Carlos Casas – Outer Image

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Informazioni Evento

Luogo
BLANK
Via Reggio 27, Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal giovedì al sabato, dalle 16 alle 19.30; oppure su appuntamento

Vernissage
09/11/2013

ore 20.30

Contatti
Email: info@estatic.it
Artisti
Carlos Casas
Curatori
Carlo Fossati
Generi
arte contemporanea, personale

Il titolo della mostra è lo stesso del testo di Carlo Fossati apparso sul volume monografico “End. Journeys to the end of the world”, recentemente pubblicato (ed. Corraini), e proprio da quel testo si vuole prendere spunto per compiere un breve ma intenso viaggio attraverso tutta l’opera di Carlos Casas.

Comunicato stampa

Carlos Casas, artista e cineasta di origine catalana, attualmente residente a Parigi, collabora già da diversi anni con e/static, e l'ultima sua apparizione, proprio a blank, risale al 2010, quando venne presentata l'opera video/sonora Avalanche, frutto di una collaborazione con Phill Niblock. Questa è la sua prima mostra personale (se si esclude il progetto del 2008 “Ways to Nowhere”, con Thomas Köner) ed è peraltro legata, in parte, proprio ad Avalanche, perché ne fanno parte due immagini inedite scattate negli stessi luoghi in cui venne girato quel video, nel Pamir. Altre immagini fotografiche (anche queste, in parte, inedite) furono scattate da Casas in Siberia, all'epoca dei 'fieldworks' presentati nella mostra del 2008, e tutte insieme queste fotografie rappresentano uno sguardo all'indietro, verso un'opera, la sua, che annovera già una vasta produzione, realizzata nell'arco di 15 anni circa. Attualmente, Carlos sta portando avanti un ambizioso progetto cinematografico (“Cemetery”, intrapreso già da alcuni anni) intorno alla ricerca del leggendario cimitero degli elefanti, una specie di luogo-non-luogo fra India, Sri Lanka e Nepal che ha sempre suscitato in lui una forte curiosità. Farà parte della mostra anche un nuovo editing del video recentemente presentato a Marsiglia al festival del cinema FIDMarseille (come primo 'script' del progetto 'in progress'), dove ha vinto uno dei premi messi in palio, così come un altro video del tutto nuovo, anch'esso parte integrante del progetto “Cemetery”.
Il titolo della mostra è lo stesso del testo di Carlo Fossati apparso sul volume monografico “End. Journeys to the end of the world”, recentemente pubblicato (ed. Corraini), e proprio da quel testo si vuole prendere spunto per compiere un breve ma intenso viaggio attraverso tutta l'opera di Carlos Casas, in cui la componente del viaggio, intrapreso sempre sotto l'effetto dell'attrazione esercitata dall'ignoto e da qualcosa che, invisibile, sembra perduto, è costante.