Carolina Cappelli – P.E.D.R.O. Parassitare Eventuali Disastri Ripetendoli Ovunque
Mostra personale nell’ambito di ART CITY Bologna 2023 in occasione di ARTEFIERA in collaborazione con Culturara – Comune di Calderara di Reno, Casa della Cultura “Italo Calvino”.
Comunicato stampa
P.E.D.R.O. (Parassitare Eventuali Disastri Ripetendoli Ovunque) è un progetto trans-disciplinare di Carolina Cappelli, pensato come contenitore di differenti episodi e approcci allo stesso materiale visivo. Partito nel 2022 come laboratorio di pratiche performative e immagini in movimento per over sessanta presso la Casa della Cultura “Italo Calvino” di Calderara di Reno e sviluppatosi come mockumentary, P.E.D.R.O. approda negli spazi di Adiacenze sotto forma di progetto espositivo, attraverso cui ripercorrere e immergersi negli scenari immaginati dall’artista.
P.E.D.R.O. si basa sulla decostruzione, ricostruzione e rimessa in scena di alcune dinamiche de Il Signore delle mosche di Peter Brook: ambientato in un (allora futuro) distopico 1984, il film racconta dell’involuzione di un gruppo di ragazzini sopravvissuti a un disastro aereo e atterrati su un’isola deserta e dei loro tentativi di organizzare una struttura sociale, basandosi su modelli politici pre-esistenti. Partendo da questa sorta di disaster movie ambientato in un tempo obsoleto che le/i partecipanti al laboratorio hanno già vissuto, P.E.D.R.O. fonde linguaggio documentaristico e finzionale, andando a indagare i concetti di convivenza e sopravvivenza, di memoria, re-enactment e trasmissibilità.
Come rappresentare la catastrofe? È possibile parlare di immagine della catastrofe e catastrofe dell’immagine? “Le storie di catastrofi consentono di delineare un quadro preciso e concreto: rappresentando l’emergenza fanno chiarezza sulla natura complessa del nostro mondo e riducono le cose alla loro essenza”, scrive Eva Horn. Così nasce il mondo di P.E.D.R.O., sospeso tra un disastro già avvenuto o che sta per (ri)accadere, e abitato dai fantasmi di un futuro già passato. È una riflessione sulla ripetizione come forma di rilettura, strumento di riconoscimento del passato e possibile squarcio verso il futuro, sul re-enactment come esperimento paradossale, che genera cortocircuiti. Carolina Cappelli, la cui pratica ibrida scrittura, pratiche performative e cinematografiche, si confronta con lo spazio espositivo traducendo l’immagine in movimento in un percorso sul confine tra realtà e finzione, in cui non mancano le aperture alle contraddizioni e l’umorismo che contraddistingue la sua poetica.
In data 3, 4 e 5 Febbraio, nello spazio espositivo sarà inoltre presentata la performance WORST CASE SCENARIO della stessa Carolina Cappelli: un solo di 25 minuti che si interroga sulla ripetizione della catastrofe e sulla sottile linea fra realtà e finzione, in cui l’artista proverà a incarnare lo spirito di Peter Brook.
Bio Carolina Cappelli
Carolina Cappelli è performer, videomaker e insegnante di ginnastica artistica che vive e lavora tra Venezia, Bologna e Firenze. La sua ricerca è trasversale e prevede l’ibridazione di scrittura, pratiche performative e cinematografiche.
Ha appena concluso un MA in Teatro sperimentale e Arti performative presso lo IUAV di Venezia e un MA in Arti performative presso il Mattatoio di Roma.
Fortemente legata all’idea di re-enactment come pratica ecosostenibile, in questa fase del suo lavoro sta portando avanti un’indagine sul concetto di post-veggenza, retro-futuro e archivio, utilizzando materiale preesistente come punto di partenza per narrazioni alternative, interrogandosi sull’immagine della catastrofe e la catastrofe dell’immagine.
L’esplorazione del metadiscorso e del confine fra realtà e finzione, sono da sempre al centro della sua ricerca. Dal 2018 ha lavorato come videomaker e montatrice per l’artista Francesca Grilli, dal 2021 assistito e collaborato con l’artista Roberto Fassone e la danzatrice Laura Colomban. Assieme a Teresa Barbagallo fonda il duo LADY BABUSHKA, generatore di pratiche e sistema di supporto per i loro progetti individuali e collettivi.