Carte esposte
Theca Gallery propone la collettiva Carte esposte, a cura di Annalisa Fanti, esposizione che raccoglie una selezione di opere provenienti dalla collezione della galleria.
Comunicato stampa
Dall’11 luglio al 4 agosto Theca Gallery propone la collettiva Carte esposta, a cura di Annalisa Fanti, esposizione che raccoglie una selezione di opere provenienti dalla collezione della galleria. La mostra è articolata in due differenti momenti, un primo nucleo di opere è caratterizzato dall’essere realizzato su carta, ovvero il mezzo in questo caso è il supporto dell’opera stessa, mentre un secondo gruppo di lavori presenti nell’allestimento è caratterizzato dall’essere realizzato con la carta. Alla prima sezione espositiva appartengono le opere di Caro Buzzi (FFPP, 2013), Debora Barnaba (Untitled, 2012), Ohya Masaaki (Copperplate Drawing, 2011), Claudia Scarsella (Desiderio di essere all’altezza, 2010), Mohsen Taasha Wahidi (Memoir, 2017). Torna a esporre in galleria anche Marc Vincent Kalinka con l’opera Bulgakov: The fatal eggs (2014), lavoro proveniente dalle serie “The book I Loved”. Quest’ultima opera apre la seconda sezione, opere con carta. Qui sono raccolte le opere degli artisti Christiane Beer (Gestern Unterwegs, 2016), Federico De Leonardis (Genesi della Tagliatella, 1976), Elisabeth Scherffig (Milano XI, 2014), Aja Von Loeper (Weiss Blatt, 2015) e Fabrizio Parachini (Volumi collage, 2009).
DEBORA BARNABA
è nata a Milano nel 1985.
Utilizza il medium fotografico come mezzo espressivo ed è stata allieva di Oliviero Toscani. Nell'anno 2010 le viene pubblicata sulla rivista “il Fotografo” la serie completa della sua performance “Kissing”, oltre al servizio le è dedicata la copertina della rivista medesima. Nel 2011 esce la sua prima monografia Visioni del Vuoto: Varese, un catalogo, comprendente i testi critici di Riccardo Crespi, Riccardo Manzotti e Sandro Iovine, che documenta in modo originale e inedito la Città Giardino. Theca Gallery ha organizzato a Lugano (2013) la sua prima personale Untitled oltre alla collettiva White Light/White heat (2014).
CHRISTIANE BEER
ė nata a Plauen, in Sassonia (Germania), nel 1965.
Si è diplomata in scultura alla Staatliche Akademie Der Bildenden Künste di Stoccarda, presso la quale è stata alunna di Giuseppe Spagnulo. Vive e lavora in provincia di Cuneo, ai piedi del monte Bisalta. Tra le sue personali ricordiamo la recente Terrain vague, l’oscillazione a la traccia ospitata da Theca Gallery (2016, con Elena Modorati), alla Galleria del Milione nel 2013 (con Elena Modorati), Fabbri Contemporary Art di Milano e Arte Silvia nel 2009, all'Università Bocconi nel 2008, da Grossetti Arte Contemporanea nel 2000 e presso la Gedok-Galerie di Stoccarda nel 1998. Una sua opera, ORT, fa parte della Collezione Panza di Biumo ed è ora esposta permanentemente negli spazi esterni di Villa Panza a Varese.
CARLO BUZZI
è nato a Busto Arsizio nel 1967.
Lavora prevalentemente con l'arte pubblica. Il suo lavoro si è evoluto nello spazio urbano dove esegue pubbliche affissioni con soggetti inediti di propria invenzione. Il lavoro di Carlo Buzzi è stato seguito in Italia, tra di altri, da Luciano Inga Pin, Achille Bonito Oliva e Francesco Tedeschi. Ha esposto con differenti gallerie italiane nel corso della sua attività di ricerca, con Theca Gallery ha organizzato le pubbliche affissioni FFPP e Rabdomante (2013), Red Back Wine e Savon (2014), The Scream (2015). Sempre con Theca ha esposto nelle mostre Un contributo alla storia anonima (2013) a Milano, Antologia Pubblica (2014) a Lugano e Campione d’Italia, Sguardi dalla città con Azimut Consulenza SIM e Corpi Speciali con la Camera di Commercio Italo Uruguayana, mentre presso la sede milanese della galleria ha esposto nella personale Memories can’t wait (2016, con Fabrizio Parachini).
FEDERICO DE LEONARDIS
è nato a La Spezia nel 1938.
Artista concettuale che esplora il tema dello spazio attraverso installazioni ambientali e site-specific. Lavora prevalentemente con la scultura nelle sue diverse forme; predilige l’uso del marmo, del ferro, del calcestruzzo armato e della carta. È attivo inoltre attraverso la letteratura, ha un blog (http://federicodeleonardis.tumblr.com/) in cui si esprime criticamente sul sistema dell’arte. Ha pubblicato diversi libri in cui indaga ed estende le sue ricerche sul concetto di spazio. Si ricordano: Sonata in mi minore, D’après Beuys, Comunicato, sia opere a tiratura numerata Album, Il Pendolo De Leonardis, Coni d’ombra, Firmanento nero, Curriculum, Chiarire, Didascalie e Trame di famiglia, sia veri e propri libri illustrati Eclissi, In forma, Extempora, quest’ultimi editi da Theca Gallery Milano.
OHYA MASAAKI
è nato a Zama City nel 1972 nella prefettura di Kanagawa in Giappone.
Nel 1998 consegue un Master in Pittura presso la Tama Art University di Tokyo dopo aver studiato incisione con il professor Yukio Fukazawa, Mayumi Morino e Tatsumasa Watanabe. Centrale nella sua produzione artistica è l'osservazione, quasi scientifica, della natura, riprodotta attraverso la tecnica dell'incisione. Tra i principali premi vinti si ricordano la 14° Biennale Internazionale a Varna, Bulgaria (2007), la 13° Biennale Internazionale di Taiwan (2008), la 9° Biennale d'Arte Grafica a Uzice, Serbia (2009) e il Premio Combat, sezione grafica, a Livorno, Italia (2014). Numerose sono le mostre personali che ha tenuto in Giappone e in Europa. Espone a Tokyo con Yoseido Gallery (2016) e Shonandai Gallery (2016), da Theca Gallery Nature beyond time and space a Lugano (2014) e Minima Naturalia a Milano (2016). Tra le collezioni museali che ospitano sue opere vi sono il Sakima Museum a Okinawa (Giappone), il Vilnius Graphics Centre (Lituania) e il Bronx Museum of the Arts (USA).
FABRIZIO PARACHINI
è attivo nella ricerca pittorica non oggettiva, teorico dell’arte, curatore di mostre e docente di “Teoria della percezione visiva”, “Cromatologia” e “Metodologia e analisi visiva” presso l’Accademia di Novara. Negli ultimi anni la sua ricerca espressiva è diventata particolarmente attenta alle relazioni ambientali e agli sviluppi installativi. Tra le recenti mostre personali organizzate con Theca Gallery si ricordano Fabrizio Parachini: semplici sonorità, in partnership con Azimut Consulenza SIM, Milano (2015), Fabrizio Parachini: l'attesa, sulla soglia, in collaborazione con la Camera di Commercio dell’Uruguay (2014) oltre alla personale Il volume a due dimensioni (2015) e la doppia personale con Carlo Buzzi Memories can’t Wait (2016), entrambe a Milano.
CLAUDIA SCARSELLA
è nata a Viterbo nel 1979.
Si è laureata al Central Saint Martin College di Londra e successivamente al Politecnico di Milano, città in cui vive e lavora. Il collage è il mezzo espressivo che utilizza per esprimersi. Reperti iconografici e ritagli trovano collocazione sulla carta, strumento di supporto del suo lavoro. Ha esposto in numerosi Paesi, tra cui in Libano da Art Factum Gallery, e alla Dubai Art Fair, con Theca Gallery ha esposto sia a Lugano che a Budapest, Bruxelles e Milano. Sue opere si trovano in collezioni del Medio Oriente, Singapore, Giappone ed Europa continentale.
ELISABETH SCHERFIGG
è nata a Düsseldorf nel 1949.
Dagli anni Settanta vive e lavora a Milano. Indaga il concetto di stratificazione urbana mediante la meticolosa rappresentazione della trasformazione di città in cui vive. Accosta al suo lavoro su carta svedese anche opere su seta, porcellana, metallo e silicone. Tra le esposizioni significative degli ultimi anni si ricordano quella milanese al Museo Studio Francesco Messina (2014) e New Works da Faggionato Gallery a Londra (2014), a Venezia nella collettiva Within light / inside glass a Palazzo Loredan (2015), Ad Naturam, presso il Museo Civico di Storia Naturale e De Rerum Natura presso la Galleria Studio La Città, entrambe organizzate a Verona (2014), The Void, ospiatata da Theca Gallery a Milano (2015), My way, A modo mio, presso il Museo d’Arte Moderna MAMbo di Bologna (2017).
MARC VINCENT KALINKA
è nato a Milano nel 1968, città in cui vive a lavora.
Utilizza il linguaggio digitale come strumento attraverso cui studiare l’approccio alla società contemporanea. Ha esposto in numerose personali e collettive in Europa e Russia. Tra le sue recenti partecipazioni si ricordano quella alla Design week of Saint Petersburg (Russia, 2016), Apostasy of beauty presso il Museo di Arte Contemporanea di Zilina (Repubblica Slovacca, 2016), Icon {a short retrospective on contemporary iconography concept}, organizzata da Theca Gallery a Lugano (Svizzera, 2014) e la partecipazione a Scope NY con Barbarian Art Gallery (USA, 2015) e BLKNZM mostra collettiva organizzata per MANIFESTA10 a San Pietroburgo (Russia, 2014).
AJA VON LOEPER
è nata a Leonberg-Warmbronn nel 1971.
Attualmente vive e lavora a Norimberga. La sua ricerca artistica si è attestata su lavori che vedono protagonista la carta: grandi fogli bianchi su cui l’artista realizza con uno stilo in legno rigonfiamenti, rilievi e movimenti superficiali cui sono sottesi spazi vuoti, leggeri e delicati. Le opere così realizzate si arricchiscono di superfici dinamiche e volumi, trasformando la carta bidimensionale in scultura volumetrica. I lavori di Aja von Loeper sono stati esposti in importanti esposizioni internazionali: Karlsruhe Art Fair (2015, 2016, 2017) dove espone con la Galleria Mahuer, a San Pietroburgo (2014) presso la Semenov Gallery e a Budapest (2014) dove l’artista realizza con Theca Gallery la mostra collettiva The oldest ones among us are thirty years old (1961-1991). Sempre con Theca Gallery espone, a Milano, in The Void (2015) e InsideOut (2016, bipersonale con Domenico D’Oora).
MOHSEN TAASHA WAHIDI
è nato a Kabul nel 1991.
Internazionalmente è considerato uno dei giovani artisti più interessanti nel panorama delle arti visive afghane. Scoperto a livello mondiale nel 2012 in occasione della sua partecipazione a dOCUMENTA(13) a Kassel, curata da Carolyn Christov-Bakargiev e a dOCUMENTA(13) a Kabul, curata da Andrea Viliani e Aman Mojadidi. Taasha ha poi esposto negli USA nella mostra Visual Art in Afghanistan presso il Sarnoff College of Arts (2014) e alla 56° Biennale di Venezia nella mostra The Great Game a cura di Marco Meneguzzo (2015, Padiglione Nazionale dell’Iran) e al Dhaka Art Summit: Asian Week, a cura di Shabnam Lilani e Aman Mujadidi in Bangladesh (2016). Theca Gallery ha organizzato per l’artista diverse esposizioni, tra cui si ricordano le personali Beyond The Curtain (2016) e Afghan Memories (2017) entrambe a Milano e MAIN d13 | one KaBuL (...) two TESsin [THE RIVERS] nel 2013 a Lugano.