Carlo Alberto Rastelli – There’s a party in my head
In mostra non solo volti, maschere osservate nella quotidianità delle nostre “smorfie”, ma paesaggi ed atmosfere, luoghi che impaginano la figurazione contemporanea sulla traccia storica della pittura italiana tra ‘400 e ‘500.
Comunicato stampa
All’interno del paesaggio contemporaneo e della produzione delle nuove generazioni dell’arte, Carlo Alberto Rastelli rappresenta una realtà espressiva che non possiamo che definire rara e preziosa; colpisce la sistematica attenzione ad un percorso di sintesi della forma pittorica con approfondimento dei valori di tensione racchiusi all’interno del processo di “pittura da cavalletto”, con i suoi tempi lunghi ed una tecnica condotta in “punta di pennello”. Non solo volti, maschere osservate nella quotidianità delle nostre “smorfie”, ma paesaggi ed atmosfere, luoghi che impaginano la figurazione contemporanea sulla traccia storica della pittura italiana tra ‘400 e ‘500.
Ubbidendo all'esigenza di descrivere un'opera d'arte attraverso categorie predefinite, potrei etichettare i miei lavori come "semplici" ritratti; ciò implica inevitabilmente una relazione tra il modello in carne ed ossa e il suo doppio pittorico, misurabile in termini di somiglianza, sia essa a livello puramente somatico o il frutto di un processo introspettivo. Anche i miei ritratti partono da soggetti reali, estrapolati da una ristretta cerchia di amici e conoscenti; tuttavia, essi rappresentano soltanto il pretesto per la creazione di figure grottesche e allucinate, ipotetici personaggi di un improbabile cartoon nero immersi (per non dire intrappolati) in artificiose scenografie e piatte campiture di colore acrilico. Il processo di trasfigurazione dei volti, deformazione dei tratti somatici e imputridimento delle carni diventa allora un vero e proprio "depistaggio fisionomico". Carlo Alberto Rastelli