Carmengloria Morales – Done by Fire
Done by fire sono dei dittici. Dal 1971 l’artista ha scelto questa forma come luogo privilegiato del suo lavoro, una scelta molto forte, in cui si crea una struttura potente di lettura, che rivela, la sua tensione all’assoluto.
Comunicato stampa
Luca Tommasi è lieto di annunciare l’esposizione personale di Carmengloria Morales Done by Fire presso gli spazi della galleria in Via Tadino 15 a Milano dall’8 maggio al 17 giugno 2017.
Nata a Santiago del Cile nel 1942, si trasferisce in Italia nel 1953.
Nel corso degli anni ha avuto studio a Milano, Roma, Londra, Parigi, New York e Sermugnano, nei pressi di Viterbo. È stata protagonista di numerose mostre in Italia e all’estero. È considerata protagonista della pittura analitica e ha costituito a New York il gruppo della Radical Painting con Raimund Girke, Marcia Hafif, Anders Knutsson, Joseph Marioni, Olivier Mosset, Phil Sims, Howard Smith, Frederic Thursz, Gunter Umberg, Jerry Zeniuk
Arriva alla pittura all’inizio degli anni Sessanta, da autodidatta, imparandone le leggi fondamentali del linguaggio, della composizione, del colore. Per l’artista l’idea dell’arte regola la vita, come aveva già sottolineato Giovanni Maria Accame, che per molti anni si è occupato del suo lavoro. In ogni sua opera, oltre al processo operativo ci sono la quotidianità, il comportamento, in cui la storia dell’arte è materia di dialogo continuo. Nella sua pittura, infatti, non ci sono solo i gesti che la realizzano, ma il comportamento che ne costruisce le premesse. Così nelle tre serie di lavori in mostra, realizzati in seguito all’incendio che ha coinvolto la sua casa circa un anno fa. Una mostra di pittura questa in cui la componente esistenziale è fondante.
Done by fire sono dei dittici. Dal 1971 l’artista ha scelto questa forma come luogo privilegiato del suo lavoro, una scelta molto forte, in cui si crea una struttura potente di lettura, che rivela, la sua tensione all’assoluto. La parte dipinta è costituita da una carta, che ha subito l’azione del fuoco dell’incendio e quella dell’acqua dello spegnimento dello stesso, e da essi è stata strutturalmente modificata. Le opere, parzialmente danneggiate, sono state ripulite da Morales, che ha operato per via di levare, ha tolto le parti combuste, ha dato loro un’ossatura. Vi è la memoria dell’azione e non solo. Un gruppo di opere recenti sono realizzate con pigmenti nuovi e con pigmenti che hanno subito la combustione e per questo hanno assunto una colorazione particolare. Alcune sono stati realizzate su carte di recupero, anche di piccolo formato. Hanno, tuttavia, la potenza di un dipinto di grandi dimensioni. Il lavoro è totale. Lo spazio della pittura per Morales è infinito e la delimitazione dello stesso ne trattiene una parte. Risorti dalla cenere è il terzo gruppo di lavori. Sono stati recuperati dall’artista nello studio danneggiato: opere in cui la pittura è assurta a nuova vita con colori modificati e potentemente segnati dall’esperienza vissuta.