cARTEdARTE
Una mostra d’arte contemporanea di opere di/su carta, a cura di Luca Arnaudo e Barbara Pavan.
Comunicato stampa
Si inaugura sabato 9 giugno 2012 alla Libreria Moderna, Via Garibaldi 272, a Rieti, cARTEdARTE, una mostra d’arte contemporanea di opere di/su carta, a cura di Luca Arnaudo e Barbara Pavan. In mostra i lavori di Aldo Bandinelli, Chiara Belloni, Nito Contreras, Lino Divas, Ono Emiliani, Raffaella Simone, Christina Thwaites, Yukoh Tsukamoto, Luca Vannozzi, Clarice Zdanski, Riccardo Zuliani.
La mostra
Opera in levare, allusiva, tesa soprattutto a far risuonare le singolarità di materie e colori volutamente misurati, la pittura di Aldo Bandinelli ricerca un segnare, lasciare tracce come poetica dell'attenzione e concentrazione che trova nella dimensione minuta della carta uno spazio d’elezione.
La pittura di Chiara Belloni definisce una misura d'intimità, oscurità accoglienti quanto perturbanti, da cui l'osservatore si trova attirato, e, insieme, posto in questione. Nei lavori su carta, in particolare, colpisce il ricorso convinto al bitume, colore eletto per calore e consistenza, ma che la Belloni riesce a far risonare d'inedite leggerezze.
Scultore, impegnato in una personalissima quanto colta revisione delle forme del paesaggio in equilibrio tra l’arcaico e il metropolitano, Nito Contreras ricorre spesso alla carta per definire le composizioni di fondo delle sue quadro-sculture, oppure per sperimentare con nuove tecniche calcografiche
Affascinato da alcune immagini provenienti dai “campeggi spaziali” organizzati nel deserto dello Utah dalla Mars Society, l'artista argentino Lino Divas ha sviluppato il tema con affettuosa, divertita immaginazione, raffigurando una straniante normalità dove i nuovi giovani coloni di Marte, chiusi nelle loro ingombranti tute spaziali, vendono automobili a rate marziane, giocano a tennis, raccolgono campioni di rocce in vista di ulteriori terraformattazioni del pianeta, o, più semplicemente, si annoiano come qualsiasi teen ager sulla terra. Disegni in b/n, realizzati con tratto pulito e minimale.
Dichiaratamente attente a una linea della pittura che, nel traversare le età storiche e culturali – dalle prime raffigurazioni rupestri fino alla ricerca grafica di Henri Michaux tanto cara all'artista – tenta un'universalità linguistica del segno, le opere di Ono Emiliani in mostra si distinguono per la coerente fantasia che anima le strutture sintattiche alle stesse sottese: come leggeri, aerei vocabolari di un'intelligenza squisitamente visiva.
Studiosa di tradizioni popolari, Raffaella Simone è affascinata dalla forza intrinseca dei simboli e dalla complessità dei riti legati al rapporto tra l’uomo e le divinità. In mostra presenta una serie di opere ispirate agli ex voto, per secoli testimonianza tattile e visibile di un rapporto concreto e personale tra l’uomo e la divinità. Le reliquie, le immagini sacre e gli ex voto sono riletti dall’artista quali oggetti della memoria; il piccolo oggetto, il cuore d’argento, la tavoletta votiva come il gioiellino di famiglia, donati simbolicamente alla divinità, divengono un racconto delle storie, delle domande esistenziali che non trovano risposte, delle inquietudini e delle paure di generazioni di uomini, donne, di popoli. Una serie di opere, di carta o su carta, tutta incentrata più sull’umana fragilità che sulla natura del divino, dove, nell’utilizzo di materiali vivi, vissuti, sovrapposti e manipolati, arricchiti di stralci di preghiere e citazioni, l’artista racconta l’alchimia complessa di sacro e profano, religione, storia e tradizione contenuta ed espressa nei riti popolari.
L’opera dell’artista inglese Christina Thwaites è un volto (volto e non ritratto) di grande forza ed intensità. La tecnica ad inchiostro consente all’artista un margine non controllabile nell’atto stesso della creazione; nell’istante in cui l’inchiostro incontra l’acqua il risultato è sempre variabile e in parte imprevedibile. Quest’alchimia spontanea sfugge in parte al suo controllo rendendo l’opera spontanea e quasi magica.
Giapponese d’origine ma da anni trasferitasi a Milano, del suo paese d’origine Yukoh Tsukamoto ha mantenuto la tipica sensibilità verso le forme naturali – quelle del bosco, in particolare – e l’equilibrio delle forme compositive, approfondendo invece in Italia le tecniche d’incisione diretta della tradizione europea. Il ricorso a materiali naturali come la seta per base delle sue opere, conferiscono un’ulteriore preziosità all’opera misteriosamente armonica dell’artista.
Sintesi perfetta tra la carta della letteratura e quella dell’arte, l’opera di Luca Vannozzi rimanda agli antichi manoscritti, integrando il testo di due brani di Trilussa con le illustrazioni a china ed acquerello.
Clarice Zdanski espone un’opera tratta dalla mostra Notturno. Notturno è lo spazio che consente alla volontà di ritrovare il tempo perduto e il ricordo, la rievocazione malinconica del passato. Notturno è il silenzio che da voce ad una riflessione sulla nostra esistenza, sulla nostra storia. Notturne sono le forme che tentiamo di intrappolare nell’opera o le scritte sbiadite che tentiamo di decifrare, alla ricerca di un significato che ci sfugge. Notturne sono le cicatrici che appena si intravedono e che non sappiamo decidere se siano la prova della nostra guarigione, della nostra capacità di rigenerarci o piuttosto costituiscano il pretesto per rifugiarci nella nebulosità del ricordo di un dolore. E’ proprio il linguaggio pittorico della Zdanski ad essere notturno, velato. Quasi che l’artista confidi sottovoce all’opera pensieri ed emozioni e con essa condivida lo stesso spazio intimo ed ambiguo della memoria. L’opera diventa specchio e conforto, territorio di dialogo interiore e di confronto con sé stessa e con il mondo.
Le opere di Riccardo Zuliani raccontano spazi urbani, vedute di città e scorci di metropoli, possibili o futuribili, in cui il contrasto di volumi e di dimensioni è il protagonista dell'opera. Attraverso il collage l’artista scompone giornali in minuscoli frammenti creando audaci scorci urbani risolti in ampie vedute. Riformula la realtà facendole acquisire un nuovo senso. Appaiono così metropoli di fantasia, dove la massa orizzontale che suggerisce case, palazzi, fabbriche, è intersecata da improvvisi elementi verticali a formare torri. L’intento è di metabolizzare e riassumere pensieri e riflessioni sulla contemporaneità. La città diventa così l’emblema del mutamento attuato dall’uomo sull’ambiente. Paesaggi privi della figura umana ma che all’uomo/spettatore fanno appello per completarne il senso: nel momento in cui osserviamo un'opera la rappresentazione richiama alla mente ciò che è presente nella nostra memoria, innescando un meccanismo percettivo che è parte integrante dell’opera.
Note biografiche
Aldo Bandinelli è nato nel 1966 a Roma, dove vive. Chiara Belloni nasce a Giussano (MI) nel 1979. Si diploma presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano sotto la guida di Claudio Olivieri. Vive e lavora a Milano. Nito Contreras è nato a Ourense (Spagna) nel 1947, e vive tra Roma e la sua città natale. Presente da tempo sulla scena artistica internazionale, vanta numerose personali in musei e gallerie, in Italia e all’estero. Lino Divas è nato nel 1981 a Buenos Aires, dove continua a risiedere ed espone regolarmente, sia in sedi istituzionali (gallerie e musei) che nel vivace contesto underground cittadino. Ono Emiliani è nato a Torino nel 1966 e vive tra le montagne del cuneese. Raffaella Simone è nata a Roma nel 1970. Diplomata in Pittura presso l'Accademia delle Belle Arti di Roma, ha frequentato Les Ateliers des Beaux-Arts de la Ville de Paris. Christina Thwaites è nata a Sheffield, UK, nel 1980. Yukoh Tsukamoto è nata a Osaka e vive a Milano. Presente in numerose esposizioni, soprattutto in Italia e Giappone. Luca Vannozzi è nato a Rieti nel 1966. Vive e lavora a Rivodutri. Clarice Zdanski è nata a Bellaire, Ohio (USA). Ha studiato pittura e tecniche grafiche di stampa (BFA) presso l’University of North Carolina at Greensboro e Storia dell’Arte (MA e PhD) presso l’University of Chicago. Attualmente vive a Milano. Riccardo Zuliani è nato a Mestre (Ve) nel 1978, vive e lavora a Mestre. Si diploma con lode nel 2003 in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e nuovamente con lode in Nuove Tecnologie per le Arti Presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.