Carrara Marble Weeks 2014

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO PISANI
Via Loris Giorgi , Carrara, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
27/06/2014

ore 21.30

Contatti
Sito web: http://www.marbleweeks.it
Patrocini

Promossa da: Carrara Fiere, Comune di Carrara; Associazione Industriali Massa-Carrara; Camera di Commercio Massa-Carrara; Fondazione Cassa di Risparmio Carrara; Accademia di Belle Arti di Carrara;
Con il contributo di ERP e AMIA;
Le aziende a Carrara Marble Weeks 2014:
Coop. Cavatori Canalgrande; Coop. Cavatori Gioia; Coop. Cavatori Lorano; Euromarble; F.B. Cave; Franchi Umberto Marmi; Furrer S.p.A.; GVM; Graziani Marmi; Guglielmo Vennai S.p.A.; Il Fiorino; Marbo Srl; Marmi Canaloni; Marmi Carrara; MGI Marmi e Graniti d'Italia Sicilmarmi; Max Marmi; SA.GE.VAN. Marmi; SAM-Società Apuana Marmi; Santucci Group; StaminalStone; Studi d’Arte Cave Michelangelo; Successori Adolfo Corsi; Vanelli Ferdinando - RB Marmi
Media partner Radio Nostalgia.
Sponsor tecnico Martinelli Luce

Curatori
Paolo Armenise, Silvia Nerbi
Uffici stampa
MONICA ZANFINI
Generi
architettura, design, arte contemporanea, serata - evento

Si rinnova l’appuntamento con la manifestazione dedicata ad architettura, design e arte.

Comunicato stampa

Si rinnova dal 27 giugno l’appuntamento con la manifestazione dedicata ad architettura, design e arte, promossa da Comune di Carrara Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, Assindustria Massa-Carrara e Camera di Commercio Massa-Carrara e organizzata da Carrara Fiere e IMM Carrara, giunta quest’anno alla IV edizione.
La kermesse, ideata dagli architetti Paolo Armenise e Silvia Nerbi, che curano l’intera manifestazione e la sezione dedicata all’architettura e il design, è diventata un cantiere creativo, aperto alle contaminazioni di diverse esperienze e linguaggi.
Il programma di quest’anno si presenta nutrito di partecipazioni prestigiose con 4 mostre dedicate al design e otto installazioni architettonico-scultoree collocate nelle vie e nelle piazze di Carrara.
Tutte le mostre e le installazioni inaugurano il giorno 27 giugno alle ore 21.30
Le mostre:
La Chiesa delle Lacrime in via Carriona è la suggestiva location scelta per la mostra di Angelo Micheli dal titolo 11 11 11. Per questa occasione saranno esposte 33 piccole sculture: undici cipressi, undici capre, undici parti di corpo, 31 opere lignee e due in marmo di Carrara. Apparentemente distanti tra loro gli oggetti sono legati dal filo di una dimensione intima e domestica. Spiega l’autore nello scritto che accompagna la mostra :
”…per me sono vive e vivono a casa mia. Ora sono tutte appoggiate su tavoli e ripiani della libreria in biblioteca e si mascherano fra i libri di arte, architettura, architettura del verde, libri di design, libri di giardinaggio, libri di animali, libri di fiori, saggi e romanzi e libri che descrivono il mondo degli olivi. Alcune di queste sculture sorreggono questi libri e forse li leggono.”

L’autore, architetto e designer partner dello Studio De Lucchi, da sempre impegnato in una ricerca artistica incentrata sul “sogno del segno”, con le sue sculture e con il legno instaura un forte rapporto sentimentale, una “corrispondenza di amorosi sensi” che si esprime in una relazione intensamente lirica tra architettura, design e scultura: una poesia dello spazio che sarà ricreata all’interno della Chiesa delle Lacrime.

Angelo Micheli nato il 20 aprile 1959 a Crotta D'Adda Cremona, si è diplomato in Industrial Design al Politecnico di Design a Milano nel 1984 e si laurea in architettura a Milano nel 1985.
Nel 1986 ha fatto parte del gruppo I Nuovi 12 Memphis e nel 1986 è stato fra i fondatori del gruppo Solid.
Dal 1988 al 1998 è partner dello Studio De Lucchi, e con Michele De Lucchi prosegue a oggi la collaborazione professionale.

Il suo impegno è anche nella sfera della pura ricerca artistica alla quale dedica molto del suo tempo perché crede nel sogno del segno Dal 2007 si è avvicinato alla scultura del marmo scoprendo quale arte la natura contiene.
Docente all’Istituto Europeo di Design di Milano per alcuni anni e dal 2000 allo IUAV, Istituto Universitario di Architettura di Venezia e allo IUAV San Marino (Repubblica di San Marino) dal 2011.

Lo Spazio Palazzo Corsi e l’attiguo Garage Corsi di Corso Rosselli, con la sua fastosa architettura Liberty, ospitano “40X40” e Osmosi , che vedono impegnati, rispettivamente, Paolo Ulian con Moreno Ratti ed Eliana M. Lorena.

40x40 nasce come proposta di riuso della marmetta 40x40, quelle mattonelle che si trovano nei laboratori artigiani. Paolo Ulian, designer da sempre impegnato in una progettualità “etica” basata sul rispetto della materia, e Moreno Ratti, giovane designer di Carrara, sperimentano su questo tema presentando sei oggetti che si possono ottenere, attraverso diverse tecniche di lavorazione senza produrre scarti di materiale.
Pensieri sotto forma di oggetti in cui le motivazioni etiche e di processo produttivo vogliono avere almeno la stessa rilevanza della loro forma e della loro funzione d’uso.
Paolo Ulian si forma all’Accademia di Belle Arti di Carrara e successivamente si diploma all’ Isia di Firenze. Alla fine del 1990 é assistente nello studio di Enzo Mari e collabora con lui fino al 1992. Successivamente si dedica alla sperimentazione e partecipa a numerose mostre collettive in Italia e all’estero. Nel 2000 espone al Salone Satellite dove vince il primo premio del Design Report Award. Collabora con Droog Design e con alcune aziende italiane come Driade, Fontana Arte, Danese, Zani e Zani, Coop, Azzurra Ceramiche, Skitsch, Officinanove. Durante il Salone del mobile 2009, Beppe Finessi cura la sua prima mostra personale alla Fabbrica del Vapore a Milano. Nel gennaio 2010 viene ospitata alla Triennale di Milano la sua seconda personale curata da Enzo Mari. Nel 2011 vince il 1° Social design Prize promosso dall’ADI e nel 2013 è invitato a partecipare alla VI edizione del Triennale Design Museum con un’istallazione dedicata a Vico Magistretti.
Moreno Ratti nasce a Carrara nel 1982. Dopo gli Studi di Architettura a Firenze, collabora con vari studi di Architettura. Nel 2008 vince il Concorso Internazionale per Idee d'Architettura “Tra architettura e città”. Dal 2013 si dedica al design specializzandosi nell'ambito del marmo. Passione che lo porta a incontrare Paolo Ulian con il quale collabora attualmente.
Con il progetto espositivo Osmosi Eliana M. Lorena, una delle più affermate designer italiane, pone al centro dell’attenzione alcuni elementi costanti del proprio lavoro progettuale: e cioè la “porosità” intesa come parametro di permeabilità e contaminazione tra diverse culture e discipline e la presenza ossessiva del quadrato, figura geometrica sempre viva nella sua progettualità. In occasione di Carrara MW 2014, Eliana Lorena apre il suo archivio mettendo in mostra circa 40 anni di idee e progetti: la designer, infatti, è approdata giovanissima alla professione e ha collaborato con numerosi progettisti (da Cini Boeri a Sottsass) e numerose aziende (da Olivetti, a FIAT). Su un lungo tavolo-passatoia di 8 metri sfilano gli oggetti di una vita, ma l’ordine che Eliana propone per il proprio archivio non è quello tradizionale, che segue un ordine cronologico o di soggetto, si tratta piuttosto di un mezzo espressivo per ripensare, mostrare e raccontare. Un concetto reso visibile attraverso un’installazione che potrà essere letta in fila o in ordine sparso, per vedere i colori , le immagini e gli elementi di un tema migrare in un altro, le materie appartenere a una storia, o a tutte le altre storie.

Eliana M. Lorena nasce a Novara nel 1957,attualmente vive e lavora a Milano. Dopo gli studi in Storia dell’Arte all’Università Statale di Milano coordina il gruppo di design dei materiali dello studio CDM di Clino Castelli. L’elemento che contraddistingue il lavoro di Eliana Lorena riguarda il progetto delle superfici e dei colori come fattore strategico in grado di caratterizzare gli oggetti, gli ambienti, le architetture.
Il metodo di lavoro segue uno studio preliminare di analisi e ricerca, essenziale nelle discipline progettuali architettoniche o di design per poter realizzare un concept idoneo all’oggetto di studio.

Nel 1987 apre un suo studio di progettazione dove si occupa di colore e ricerca sui materiali innovativi. Come designer collabora con numerose e importanti aziende tra cui Cassina, Interflex Flou, Fiat, Lancia, Mandarina Duck ,Moncler, Nava Design, Zucchi e altre.

I suoi lavori sono stati esposti in importanti mostre e musei in Europa e Giappone. La sua carriera la vede muoversi tra i ruoli di designer, artista, insegnante, curatrice di esposizioni ed eventi.

Anche quest’anno l’ex-Paretra di Via Beccherie ospiterà le iniziative di Carrara Marble Weeks: al suo interno sarà allestita Metaphors, l’installazione di Paolo Armenise e Silvia Nerbi.
Con Metaphors gli architetti, curatori di Carrara Marble Weeks, pongono lo spettatore davanti a una scelta di stili di vita, attraverso la ricostruzione di ambienti diversi, ma dalle stesse funzioni, che esprimono diversi concetti di “benessere” in culture e situazioni diverse tra loro.

Architetture in città

7 installazioni che riassumono lo spirito di Carrara Marble Weeks che è quello delle contaminazioni tra architettura arte e design. Affidate a diverse aziende, le opere creeranno nelle piazze e nelle vie del centro ambienti inaspettati e visioni suggestive per tutta l’estate, fino al 7 settembre.
I luoghi prescelti sono Piazza Alberica, Piazza d’Armi, Piazza Duomo, Piazza Mazzini, Piazza delle Erbe, Piazza Cesare Battisti e l’info-point di Carrara Marble Weeks al piano terra di Palazzo Pisani in Via Loris Giorgi.

Il tour inizia dal cuore più antico della città: nella piccola Piazza delle Erbe Marmi Carrara presenta Banchpad: una scrivania con seduta ricavata da un unico massello di marmo caratterizzata da una continuità di lavorazione che richiama l’estetica dei mobili in tubolare metallico Bauhaus. Si tratta di una proposta di arredamento pensata anche in funzione delle nuove tecnologie, infatti sul piano della scrivania è fissato un alloggiamento per il tablet. Il progetto è nato in azienda come risultato delle competenze di tutti coloro che vi lavorano. Banchpad è realizzato in marmo venato con finitura lucida, ricavato da un unico pezzo, misura 170x130x185 cm e pesa 1600 chili.
In Piazza Duomo Franchi Umberto Marmi espone Frammenti un’ installazione progettata da Michele Cazzani e da Giuseppe Venuta che valorizza al massimo i singoli oggetti, mantenendo, però, un rapporto armonico con tutto ciò che gli orbita attorno. Poiché il segno forte su cui i progettisti hanno lavorato è il cerchio, hanno pensato a una posizione spaziale che la faccia diventare fulcro, un centro attorno a cui si creano flussi di attraversamento. Il cerchio è una delle tematiche concettuali primordiali ed è un riferimento costante per i grandi interventi di land art e per il rapporto privilegiato che instaura con la natura. I vasi, progettati da Paolo Armenise e Silvia Nerbi, realizzati in differenti materiali lapidei giacciono su ghiaia di marmo, in modo tale da sembrare scolpiti direttamente in loco da mani esperte.
In Piazza Mazzini, di fronte alla facciata settecentesca del Palazzo Cybo-Malaspina, l’installazione di Graziani Marmi “Giardino in pietra” , fatta di marmo e alberi, invita lo spettatore a fondersi con la Natura. Il progetto, affidato allo studio Interni Now, nasce dalla voglia di riscoprire l’outdoor, di vivere lo spazio e nello spazio all’aperto. Il giardino di pietra è un immagine che richiama atmosfere eteree, dove il tempo viene scandito dalla maestosità delle forme e dall'intensità delle sfumature. Nel Giardino i suoni della città rimangono lontani, si cammina scalzi, cercando di ritrovare quell’origine che ci accomuna e il marmo torna così alle proprie origini fondendosi con il verde e diventando parte stessa della natura.
In Piazza Alberica, cuore della Marble Weeks, sarà collocata la scultura di Sylvestre Gauvrit, dal titolo Simpaty for the devil, una produzione congiunta delle aziende Adolfo Corsi e Il Fiorino. Gauvrit è un artista francese che lavora e vive a Pietrasanta: nella sua ricerca predilige le linee fluide e il dinamismo delle superfici per ottenere forme “leggere come il fumo di una sigaretta”. L’opera, in marmo bianco Campanili con base in Bardiglio Calaggio, misura 140 x 140 x h 290 cm.
A pochi metri, in Piazza Cesare Battisti, Marmi Canaloni presenta l’opera di Daniel Bragoni “Bragonium”, una grande scultura a forma di onda realizzata in Marmo bianco dei Canaloni di 240X142X95 cm. L’opera è una forma matematica e organica reversibile e componibile all’infinito, un concentrato di tutte le informazioni essenziali della scultura di Bragoni. Come il DNA costituisce il patrimonio genetico di un individuo mantenendone intatte le informazioni che lo contraddistinguono e lo frammentano , il “bragonium”o “bragonio” è un segmento scultoreo che vuole esprimere felicità, benessere e armonia.
"Rejii era una coniglio vanitoso e dispettoso che Madre Natura ha deciso di punire trasformando in marmo. Le sue lunghe orecchie che toccano terra servono a riallinearlo con le fasi naturali e armonizzare il suo compito di guardiano dei luoghi." L’opera Rejii, ideata dall’artista Corinna Natalia Balloni, di proprietà dell’azienda SA.GE.VAN. MARMI, è presentata in Piazza Gramsci. Realizzata in marmo Statuario e Statuarietto, rappresenta due conigli, uno di dimensioni 253x110x170 cm, l'altro invece di dimensioni 100x60x60 cm.
Nel Giardino di Piazza d’Armi l’artista Giovanni Maria Manganelli invita lo spettatore ad aprire la pagina di un libro fantastico per entrare in un mondo di sogno. In Africa, questo il titolo dell’installazione prodotta e presentata congiuntamente dalle aziende Marbo s.r.l. e Santucci Group, coccodrilli ed ippopotami, in marmo Bardiglio, emergono parzialmente con un effetto di straordinaria fluidità lasciando spazio all’immaginazione dell’osservatore che si ritrova trasportato in un altro luogo.
All’info-point di Via Loris Giorgi si potrà invece ammirare il progetto espositivo di MGI Marmi e Graniti d’Italia Sicilmarmi CALDIA CUBE: in mostra 6 opere di tre designer, Francesco Lucchese, Karim Rashid e Leonard Theosabrata, 3 architetti, Davide Macullo, Alessia Garibaldi e Giorgio Piliego, e 1 artista, Kurt Hoffstetter. Tutti sono stati invitati a interpretare, in piena libertà, un cubo di marmo Caldia di 30 cm, di lato. Il risultato è una pluralità di soluzioni e idee per un unico punto di partenza. La mostra metterà in risalto le qualità del marmo Caldia, un bianco pregiato estratto in piccola quantità in località Rocchetta, condizione che lo rende ancora più prezioso.
Infine nell’Info-point, illuminato da Martinelli Luce, saranno presenti tutte le aziende del Marmo che partecipano a Carrara Marble Weeks 2014, che sono:
Coop. Cavatori Canalgrande; Coop. Cavatori Gioia; Coop. Cavatori Lorano; Euromarble; F.B. Cave; Franchi Umberto Marmi; Furrer S.p.A.; GVM; Graziani Marmi; Guglielmo Vennai S.p.A.; Il Fiorino; Marbo Srl; Marmi Canaloni; Marmi Carrara; MGI Marmi e Graniti d'Italia Sicilmarmi; Max Marmi; SA.GE.VAN. Marmi; SAM-Società Apuana Marmi; Santucci Group; StaminalStone; Studi d’Arte Cave Michelangelo; Successori Adolfo Corsi; Vanelli Ferdinando - RB Marmi.
Emiliana Martinelli e Martinelli Luce a Carrara Marble Weeks
Lʼ architetto e designer Emiliana Martinelli partecipa a Marble Weeks dalla prima edizione.
Le sue grandi installazioni luminose hanno caratterizzato la manifestazione diventando, da
subito, punti focali del paesaggio urbano per la grande attrazione che esercitano sul pubblico:
un richiamo forte, un elemento che assume un ruolo di riferimento riassegnando alla piazza le
sue funzioni civiche e rappresentative, rendendo visibile la “Luce” che deve sempre guidare le
nostre esistenze.
Questʼ anno Emiliana Martinelli sarà presente in Piazza Alberica con lʼ installazione Light Wheel,
una grande ruota luminosa (3 metri e mezzo di diametro formata da lampade Pistillo illuminate
con Led RGB) che dialogherà idealmente con la Piazza. Un omaggio alla città di Carrara
attraverso una nuova interpretazione del suo stemma civico.
La designer dedica il suo lavoro a Paolo Armenise, curatore e ideatore di Carrara Marble
Weeks tragicamente scomparso pochi giorni fa.
Emiliana Martinelli non è solo designer, ma anche imprenditrice. È titolare di Martinelli
Luce, una delle aziende leader dellʼ illuminazione, con sede a Lucca, che si distingue per la sua
solida identità caratterizzata da un design che trae origine dalla natura e dalla purezza delle
forme geometriche. Martinelli Luce è sponsor tecnico di Carrara Marble Weeks.
L ʼincontro tra marmo e illuminazione ha creato un connubio tra le grandi eccellenze italiane, un
incontro tra creatività, bellezza e “saper fare” ammirato in tutto il mondo.
In occasione di Carrara Marble Weeks, Martinelli Luce illuminerà oltre Piazza Alberica anche lo
spazio Paretra, lʼinfo-point di Via Loris Giorgi, la Chiesa delle Lacrime e lo spazio espositivo
della designer Eliana Lorena.

L’Arte a Carrara Marble Weeks 2014.
Per il secondo anno Carrara Marble Weeks ospita al suo interno una sezione dedicata all’Arte, ricca di mostre e dibattiti, curata e coordinata da Luciano Massari.
Le mostre
La manifestazione, promossa da Comune di Carrara, Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, Assindustria Massa-Carrara e Camera di Commercio Massa-Carrara e organizzata da Carrara Fiere e IMM Carrara, anche quest’anno vedrà la presenza di eventi espositivi di rilievo internazionale che si collocheranno per tutta la città con un dialogo tra scultura, fotografia, installazione e multimedialità: una pluralità di linguaggi che presta una particolare attenzione all’incontro tra contemporaneità e tradizione.
Evento espositivo di punta di questa edizione è quello, organizzato dal Comune di Carrara, dedicato ai 450 anni della morte di Michelangelo ospitato al CAP, Centro Internazionale per le Arti Plastiche.
Confluiscono all’interno di un unico progetto dal titolo “ A sculpir qui cose divine” tre mostre, tra loro molto diverse, ma che hanno come filo conduttore l’opera di Michelangelo e la sua presenza a Carrara con l’obiettivo di restituire alla città il ruolo storico di assoluto rilievo avuto nelle vicende biografiche e artistiche dell’artista.
La mostra dedicata a Michelangelo, che dà il titolo all’intero progetto, è curata da Giovanna Uzzani e offre l’occasione di porre a confronto i modelli della Pietà Vaticana e della Pietà Rondanini, che segnano l’inizio e la fine della parabola artistica del genio del Rinascimento, con un excursus di opere grafiche legate agli studi michelangioleschi.
Anche se non si tratta degli originali, le Pietà rappresentano un momento di riflessione sulle mutazioni artistiche, filosofiche e religiose dell’epoca in cui Michelangelo visse: dal raffinato naturalismo di radice classica presente nella Pietà di San Pietro, l’opera del Buonarroti attraversa le inquietudini religiose del suo tempo per giungere all’astrazione della Pietà Rondanini. Un altro aspetto che viene evidenziato dall’allestimento del CAP è la fortuna dei modelli in gesso, di cui traccia la storia in maniera mirabile la curatrice nel suo saggio di catalogo, insieme alla fortuna che l’iconografia della Pietà ebbe nel contesto artistico/artigianale apuo-versiliese.
Oggi si assiste al recupero dei modelli in gesso, considerati preziose testimonianze della conoscenza e della fortuna degli antichi maestri come dimostrano le riproduzioni delle opere di Michelangelo che, anche grazie al numero infinito di copie, hanno fatto la fortuna dell’Artista nelle diverse epoche e fino ai quattro angoli del mondo.
Marble weeks 2014, nella sezione dedicata all’arte, mette così a confronto quei modelli esemplari con la ricerca di artisti contemporanei, che a quei modelli ancora vengono invitati a riferirsi. Rispetto a cinque secoli fa tutto è mutato: nuovi sono i codici, i valori di riferimento, i linguaggi espressivi, nel segno della discontinuità. Eppure, ancora una volta si propone il confronto, e la considerazione di una fatale continuità. Il classico Michelangelo incontra la contemporaneità.
Ed è proprio in questo contesto di confronto fra classico e moderno, fra continuità e discontinuità che si collocano le altre due mostre ospitate al CAP, quelle di Massimo Siragusa e di Loris Cecchini.
Il fotografo Massimo Siragusa con il progetto Lo spazio del marmo. Viaggio nei luoghi di Michelangelo, a cura di Renata Ferri, dedica i suoi scatti ai luoghi michelangioleschi per eccellenza, alla ricerca della loro ineffabile potenza evocativa . Siragusa, grande narratore di città, paesaggi, biblioteche, teatri e giardini ripercorre, attraverso il suo occhio, i luoghi michelangioleschi in città: si instaura così un dialogo col repertorio che il fotografo ha dedicato negli ultimi anni al tema Teatro d’Italia, composto da immagini che ritraggono le principali piazze e i luoghi maggiormente identitari del paese, i più noti e fotografati, dunque trasformati in stereotipi, svuotati della identità originaria e divenuti set di storie diverse.
In Bushwalking Loris Cecchini, uno dei più affermati protagonisti di livello internazionale della nuova scena artistica italiana, proporrà una serie di opere caratterizzate da una dialettica costante tra natura e artificio, dove il progettare stesso emerge come idea e ideale dell'opera compiuta e dove la trasfigurazione è l'elemento cardine. Loris Cecchini, che da sempre sperimenta materiali e tecniche diverse, si confronta, per la prima volta, con il marmo.
Loris Cecchini ha esposto in numerose collettive e personali in Italia e all’estero. Si ricordano tra le altre la sua partecipazione alla 48 Biennale di Venezia del 2001, alla Biennale di Valenza nello stesso anno ( a cura di A. Bonito Oliva), al Palais de Tokyo nel 2004, al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci nel 2009. Nel 2014 vince il Premio Arnaldo Pomodoro per la scultura e alla Fondazione Pomodoro è in corso (fino al 27 giugno) la personale Modulo e modello.

Lo storico Palazzo Binelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, anche quest’anno cuore della manifestazione, accoglierà nelle sue sale al piano terra la mostra dedicata a Fabio Mauri “Piccolo cinema”, curata da Marco Pierini in collaborazione con Studio Fabio Mauri di Roma. Un omaggio a uno dei più importanti esponenti dell’avanguardia italiana (è scomparso nel 2009), nella cui ricerca artistica teatro, performance, installazione, pittura, teoria, insegnamento sono gli elementi di un unico luogo espressivo.
La mostra, costituita da due installazioni, ciascuna delle quali collocata in un ambiente a sé stante, prende il titolo da Piccolo cinema (2007), saletta cinematografica arredata con quattro tipiche sedute in legno (e altrettante fissate, capovolte, al soffitto) dove viene proiettato a ciclo continuo “Gertrud” l’ultimo film di Carl Theodor Dreyer. “La saletta – scrisse l’artista – è sotto/sopra perché considero il cinema un elemento della coscienza. Attraverso il cinema acquisiamo un’esperienza visiva molto certa. Senza il cinema non c’è storia, perché la storia – come testimonianza diretta – è minuscola rispetto alla grande esperienza, continua, della vita”.
Oltre a Piccolo cinema sarà presentata la videoinstallazione Chernobyl (1990) e un contributo filmato di carattere documentario narrato dalla voce dello stesso artista.

A pochi metri dal Palazzo Binelli, lungo la Via Verdi, l’Aula Magna del Liceo Artistico Gentileschi accoglie un’installazione di Andrea Santarlasci, toscano, classe 1964, una delle voci più originali nella generazione di artisti emersi negli anni Novanta. Con Sul limite di un’altra soglia, progetto espositivo a cura di Marco Senaldi, l’artista si confronta con lo spazio ottagono e bianco dell’Aula Magna. Invece di considerare lo spazio come un semplice ambiente espositivo, l’artista lo reinterpreta, rileggendo i tratti significativi dell’essenza del luogo. L’installazione dal titolo Sul limite di un’altra soglia, 2014 è un sofisticato e sottile intervento luminoso, che mira a differenziare e segnalare le stanze adiacenti alla sala ottagonale, sottolineandone soglie, aperture e passaggi. Gli spettatori sono indotti a osservare il variare delle essenze luminose in un gioco di interno- esterno, percorrendo gli spazi si immergono nelle diverse tonalità di colore. Al centro dell’ottagono, e sulle pareti, affiorano creazioni, con superfici riflettenti e specchianti e alcune immagini fotografiche, che danno vita ad un ambiente in grado di farci percepire di nuovo, e sotto un’altra angolazione, il luogo stesso. Con varie modalità e strategie le opere ci inducono ad oltrepassare i limiti della consueta abituale percezione, e allo stesso tempo stimolano una riflessione sui significati spaziali e simbolici, insiti nelle caratteristiche architettoniche del luogo stesso.

L’Accademia di Belle Arti, con il sostegno di Carrara Marble Weeks, organizza la mostra L’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI CARRARA E IL SUO PATRIMONIO affidata alle cure di Anna Vittoria Laghi, Lucilla Meloni (sezioni sul Patrimonio Artistico e Architettonico) , Ines Berti, Giovanna Bombarda, Giuseppe Cannilla, Marco Ciampolini, Linda Pisani (sezione su Patrimonio Documentario).
L’antica istituzione carrarese mette in mostra sé stessa attraverso il nuovo allestimento del suo patrimonio: opere in marmo, opere in gesso e dipinti, disposti nello scalone d’onore, nelle sale, nel chiostro, nell’ex Teatro anatomico e nei corridoi, vengono così restituiti alla visione pubblica secondo un criterio filologico, che ha permesso di ripristinare, per quanto possibile, il percorso espositivo conferito alle antiche collezioni dal restauro architettonico risalente al decennio 1924-34. La mostra, che ripercorre una storia che dal 1765 conduce fino agli anni Trenta e Quaranta del Novecento, comprende anche una sezione dedicata al patrimonio librario e archivistico, ricca di preziosi volumi, incisioni e autografi dei maggiori protagonisti dell’arte Neoclassica italiana e internazionale.
Tutte le mostre inaugurano il 27 giugno alle ore 21.30

Gli incontri:
Come di consueto Carrara Marble Weeks offre spazio al confronto tra le voci più autorevoli del mondo dell’arte, dell’architettura del design e della cultura.
L’evento espositivo ideato per le celebrazioni dei 450 anni della morte di Michelangelo sarà corredato da una serie di incontri dedicati al genio del Rinascimento che si svolgeranno nel Giardino di Palazzo Binelli.
Si inizia il 14 luglio con una maratona per Michelangelo proposta da Marco Senaldi Michelangelo immaginario a Carrara. Serata Michelangelo mette a confronto cinema video e scultura attraverso gli interventi di artisti, critici ed esperti di produzioni cine-televisive.
Mentre in data da stabilire sono previste Michelangelo e il Novecento uno sguardo su architettura arte e design dedicata all’esposizione-evento allestita a Casa Buonarroti e alla Galleria Civica di Modena, tema affidato a Marco Pierini; e la conferenza con Giovanna Uzzani, curatrice del progetto espositivo del CAP che prende il titolo dalla stessa mostra, A sculpir qui cose divine.

Il Giardino di Palazzo Binelli sarà, ancora, teatro di dibattiti dedicati all’Arte Contemporanea nei giorni 17 e 24 luglio. Dalle 21.30 torna Illuminations. Idee per l’arte in città a cura di Pietro Gaglianò con il coordinamento di Monica Zanfini. Quest’anno il tema prescelto è quello relativo alle esperienze di arte partecipativa (community based) come modello di arte pubblica sostenibile in tempi di crisi. A dialogare con Pietro Gaglianò saranno giornalisti e critici delle principali testate e della stampa di settore.