Caravan – Rudy Cremonini – Zone di sicurezza
Le opere selezionate per la mostra sono frutto dell’ultimo anno di lavoro di Rudy Cremonini e segnano uno sviluppo ben preciso nell’evoluzione poetica dell’artista, pittore, da sempre grande predatore di scene reinterpretate attraverso quella sua unica e inconfondibile pennellata magmatica che fluidifica il colore facendolo segno e allo stesso tempo campitura.
Comunicato stampa
Zone di sicurezza è il titolo della personale di Rudy Cremonini, a cura di Simona Gavioli e Alice Zannoni, che si terrà dal 14 al 22 giugno presso il Foyer Respighi e la Rotonda Gluck del Teatro Comunale di Bologna in occasione dello spettacolo Luci mie traditrici di Salvatore Sciarrino.
Le opere selezionate per la mostra sono frutto dell'ultimo anno di lavoro di Rudy Cremonini e segnano uno sviluppo ben preciso nell'evoluzione poetica dell'artista, pittore, da sempre grande predatore di scene reinterpretate attraverso quella sua unica e inconfondibile pennellata magmatica che fluidifica il colore facendolo segno e allo stesso tempo campitura.
Dal punto di vista poietico, quella di Cremonini è una pittura per “eccesso di materia” dove quest'ultima è necessaria alla sintesi delle forme che vivono della traccia gestuale, come una scia che determina il contenuto attraverso la sua impossibilità ad essere contenuta in un piano di colore perché generata dai toni che si sovrappongono dettando il confronto con il reale. E proprio in questa pittura di sostanza, il soggetto della rappresentazione, al limite dell'astrazione, se non altro al limite dell'intuizione, magnifica - come la musica del compositore Salvatore Sciarrino - i fenomeni quotidiani minimi in realtà universali.
La scelta di presentare le opere di Rudy Cremonini durante lo spettacolo Luci mie traditrici, si presenta ideale per mettere in atto il dialogo tra le arti con un progetto in cui l'arte visiva, pur mantenendo il proprio linguaggio, manifesta una sintonia con l'azione di Sciarrino che definisce il proprio lavoro: «Un teatro “dopo” il cinema, a partire dal modo in cui sono tagliate le scene, che procedono per blocchi secchi che “sottraggono” e fanno capire quello che avviene».
Allo stesso modo Rudy Cremonini focalizza la propria attenzione su una dimensione del quotidiano fatta di frame, fatta di scene bloccate che però respirano, fatta di dettagli su cui poter costruire lo spazio; una pittura che è una “zona di sicurezza” non solo perché ad essere rappresentate sono aree liminari – i cancelli, le serre, gli zoo – che segnano un confine entro cui presiede la tranquillità, ma soprattutto perché si palesa l'essenza dell'arte stessa, illusione perfetta, che diventa una “zona di sicurezza” stabile in cui rifugiarsi.