca)

Collaborazioni
Museo Archeologico Nazionale di Napoli Reggia di Caserta