Carlo Valsecchi – Caseus # 01215

Informazioni Evento

Luogo
PLATEA PALAZZO GALEANO
Corso Umberto I , Lodi, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
11/11/2023

ore 19

Artisti
Carlo Valsecchi
Curatori
Gaspare Luigi Marcone
Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
fotografia, personale

Un nuovo progetto espositivo concepito appositamente per la vetrina di Corso Umberto e per interagire con il tessuto urbano circostante: la personale di uno dei principali fotografi italiani, Carlo Valsecchi (Brescia, 1965), dal titolo Caseus # 01215, curata da Gaspare Luigi Marcone.

Comunicato stampa

Platea | Palazzo Galeano presenta da sabato 11 novembre 2023 a venerdì 12 gennaio 2024 un nuovo progetto espositivo concepito appositamente per la vetrina di Corso Umberto e per interagire con il tessuto urbano circostante: la personale di uno dei principali fotografi italiani, Carlo Valsecchi (Brescia, 1965), dal titolo Caseus # 01215, curata da Gaspare Luigi Marcone.

Caseus # 01215 è un’installazione fotografica che trae origine dal progetto fotografico realizzato da Carlo Valsecchi su invito della Ferrari Giovanni Industria Casearia, che documenta l’attività e l’architettura degli stabilimenti di Ossago Lodigiano e Bedonia. In occasione dei 200 anni dalla fondazione, la storica azienda lodigiana, leader nella produzione di formaggio, ha voluto infatti la creazione di un volume fotografico che celebrasse la tradizione artigianale secolare e il fondamentale capitale culturale e umano che costituiscono il marchio. Il risultato è il libro “Ferrari Giovanni Industria Casearia 200 anni”, pubblicato a maggio 2023 da Dario Cimorelli Editore, con testi di Angelo Pannofino, da cui deriva l’opera esposta a Platea.

Il titolo del progetto, versione latina dell’italiano “formaggio”, seguito dal codice numerico dato dall’artista all’immagine, potrebbe anche rimandare a una costellazione, una galassia o un’entità astronomica, oltre a essere un gioco di parole tra i concetti di “caos”, “caso”, “casa” e il nome dell’alimento che costituisce una delle fondamentali anime produttive del territorio, rivelando la polisemia propria della ricerca di Valsecchi.

L’invito a Carlo Valsecchi a esporre un’opera tratta da questo importante lavoro di documentazione, si inserisce nella progettualità promossa da Platea | Palazzo Galeano volta a raccontare il territorio lodigiano. L’obbiettivo è quello di sviluppare una ricognizione che prenda in esame le diverse componenti paesaggistiche che definiscono l’identità di un luogo e che includono tanto gli aspetti naturalistici, quanto la presenza umana che l’ha plasmato nel tempo.

Nel suo lavoro, Carlo Valsecchi – noto a livello internazionale per gli ampi paesaggi, naturali e antropomorfizzati e per i grandi progetti fotografici e editoriali realizzati in scenari eterogenei – conduce una ricerca sulle relazioni tra luce-spazio-tempo. Lo spazio appare come scomposto in angolazioni, tagli e vedute che restituiscono un insieme di microcosmi che, nel grande formato, si esaltano in porzioni e dettagli atemporali. Lo scarto prospettico tra le diverse scale, l’individuazione di griglie e l’astrazione del soggetto, sono gli elementi principali del suo linguaggio che lavora sul disorientamento percettivo restituendo la componente più enigmatica del reale.
L’artista ha reinterpretato diversi spazi, soggetti, oggetti della Ferrari Giovanni Industria Casearia creando un nuovo immaginario e un nuovo universo; per analogie visive le sue immagini possono a volte rimandare alla grande tradizione “pittorica” delle avanguardie storiche, rintracciando nelle composizioni suggestioni futuriste o metafisiche, passando da strutture astratte o verbo-visuali.

Per Valsecchi l’essenza fondante del lavoro è cogliere il mistero profondo dei luoghi e degli oggetti fotografati; in questo specifico contesto l’artista ha estratto il cuore – o forse più di un organo – di un’azienda nata e radicata nel territorio lodigiano ma che nel corso dei secoli è divenuta una struttura all’avanguardia dal respiro internazionale con alta vocazione tecnologica.

L’idea di metamorfosi tipica della ricerca di Valsecchi ha viaggiato in parallelo alla metamorfosi aziendale e dei suoi prodotti. L’immagine presentata a Platea, seppur estrapolata da un contesto narrativo-visivo più ampio, vive di una natura specifica grazie all’uso sapiente della tecnica e allo sguardo penetrante dell’artista, che rianima e rivela a volte i dati oggettivi, altre volte i concetti metaforici fino ad arrivare alla “pura invisibilità” o al “mistero spaziale”.

In occasione della mostra Caseus # 01215, verrà inoltre presentato un intervento sonoro firmato da Mostafa Parsakia (Arāk, 1987), evocazione poetica del suono latente nei reparti di produzione dell’azienda, che ricrea un’atmosfera uditiva diversa dall’esperienza dello sguardo.

Carlo Valsecchi è nato a Brescia nel 1965, vive e lavora a Milano.
Nel 1992 il suo lavoro è stato selezionato per la Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia. Ha tenuto mostre personali e partecipato a numerose esposizioni collettive in Italia e all’estero tra cui: Istituto Italiano di Cultura, New York, 1999; Fondazione Peggy Guggenheim, Venezia, 2000; Galerie 213, Parigi, 2001; Studio Casoli, Milano, 2001; Semaines européennes de l’image – Le bâti, le vivant, Lussemburgo, 2002; GAMeC, Bergamo, 2003; New Works, Guido Costa project, Torino, 2006; A ferro e fuoco, Triennale, Milano, 2006; Paris Photo, Statements, Parigi, 2007; Past, Present, Future, dalla raccolta del gruppo UniCredit, Bank Austria Kunstforum, Vienna, 2009; Lumen, una retrospettiva di metà carriera, Musée de l’Elysée, Losanna, 2009, Walter Keller Gallery, Zurigo, 2009 e Galleria Carla Sozzani, Milano, 2011; San Luis, Museo MART, Rovereto, 2011; 54. Mostra Internazionale d’Architettura – La Biennale di Venezia, Padiglione Italia, selezione di Norman Foster, Venezia, 2011; Subverted, Ivorypress, Madrid, 2012; Landmark: the Fields of Photography, Somerset House, Londra, 2013; Mare Nostrum, Walter Keller Gallery, Zurigo, 2013; Museo della Merda, Piacenza, 2015; Industria, oggi, Fondazione MAST, Bologna, 2015; No Man Nature, Palazzo Da Mosto, Fotografia europea, Effetto Terra, Reggio Emilia, 2015; Fotografie dell’Emilia-Romagna al lavoro, Fondazione MAST, Bologna, 2016; Sviluppare il Futuro, Ex Ospedale dei Bastardini, Biennale di Fotografia dell’Industria e del Lavoro, Bologna, 2017; Civilization: the way we live now, MMCA Seoul, Sud Corea, 2018; Gasometro M.A.N. n. 3, Salone degli Incamminati, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Bologna, 2019; Tamen Simul, The Open Box, Milano, 2019; Bellum, Collezione Maramotti, Reggio Emilia, 2022; Atlante Sapienza22, Museo MAXXI, Roma, 2023; Human.Kind. A New Look at Humanitarian Photography Through 10 Editions of the Prix Pictet, Musée International del la Croix-Rouge et du Croissant-Rouge, Ginevra, 2023-2024.
Nel 2010, il libro Lumen, Hatje Cantz, 2009, è stato premiato con l’argento al Deutscher Fotobuchpreis, il premio tedesco per i migliori libri di fotografia dell’anno.

Associazione Platea | Palazzo Galeano

Platea | Palazzo Galeano è un’associazione culturale nata a Lodi nel 2020 con lo scopo di promuovere l’arte in tutte le sue forme sul territorio locale con una prospettiva internazionale, sviluppando forme inedite di mecenatismo rivolte ai giovani talenti creativi che prevedono il coinvolgimento di artisti affermati e gallerie d’arte di primaria importanza.
I soci fondatori sono un gruppo di amici appassionati di arte contemporanea e architettura e amanti della propria città: Claudia Ferrari, Laura Ferrari, Carlo Orsini, Luca Bucci, Lorenzo Bucci, Gianluigi Corsi.
L’attività dell’associazione prevede la presentazione di progetti d’arte e cultura contemporanea presso lo spazio espositivo ricavato nella facciata di Palazzo Galeano, nel centro storico di Lodi: Platea. Una vetrina sempre illuminata, visibile di giorno come di notte, inaccessibile dall’esterno.

Platea deve il suo nome - che contiene un preciso intento programmatico - a una generosa concessione dell’artista Marcello Maloberti, lodigiano di nascita, che, nel fare dono all’Associazione di quello che avrebbe dovuto essere il titolo di una sua nuova performance, ha detto: “Platea è l’omaggio alla città. Il nome dello spazio sottolinea l’importanza del pubblico, disposto in una grande ‘platea’, che poi è la città di Lodi, ma anche, citando Harald Szeemann, la ‘platea’ dell’umanità. E per me, il pubblico è il mio corpo.”
Da questo gesto si è sviluppato il progetto culturale votato al sostegno delle più giovani generazioni creative, attraverso la costruzione di collaborazioni con artisti affermati, chiamati in veste di “numi tutelari”, e con il coinvolgimento di gallerie d’arte contemporanea d’eccellenza.

Il progetto si basa sul concetto di “platea”, intesa anche come modalità molto attuale di esporre, di organizzare il display, in cui l’opera si offre allo sguardo del passante che inconsapevolmente la incrocia sul suo cammino. Per questo motivo, le opere che comporranno i cicli espositivi protagonisti di Platea saranno selezionate per la loro capacità di suscitare “un incidente di sguardo”, come annunciato nel Manifesto composto dall’associazione.

Governance
Claudia Ferrari, Presidente
Laura Ferrari, Vicepresidente
Carlo Orsini, Direttore Artistico
Luca Bucci, Progettista
Lorenzo Bucci, Social Media Manager
Gianluigi Corsi, Tesoriere

Con la preziosa assistenza delle volontarie
Rebecca Chiusa
Silvia Sanpellegrini

Main partner: Ferrari Giovanni Industria Casearia Spa; Consorzio Tutela Grana Padano
In-kind partner: Solux Led Lighting Technology; Verspieren Broker di Assicurazione.