Carlo d’Orta / Danilo Susi – Astrattismi Paralleli
L’esposizione presenta una selezione di fotografie di Carlo d’Orta e Danilo Susi, artisti accumunati dalla rielaborazione digitale del paesaggio urbano ottenuta attraverso l’impiego di superfici specchianti e forme riflesse che segnano il passaggio tra dimensione fisica e metafisica
Comunicato stampa
Lo Spazio Oberdan della Provincia di Milano ospita, dal 17 giugno al 10 luglio 2011, un suggestivo e inedito progetto espositivo dal titolo Astrattismi Paralleli, che raccoglie le fotografie di Carlo D’Orta e Danilo Susi, frutto di percorsi distinti ma convergenti di due artisti impegnati nella ricerca dell’elemento astratto visto come passaggio tra realtà e fantasia.
Come sottolinea il curatore della mostra Valerio Dehò “l’utilizzo del digitale consente di rileggere il paesaggio urbano attraverso inedite inquadrature suggerite da riflessi, dallo specchiarsi delle immagini nell'acqua e nel cristallo, proponendo storie che raccontano la città attraverso inusuali punti di vista”.
Il processo creativo di Carlo D’Orta nasce infatti all’interno della città metropolitana, usata come medium grazie ai riflessi dei grattacieli, delle vetrine o delle altre superfici specchianti. Le sue “Vibrazioni” e “Paesaggi surreali” sono realizzati in base all’assoluta fedeltà alle forme riflesse reperite nella realtà, con un’occasionale rielaborazione digitale dei colori per ottenere una fotografia “pittorica”.
Danilo Susi lega il proprio processo creativo alla natura, all’acqua, elemento primordiale tutt’uno col sacro femminino generatore di vita. Nasce così “Acquastratta”, immagini fedeli alla realtà tanto nelle forme che nei colori, senza alcun intervento post-produzione.
Come lo specchio di Alice è il media di transizione tra realtà e irrealtà, così il vetro di Carlo D’Orta e l’acqua di Danilo Susi sono l’elemento di passaggio dalla dimensione fisica a quella metafisica. La ricerca dei due artisti diventa un viaggio nei recessi dell’anima, attraverso la porta dell’astrazione, secondo la lezione di Paul Klee.
"Con la mostra Astrattismi paralleli - osserva il Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano Novo Umberto Maerna - Spazio Oberdan rinnova la sua vocazione di luogo aperto al contemporaneo, facendosi in questo modo specchio della realtà artistica del nostro tempo. Il sottile gioco tra astratto e reale, che percorre tutta l'idea espositiva, ci porta a riflettere sul concetto di verità. Una verità intuita e percepita al di là dell'apparenza e per questo più vicina all'essenza stessa delle cose."
Il percorso della mostra è arricchito dalla sezione dei lavori di Albano Paolinelli dal titolo La città parallela, che documenta la ricerca sul “nuovo paesaggio” che l’artista porta avanti da alcuni anni, mettendo in moto dispositivi pittorico-visivi di investigazione profonda che sollecitano una riflessione originale e diversa su “città” e “paesaggio”.
Paolinelli osserva da un punto di vista privilegiato il territorio che appare sfocato, e il colore, l’ombra e la luce che definiscono i volumi disegnando il paesaggio avvolto da un’aura di mistero. L’artista rappresenta scatole aperte verso l’universo, contenitori di contraddizioni, di drammi, di problemi, di scontri, di gioie e di dolori, che appaiono nella loro modellata leggerezza, trasformate da una analisi concettuale.
L’iniziativa è promossa dalla Provincia di Milano/Assessorato alla Cultura con il patrocinio di RUFA/Libera Accademia di Belle Arti di Roma e si avvale del prezioso contributo, quale main sponsor, delle Arti Grafiche Boccia.