Carmelo Bongiorno – Dalla luce in poi
Carmelo Bongiorno, fotografo siciliano, presente sulla scena internazionale da oltre vent’anni, in questa mostra si racconta, attraverso una selezione di opere, che ripercorrono la sua lunga ed instancabile ricerca artistica ed umana.
Comunicato stampa
“Fotografare è un atto d’amore.
Si fotografa sempre un luogo, un oggetto o una persona che si ama, qualcuno o qualcosa a cui si è legati, che ci è caro, che ci rimanda indietro nel tempo o ci restituisce delle emozioni.
A diciott’anni, nell’assoluta incertezza del futuro e con l’incontenibile desiderio di raccontarmi, per me la scoperta della fotografia fu una vera folgorazione: la macchina fotografica divenne un meraviglioso strumento d’introspezione, i miei negativi radiografie dell’anima.
Cercavo, scattavo, sviluppavo e stampavo: riempii la mia vita di fotografie, non potevo fare altro. “
Questa è la dichiarazione di poetica di Carmelo Bongiorno, fotografo siciliano, presente sulla scena internazionale da oltre vent’anni, che in questa mostra si racconta, attraverso una selezione di opere, che ripercorrono la sua lunga ed instancabile ricerca artistica ed umana.
Immagini che narrano momenti e luoghi, vissuti e visti con gli occhi di chi si lascia sedurre dall’unicità dell’attimo, di chi, come lui stesso descrive, “prova stupore per la luce” e questa è la “condizione indispensabile per poter fotografare.”
Una luce che colpisce o accarezza chi guarda, che svela o palesa, scorci della sua amata Sicilia, fatta di terra, di mare, ma soprattutto di passione.
Nelle sue opere Bongiorno, infatti, non sceglie soltanto di raccontare ciò che vede, ma sembra “mettere in atto un processo di manipolazione della realtà, affinché i soggetti e le ambientazioni si trasformino in rivelazioni fantastiche.
Come nei versi di un “poeta veggente”, i soggetti di queste fotografie sembrano legati a una fitta quanto intricata rete di corrispondenze, che ne esaltano l’elemento simbolico, caricandoli di mistero. “
“Una fotografia che, capace di inventare ed immaginare, diventa l’espressione poetica e simbolica di infinite realtà soggettive, aldilà del tempo e dello spazio.” (da Denis Curti Il contrasto tra la vita e la forma, in Carmelo Bongiorno 1985-2010)