Carlo Fratti – Rosso Innocente
Mostra personale Rosso Innocente dell’artista Carlo Fratti, a cura di Vera Agosti.
Comunicato stampa
Dal 12 al 20 ottobre, Spazio Emmaus a Milano è lieto di ospitare la personale Rosso Innocente dell’artista Carlo Fratti, a cura di Vera Agosti. Il rosso del titolo è il colore predominante in mostra. Storicamente il rosso è la tinta per eccellenza, una delle prime sfumature ad essere scoperta dall’uomo, ricavandola dalle terre. Rossi allora sono i segni nelle caverne preistoriche, accanto ai primitivi disegni tracciati col bianco e il nero. Come insegna l’antropologo Michel Pastoureau, uno degli studiosi del colore più noti al mondo, in diverse lingue, come il russo, il termine per indicare l’aggettivo rosso significa anche “bello” e “colorato.” Il rosso era la nuance più ricca e preziosa, per i vestiti femminili migliori, l’abito da sposa. Era ed è il colore del potere, della forza, della vita, così come per le figure dei prelati e del sangue, il Sacrificio di Cristo. La tonalità nasconde però anche un’accezione negativa. Il potere infatti può essere opprimente e oppressivo, il fuoco può essere distruttore e non soltanto purificatore e salvifico, il sangue può ricordare le guerre e le stragi. Le fiamme dell’Inferno sono rosse, rosso diventa anche il colore del peccato e dell’erotismo.
In Rosso Innocente si allude chiaramente alla tragedia sopportata da vittime senza colpa. Nei dipinti di Carlo Fratti, affogati in un rosso totalizzante e totalizzatore, figure appena abbozzate con un rapido tratto nero incarnano giudici e colpevoli. Così possiamo vedere ne il Grande Inquisitore, o Ponzio Pilato, i volti dei personaggi, spesso assisi su troni immaginari o stagliati vicino ad essi, non definiti, per indicare l’universalità del soggetto trattato. Argomento che si nutre esplicitamente di riferimenti biblici ma non solo. Per esempio, le opere intitolate Lapidazione ricordano amaramente lo scempio che ancora oggi si compie in alcune parti del mondo e di cui ci arrivano continuamente notizie attuali. Una figurazione appena accennata che paga il suo tributo al Novecento. Fratti in particolare spiega di essersi ispirato alla lezione di Francis Bacon nella sua dissoluzione del corpo e delle carni, di cui resta una mitigata parvenza nella torsione figurale e in altri richiami formali, senza abbracciare l’eccesso del pittore inglese. Esposti anche raffinati acquarelli e una serie di incisioni, in cui il colore lascia il posto al segno, delicato e nitido al contempo.
Le sculture in terracotta dedicate alla donna (Torso di fanciulla) ci ricordano inequivocabilmente il significato positivo del rosso, legato alla vita, al calore e alla bellezza.
Biografia:
Carlo Fratti è nato a Sant’Angelo Lodigiano dove vive e lavora. Si diploma all’Accademia di Brera e frequenta alcuni corsi dell’Ecole des Beaux Arts di Parigi. Si dedica alla pittura, l’incisione, la scultura e il design. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia, in Vaticano, in Israele, negli Stati Uniti e in Giappone.