Carlo Corsi
Mostra retrospettiva omaggio nel cinquantennale della morte.
Comunicato stampa
Tenendo conto della recente mostra antologica realizzata al MAR di Ravenna, ho pensato che per ricordare il cinquantennale della morte del Maestro che ricorre ad agosto 2016, era giusto creare una mostra che pur ripercorrendone tutta la vita artistica, mettesse in luce ciò che sostengo da tempo e che oggi viene considerato con attenzione anche dalla critica: Corsi non è, come veniva descritto una volta, solo un pittore postimpressionista e fauves, ma un maestro del colore e un ricercatore instancabile, molto colto.
Carlo Corsi - Donna alla Finestra (1910)
Facendo dei paralleli tra le opere degli anni Dieci e Venti, confrontandoli con la pittura degli anni Trenta, fino ai collage di carte e oggetti (il primo, Tavolino degli spiriti è del 1944) emerge che i colori sono sempre protagonisti e sono l’elemento principale dell’opera: nei suoi quadri la figura rimarrà comunque essenziale anche se sempre più evanescente. Tutto questo lo porterà gradualmente a realizzare dipinti informali ed astratti in parallelo alla nascita delle due correnti.
Alla morte ha lasciato una biblioteca di oltre 26.000 volumi con testi molto importanti, come ad esempio un’edizione limitata con alcuni acquerelli realizzati da Picasso. L’antica libreria Parolini di Bologna, oggi scomparsa, ogni settimana consegnava a Corsi cataloghi e riviste fra le più importanti al mondo, che in Italia quasi nessuno aveva la possibilità di vedere, tant’è che molti studenti dell’Accademia si rivolgevano a lui per studiare e raccogliere notizie.
Mi auguro che la mostra che ho pensato sia apprezzata dai critici, dagli studiosi e anche dal pubblico.
Estemio Serri