Carico Massimo per il Premio Ciampi/Premio l’Altrarte
Una giornata di performance e incontri.
Comunicato stampa
Carico Massimo per il Premio Ciampi/Premio l'Altrarte
presenta
Aldo Piromalli. Anna Scalfi.
Una giornata di performance e incontri
a cura di Ricardo Bargellini e Alessandra Poggianti
Sabato 18 gennaio | ore 16.00 / 18.30
Sala degli Specchi
Museo Civico Giovanni Fattori
Livorno
Carico Massimo rinnova la collaborazione con il Premio Ciampi nell’ambito del Premio l’Altrarte.
In occasione della premiazione di Anna Scalfi Eghenter (segnalata da Cesare Pietroiusti) e Aldo Piromalli (segnalato da Dora García) organizza una giornata di incontri, performance e approfondimenti al Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno.
Programma di Sabato 18 gennaio 2020
ore 10.30: Collectors Anonymous (2013/2020) di Anna Scalfi.
Performance a numero chiuso, rivolta a chi ha dipendenza dall'acquistare arte. Unico requisito, voler smettere di collezionare.
Iscrizione obbligatoria a: [email protected]
ore 16.00: Cecilia Canziani (storica dell'arte) presenta la ricerca di Anna Scalfi Eghenter (artista e sociologa) che attraverso la pratica artistica organizzativa costruisce meccanismi con cui far affiorare regole.
Segue premiazione.
ore 17.00: Giulia Girardello (artista) Alessandro Manca (ricercatore) e Mattia Pellegrini (artista) ricostruiscono la figura di Aldo Piromalliartista e poeta nato a Roma nel 1946, “in esilio” volontario ad Amsterdam dagli anni Settanta. Segue premiazione.
18.30: Performance musicale eseguita da Marco Lenzi, su spartiti inviati da Aldo Piromalli in risposta alla lettera di invito a Premio l’Altrarte.
Progetto realizzato con il supporto della Regione Toscana e la collaborazione del Comune di Livorno
BIOGRAFIE artisti PREMIATI
Aldo Piromalli nasce nel 1946 all'estrema periferia di Roma, da famiglia calabrese.
Evidenzia capacità artistiche sin da giovanissimo e diviene presto un protagonista della scena beat romana di metà anni sessanta.
Nel 1971 viene condannato ad una pena detentiva nel carcere romano di Regina Coeli, per il possesso di un grammo di marijuana. Nello stesso anno pubblica “Un uccello nel guscio” (Carella Editore, Roma), antologia dei suoi testi curata da Simone Carella e Bruno Di Bitonto, che raccoglie anche una serie di poesie scritte in prigione.
Scarcerato, si rifugia nei Paesi Bassi, dopo la minaccia di un ricovero in una struttura psichiatrica. Si insedia definitivamente ad Amsterdam, dove inizia un'attività di traduttore, designer underground e artista di strada, esibendosi in letture improvvisate in alcuni noti locali alternativi della città, tra cui il Paradiso e il Melkweg. Nel 1976 pubblica la raccolta “Viaggio” (Tristram da Cunha, Amsterdam), un diario dove descrive, in poesia, i suoi pellegrinaggi in autostop, redatto tra Roma ed Amsterdam nel 1967, con una breve introduzione di Bruno Corà.
Il 4 aprile 1979 partecipa all'esibizione collettiva presso il “De Appel Arts Centre” di Amsterdam intitolata “Open Avond”.
Torna brevemente in Italia, approfittando di un indulto della pena, nell'estate 1979, per partecipare al Festival di Poesia di Castelporziano (28,29 e 30 giugno), dove legge due sue composizioni, tra cui il poema spontaneo "Affanculo" che crea un certo scalpore e gli regala una breve ed insperata notorietà. In quel periodo collabora in modo amichevole con Simon Vinkenoog, considerato il maggiore rappresentante della beat generation olandese.
Molto noto nella comunità artistica multietnica di Amsterdam, Piromalli continua, negli anni, ad effettuare performance e reading, autoproducendosi per mezzo di due case editrici alternative da lui create, la Free Bird Press e la Procustus Press.
Nel 2000 dona il suo archivio artistico (costruito tra il 1967 e il 1991) all'International Institute of Social History di Amsterdam. Altri suoi materiali creativi sono presenti presso il Museo Casabianca di Malo (Vicenza).
Dal 2011 la sua pluridecennale attività di mail art ha suscitato l'interesse di due progetti artistici: il Museo dell'arte contemporanea italiana in esilio di Cesare Pietroiusti, in collaborazione con Alessandra Meo, Mattia Pellegrini e Davide Ricco e EXILE di Dora Garcia.
Anna Scalfi Eghenter (1965) usa la pratica artistica come uno strumento per intervenire nel laboratorio del reale. La formazione sociologica orienta la sua ricerca verso una sperimentazione organizzativa che incrocia le regole del campo con i confini dell’agire concesso. Artista indipendente, include nel lavoro l'intero processo di costruzione, rapportandosi al territorio, alla produzione e alle istituzioni come elementi costitutivi del progetto stesso. PhD Studi Manageriali alla Essex Business School, MSc Sociologia all'Università di Trento, MFA all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio d’Amico" e all'Accademia di Belle Arti di Brera. I suoi lavori sono stati presentati anche alla 16° Quadriennale d'Arte di Roma, MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma, MAMBO Museo d'Arte Moderna di Bologna, Biennale Democrazia Torino, MAG Museo Alto Garda, Kadist Art Fondation Paris, Reale Accademia di Spagna a Roma, Palais de la Bourse a Bruxelles, Fondazione Galleria Civica di Trento, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Guarene, MART - Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Manifesta7 parallelevents. E all'Università di RomaTre, LUISS Business School, Università di Palermo, Università di Pisa, Università degli Studi di Torino, Libera Università di Bolzano, FBK Fondazione Bruno Kessler, Università di Venezia Ca’ Foscari, Akademia Pedagogiczna Krakow, Freie Universität Berlin, ESCP-EAP Paris, Università degli Studi di Trento.