Carla Chiusano – Celebrating Diversity
Con le tele del suo nuovo progetto artistico, Carla Chiusano esalta le diverse identità nazionali con un messaggio forte e deciso quanto i colori di una bandiera.
Comunicato stampa
Un purosangue pronto per le corse ad Ascot campeggia sulla bandiera della Gran Bretagna, il profilo di un bisonte delle praterie si staglia sul vessillo degli USA, i colori della Francia fanno da sfondo a un leone con la testa “umanamente” rivolta verso l’alto, quasi a suggerire la grandeur di un paese…
Con le tele del suo nuovo progetto artistico, Carla Chiusano esalta le diverse identità nazionali con un messaggio forte e deciso quanto i colori di una bandiera.
L’esposizione flash del 6-7 aprile a Milano – in concomitanza con la Milano Art Week – totalmente inedita, intitolata Celebrating Diversity e curata da Emanno Tedeschi negli spazi dell’hotel Mandarin Oriental, Milan, ha per filo conduttore l’interconnessione tra le bandiere del mondo da un lato e i “ritratti” di animali che “im-personano” l’anima di una nazione dall’altro.
“Carla Chiusano è un’artista italiana nelle sue radici, ma internazionale nella forma mentis. Non solo ha viaggiato, ma ha vissuto all’estero per molti anni; questo le ha consentito di osservare in presa diretta molti mondi. Non è stata conquistata da un singolo e unico paese, ma è diventata cultrice delle identità di ciascuno di essi,” – spiega il curatore Ermanno Tedeschi, che conclude: – “Il lavoro Celebriting Diversity è un’esperienza pittorica impattante con cromie nette, come le identità degli stati sovrani, e contiene un monito: l’uomo stesso è un animale, forte della propria appartenenza, fiero delle proprie unicità, e un unicum altamente valoriale.”
Il leone che ci guarda dritto negli occhi in Celebrating Diversity 1 è l’atlante geografico del mondo espresso in bandiere che simboleggiano anche l'attitudine degli esseri viventi ad adattarsi in qualunque luogo, mantenendo al tempo stesso le proprie abitudini e radici.
“Mai dimenticare chi siamo! Dobbiamo conservare gelosamente le nostre tradizioni e portarle nel mondo che ci ospita, aprendoci alle altre. In questo modo si realizza un arricchimento da entrambe le parti. Un mondo globale fatto di tanti popoli,” spiega Carla Chiusano. “La società ci accetta e ci stima veramente solo se abbiamo il coraggio di esporci per come siamo, non per come vorremmo essere percepiti.”
Con questo progetto Carla Chiusano manda un messaggio al mondo: non bisogna avere paura di sottolineare e difendere la diversità e molteplicità di culture, abitudini, tradizioni frutto di una storia millenaria. Ogni angolo del pianeta ha qualcosa da raccontare e la globalizzazione ci offre l’opportunità di esplorare e comprendere, non di omologare.
La curiosità con cui il porcospino-UE ci guarda è forse un monito rivolto al futuro, alla visione di un’Europa melting-pot in divenire: un capitolo aperto sulle nuove identità.
BREVE BIO
Carla Chiusano nasce nel 1964 a Torino e trascorre per molti anni a Londra, Rio de Janeiro, Roma e Ginevra. Attualmente risiede e lavora a Milano. Inizia a dipingere nel 2007 privilegiando l’astrattismo, per poi scoprire l’espressività animale, quasi un alter-ego dell’essere umano. Utilizza prevalentemente la pittura ad olio, tecnica che predilige per lavorare, in infinite varianti, sulle strategie cromatiche. Tra le ultime imprese artistiche: la personale High Society, a cura di Luca Beatrice, presso la Galleria Zabert di Torino e, successivamente, a Milano, presso il Mandarin Oriental. Winter presso la galleria Andrea Ingenito di Milano, Inoltre sempre a cura di Luca Beatrice a Forte dei Marmi e presso lo spazio Spirale di Milano. Importanti la partecipazione alla mostra collettiva Unforgettable Childhood, da un’idea di Ermanno Tedeschi, a Matera, Ravenna, Tel Aviv e, attualmente, a Bologna e la partecipazione alla collettiva Ricordi Futuri 4.0, a cura di Ermanno Tedeschi, al Memoriale della Shoah di Milano.
Il regista Mimmo Calopresti le ha dedicato il docu-film Conversazioni sull’arte di Carla.