Carla Prina

Informazioni Evento

Luogo
TOMMASO CALABRO ART GALLERY
Corso Italia, 47, 20122 Milano, MI, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì – sabato / ore 11:00 – 19:00
lunedì / su appuntamento

Vernissage
28/01/2025

ore 12

Artisti
Carla Prina
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra è dedicata alla pittrice italiana Carla Prina (Como, 1911 – Cossonnay, 2008), una delle protagoniste dell’astrattismo italiano del Novecento.

Comunicato stampa

sede di Milano, in Corso Italia 47. La mostra è dedicata alla pittrice italiana
Carla Prina (Como, 1911 – Cossonnay, 2008), una delle protagoniste
dell’astrattismo italiano del Novecento.
Nata a Como nel 1911, Carla Prina cresce in una famiglia colta e si forma tra
l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e la Scuola Libera del Nudo
dell’Accademia di Roma. Tornata a Como nel 1937, Prina entra a far parte del
vivace circolo intellettuale della sua città. Mentre a Milano nel 1934 la Galleria
del Milione presenta la prima personale in Italia di Kandisnky e una mostra dei
pittori astrattisti italiani, a Como l’attenzione era per lo più rivolta
all’architettura. Tra la fine degli anni Trenta e l’inizio degli anni Quaranta, infatti,
a Como si forma un gruppo composto da architetti razionalisti e alcuni artisti
che, ispirandosi alle avanguardie europee, si avvicinano all’arte astratta.
Insieme agli artisti Mario Radice, Manlio Rho, Carla Badiali e Aldo Galli, Carla
Prina diventa una delle figure di riferimento del Gruppo degli Astrattisti di
Como.
Nel 1942, Prina e il Gruppo di Como presentano le proprie opere nel Padiglione
Futurista della XXIII Biennale di Venezia, seguito dall’esposizione nella Sala
Futurista alla Quadriennale di Roma del 1943. Durante gli anni Quaranta,
l’artista amplia i suoi orizzonti internazionali entrando in contatto con il
secondo gruppo cubista, che includeva Hans Arp e Sophie Taeuber-Arp, ma
anche con Sonia Delaunay. Collabora, insieme al marito architetto Alberto
Sartoris, alla fondazione dell’Escuela de Altamira in Cantabria (Spagna), un
laboratorio di creatività per l’arte moderna che coinvolgeva figure come Joan
Miró. Tra il 1950 e il 1951, al fianco di Miró ad Altamira, Prina accelera
significativamente la sua evoluzione artistica, consolidando il proprio
linguaggio pittorico astratto.
La mostra “Carla Prina” da Tommaso Calabro presenta più di venti opere,
realizzate tra gli anni Cinquanta e Ottanta, e una selezione di materiali di
archivio.
Inizialmente influenzate dal dinamismo Futurista, dagli anni Cinquanta le opere
di Prina evolvono in composizioni libere e liriche, caratterizzate da una

sperimentazione cromatica e formale. La geometria intesa come calcolo e
rigore lascia spazio a forme più oniriche, che fluttuano tra equilibrio e struttura,
emanando – nelle parole di Alberto Sartoris – “una luce che nessun altro
astrattista fu capace di tirare fuori dalla tela”.
Carla Prina è una delle poche artiste dell’epoca a emergere nell’astrattismo, un
movimento allora dominato da figure maschili, e rappresenta un punto di vista
unico che arricchisce il linguaggio astratto con una profonda sensibilità
poetica, che continua ad evolversi nei suoi lavori fino alla fine degli anni
Ottanta.
Le opere di Carla Prina si trovano oggi in prestigiose collezioni pubbliche, tra
cui il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, Des Moines Art
Center in Iowa, USA, il Museo della Permanente di Milano e in svariate collezioni
private tra Italia, Svizzera e Stati Uniti. I suoi lavori sono stati inclusi in
importanti mostre retrospettive sull’astrattismo come Italiens Moderne:
Futurismus und Rationalismus (Kassel, Museum Fridericianum, 1990) e più
recentemente Spirituality and Abstraction (Museo Nacional Centro de Arte
Reina Sofía, Madrid, 2022).
Questa mostra rappresenta un’occasione preziosa per riscoprire e valorizzare
il lavoro di Carla Prina, un’artista che, nonostante il suo significativo contributo
all’astrattismo italiano e internazionale, non ha ancora ricevuto pieno
riconoscimento.
Tommaso Calabro ringrazia l’Archivio Carla Prina per il supporto
nell’organizzazione di questa mostra.