Carnello cArte ad Arte
IX Edizione del Premio Internazionale di Incisione Carnello cArte ad Arte.
Comunicato stampa
Sabato 13 ottobre alle ore 17,00 presso l’Auditorium di Sora (Fr), si inaugura la IX Edi-zione del Premio Internazionale di Incisione Carnello cArte ad Arte, organizzata dall’Officina della Cultura in collaborazione con l’Assessorato alla Politiche culturali del Comune di Sora, con il patrocinio della Regione Lazio, della Provincia di Frosinone, del Comune di Arpino, del Comune di Isola del Liri, di KAUS-Centro Internazionale per l’Incisione Artistica di Urbino e il sostegno della Banca Popolare del Cassinate.
La rassegna, curata dal critico Loredana Rea, con la direzione artistica di Marco D’Emilia e Guido Pecci, è stata inserita nella ricerca Economia della cultura e giovani: dalle buone pratiche all’indice di creatività nell’ambito del progetto ITALIA CREATIVA, patrocinato dal Consiglio dei Ministri in collaborazione con il Ministero della Gioventù, il GAI, FE-DERCULTURE e l’ANCI. Come per le precedenti edizioni si caratterizza per la proposta di un tema Archeologia indu-striale: storie di luoghi, tracce di uomini, intorno al quale giovani incisori sono invitati a proporre una propria personale interpretazione.
Quando nel 2004 si decise di trasformare il vecchio premio Fibrenus nel Premio Carnello cArte ad Arte la necessità di legarlo alla specificità di un tema è sembrata fin da principio la strada da perseguire. Riusciva, infatti, a collegare l’intenzione programmatica di riscoprire e comunicare, attraverso l’arte, l’identità storica di Carnello, in cui dal XVI secolo si era sviluppata una prosperosa produzione cartaria, con la necessità di riappropriarsi consa-pevolmente del passato per proiettarsi nel futuro. Di quell’attività produttiva, che per secoli ha offerto lavoro a molti e benessere ad alcuni, e dei segni tangibili di tutti quegli uomini, che fattivamente avevano contribuito a rendere fiorente la piccola cittadina, divisa fra tre differenti Comuni del frusinate, non rimangono che opifici, centrali idroelettriche e tracciati ferroviari in disuso, disseminati lungo le sponde di due fiumi, il Liri e il Fibreno a costituire uno dei più interessanti siti di archeologia industriale e offrire spunti importanti per l’economia, la politica e la cultura.
Sul filo tenace del tema proposto hanno lavorato con metodologie e progettualità molto dif-ferenti gli artisti selezionati dalla commissione scientifica, composta da Giancarla Frare (presidente), Loredana Rea, Marco D’Emilia, Guido Pecci, Fernando Rea, Elena Sevi, An-drea Petricca (Assessore alla cultura del Comune di Sora).Ventinove sono i giovani sele-zionati per questa nona edizione: Federica Bozzoli, Maddalena Brunello, Chiara Campanile, Claudia Cangelosi, Domenico Carella, Margherita Cassarà, Maria Chicon, Antonio Fabozzi, Claudio Fabris, Pier Giacomo Galuppo, Francesco Geronazzo, Sara Gurizzan, Evgeniya Hristova, Haoyi Jiang, Claudia Marcelli, Sabina Maresca, Simone Paci, Jacopo Pagin, Quintilio Pierantozzi, Marian Possevini, Nicola Sardella, Aurora Scarpellini, Benedetta So-cal, Massimo Stenta, Maria Tirotta, Tania Tommasi, Livia Ugolini, Matteo Valerio, Mia Vucic.
Tra questi a Maria TIROTTA è stato attribuito il I premio, a Aurora SCARPELLINI il II premio e a Francesco GERONAZZO il III premio, mentre i lavori di Chiara CAMPANI-LE, Matteo VALERIO, Nicola SARDELLA hanno ricevuto una menzione. Il percorso espositivo, ospitato nel Museo Civico, è stato progettato e costruito come “momento di verifica sull’interesse per i linguaggi della grafica presso le nuove generazioni e, soprattutto, come occasione per lanciare una sfida ai giovani artisti, offrendo loro la possibilità di andare in profondità, contro quella superficialità invasiva che sembra ca-ratterizzare in maniera determinante questo nostro tempo”.
Nel nuovo Auditorium Vittorio De Sica è invece allestita la personale di Giancarla Frare, presidente della giuria e incisore di grande personalità, che ha ricevuto importanti ricono-scimenti. Sono esposte tredici puntesecche, selezionate da un corpus più ampio di opere denominato Bestiario fantastico, esposto recentemente al Museo Civico di Bassano del Grappa e all’Istituto Nazionale della Grafica di Roma, a riassumere un percorso di ricerca capace di mettere in relazione dialettica apporti innovativi e i principi di una tecnica conso-lidata nei secoli. Sono fogli incisi di grande fascino in cui l’artista di origine veneta ripensa l’immaginario medioevale con il rigore e l’originalità che da sempre contraddistingue il suo linguaggio.