Carol Bruton – Orbs
La società umana, al centro di queste orbite (le “Orbs” del titolo della mostra), viene trasportata e inglobata in un flusso che, almeno nella sensazione lasciata da questi lavori, la rende partecipe di qualcosa di immenso.
Comunicato stampa
Gli elementi della natura sono stati sin dagli esordi figurativi di Carol Bruton un segno distintintivo del suo lavoro di ricerca. L'utilizzo dominante della terra, della polvere di cui tutti siamo fatti, denotava il suo intento di non rappresentare semplicemente un'immagine vuotamente estetica bensì di rendere il più possibile l'opera in sintonia con l'universo, e materiale e spiritualmente umano.
L'assegnazione del Premio Il Segno è un pieno riconoscimento di quello che a tutti gli effetti si presenta come un notevole punto di arrivo lungo questa linea di sviluppo. Infatti dopo aver accantonato il figurativo il lavoro della Bruton si è orientato verso il microscopico, nel tentativo riuscito di rendere il magma cellulare della terra, della roccia e dei metalli. Ma è soprattutto con le opere sull'acqua che si può assistere ad uno slancio ermetico-filosofico in cui il microscopico rappresenta contemporaneamente anche il macroscopico: il cellulare sta per sé ma rimanda anche alla struttura dell'Universo. La società umana, al centro di queste orbite (le “Orbs” del titolo della mostra), viene trasportata e inglobata in un flusso che, almeno nella sensazione lasciata da questi lavori, la rende partecipe di qualcosa di immenso.
Alessandro Baito