Carlo Parente

  • KOMA'

Informazioni Evento

Luogo
KOMA'
Corso Umberto I° n° 52 86023 , Montagano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al sabato dalle 19 alle 01

Vernissage
07/05/2013

ore 19,30

Artisti
Carlo Parente
Curatori
Helena Rusikova
Generi
arte contemporanea, personale

Uno dei motti che meglio riassume e mantiene (per l’appunto) viva la memoria del Punk, è “Punk’s not dead”, ovvero il punk non è morto. A dirla tutta il punk non è morto semplicemente perchè non è in grado di farlo, trattandosi, al di là della omonima moda, musica, periodo storico, innanzitutto di un’attitudine.

Comunicato stampa

Uno dei motti che meglio riassume e mantiene (per l'appunto) viva la memoria del Punk, è "Punk's not dead", ovvero il punk non è morto.
A dirla tutta il punk non è morto semplicemente perchè non è in grado di farlo, trattandosi, al di là della omonima moda, musica, periodo storico, innanzitutto di un'attitudine.
Infatti gli atteggiamenti "punk" esistevano da quando si abbattevano bisonti a clavate fino ai giorni nostri in cui succede che un piccolo paese montano del Molise - Montagano nella fattispecie - decide di ospitare questa piccola mostra di Carlo Parente.
Bisognava aspettare che l'iniziativa arrivasse da un luogo ignorato dal mondo e che orgogliosamente ricambia il mondo ignorandolo a sua volta.
Il Punk non tradisce la sua vocazione, anzi ne esce ulteriormente arricchito proprio attraverso l'ignorare, l'ignoranza, l'essere ignorante.
L'artista in questione, non di meno, si disinteressa del tutto alla possibilità che il suo lavoro possa non essere originale o possa non rispondere ai recenti approdi dell'arte, e disinteressarsi è una forma più o meno volontaria di ignoranza. In ogni caso anche questo è Punk.
Dare dell'ignorante ad un Punk è forse il più bel complimento che gli si possa fare, se non altro il più coerente.
Dopo mesi ed anni e decenni di smantellamento testicolare con questo rognosissimo "Pop Surrealismo" che i grandi canali artistici e giornalistici, in grandi centri urbani e con grandi flussi economici, hanno deciso di propinare senza tregua, ecco che emerge in un luogo a malapena registrato sulle mappe, all'interno di un piccolo circuito artistico, scrupolosamente evitando i giornalisti e con un budget che supera di poco la decina di euro, il primo ed ufficiale caso di PUNK REALISTA, espressione coniata dalla sottoscritta (con la complicità del coraggioso Michele Mariano), per impartire la seguente lezione: la libertà è nell'ignorare, non per ignoranza ma per volontà, ciò che vuole essere a tutti i costi conosciuto, riconosciuto e discusso.
Il Pop Surrealismo a cui il PUNK REALISTA si oppone, non è chiaramente il nemico numero uno, ma è solo un esempio abbastanza calzante di come lì fuori si agita il mondo dell'arte, che però qui ci fa la figura dell'esercito romano che non riesce a piegare il piccolo villaggio di Asterix.
D'altronde la vicenda storica del Molise è la medesima: il Sacro Romano Impero ricacciato a calci nel didietro da qualche centinaio di Sanniti.
I Sanniti erano e sono dei veri Punk, realisti per giunta, poichè questo spirito si applica e manifesta giorno per giorno, nelle piccole e grandi cose, nella vita vera ("Reale" quindi) e in come uno decide di viverla e, in caso, di trasformarla in un'opera d'arte.
Per poter farlo e o anche solo per capirlo, però, bisogna essere davvero un bel po' ignoranti.

Helena Rusikova