Carl Andre
La galleria Alfonso Artiaco apre la nuova stagione espositiva con la mostra del celebre artista americano Carl Andre. In questa nuova occasione, si è scelto di esporre una raccolta di lavori che va dai Poems degli anni ’60 alle sculture di recente realizzazione, intendendo dare uno spaccato sulla storia, sull’estetica e sull’evoluzione della produzione artistica di Carl Andre.
Comunicato stampa
La galleria Alfonso Artiaco apre la nuova stagione espositiva con la mostra del celebre artista americano Carl Andre. Il rapporto che lega l’ artista alla galleria si è consolidato nel tempo - la prima mostra si è tenuta nel 1995, le successive nel 1998, 2006, 2008, 2010 – ed ha visto un susseguirsi di opere ed interventi che hanno modificato, invaso e riletto i diversi spazi che li hanno ospitati.
In questa nuova occasione, si è scelto di esporre una raccolta di lavori che va dai Poems degli anni ’60 alle sculture di recente realizzazione, intendendo dare uno spaccato sulla storia, sull’estetica e sull’evoluzione della produzione artistica di Carl Andre.
Tra il 1957 e il 2000, Carl Andre ha prodotto poesia, oltre alle sculture per le quali è divenuto famoso. I poemi di Andre, battuti a macchina o scritti di proprio pugno, spesso includono riferimenti storici e tracce autobiografiche rilevando la sensibilità dell’artista. Fin dagli esordi della sua carriera, questi ‘disegni’ introducevano i suoi lavori nelle pubblicazioni, dando da subito un’indicazione precisa della connessione tra queste opere su carta e le sculture. Nei poemi, infatti, la parola funziona come il modulo ripetuto nelle opere tridimensionali.
Negli spazi di Piazzetta Nilo, 12 lavori su carta, del ’63 e del ’64, dialogheranno con i floorpieces. Le sculture, realizzate in diversi materiali industriali e non, quali rame, acciaio, pietra, sono posizionate orizzontali sul pavimento e in configurazioni simmetriche. La nuovissima definizione di scultura che Carl Andre ‘impose’ sin dall’inizio della sua carriera è qui raccontata attraverso i lavori degli anni ’70, quali, per esempio, 13 Copper Triode o Bar 38, passando per le opere in pietra calcarea blu belga del 2001 agli ultimi lavori del 2010, Steel ∑ 15 e Crux 14.
I Poems, rimasti meno conosciuti rispetto al resto della sua produzione, saranno tutti (1500 poemi) raccolti nel catalogo ragionato Carl Andre: The Complete Poems, voluto fortemente dalla Tate Publishing, London e la Fondazione di Carl Andre e Melissa Kretschmer.
Andre, nato nel 1935 a Quincy, Massachusetts, vive e lavora a New York. Dal 1951 al 1953 frequenta la Phillips Academy di Andover, dove incontra Frank Stella, con il quale collabora nel 1958 e 1959. La prima personale si tiene nel 1965, alla Tibor de Nagy Gallery di New York, dalla quale scaturisce una veloce carriera con ripetute partecipazioni a Documenta di Kassel, alla leggendaria mostra collettiva curata da Harald Szeemann nel 1969 alla Kunsthalle Bern, Live in your head: when attitude becomes form. Nel 1970 il Guggenheim Museum di New York gli dedica una personale. Nel 2011 ha ottenuto il premio dalla Fondazione Roswitha Haftmann come riconoscimento al suo innovativo e duraturo risultato artistico. Oggi i lavori di Carl Andre sono esposti alla corrente Biennale di Venezia e contemporanemante nella mostra When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013 curata da Germano Celant per la Fondazione Prada.