Case Milanesi 1923-1973
Storie di Case Milanesi del Novecento.
Comunicato stampa
Il periodo dal primo dopoguerra all’inizio degli anni Settanta è stato per l’architettura residenziale milanese un momento di intensa sperimentazione che ha inserito la casa urbana nel nuovo contesto della città moderna. A questi floridi cinquant’anni e agli architetti che con i loro progetti hanno reso Milano un museo a cielo aperto del Novecento, il FAI - Fondo Ambiente Italiano dedica la mostra “Case Milanesi 1923-1973”, ospitata da mercoledì 24 ottobre 2018 a domenica 6 gennaio 2019 negli spazi di Villa Necchi Campiglio, icona del déco anni Trenta nel cuore della città.
La mostra - curata da Orsina Simona Pierini e Alessandro Isastia, già autori del volume Case Milanesi 1923-1973 (Ulrico Hoepli Editore) - sarà un’occasione per scoprire una selezione delle più note Case Milanesi. Partendo dalle trasformazioni di Milano, il primo luogo dove la modernità si realizza compiutamente in Italia, l’esposizione sarà arricchita da testimonianze letterarie e cinematografiche che dialogheranno con le architetture scelte e con i brani di città che cambiano il volto di Milano tra gli anni Venti e gli anni Settanta, affermando l’epoca d’oro della civiltà borghese.
Gli approfondimenti sugli interni e sui dettagli consentiranno di “guardare dentro e da vicino” le residenze, mentre quelli dedicati ai materiali permetteranno al visitatore di “toccare con mano” la pelle degli edifici. Una sezione sarà inoltre dedicata agli architetti che hanno progettato le case - Piero Portaluppi, Giovanni Muzio, Luigi Caccia Dominioni, Vico Magistretti, Aldo Andreani, Gio Ponti, Ignazio Gardella, Figini e Pollini, solo per fare alcuni esempi - di cui si racconteranno i tratti distintivi e i progetti che li hanno resi celebri. Nello spazio espositivo del sottotetto, infine, una grande mappa di Milano, estesa sul pavimento e su cui sarà possibile camminare, permetterà ai visitatori di identificare le case nella topografia della città e di “spostarsi” da una casa all’altra disegnando itinerari e percorsi virtuali.
Nei mesi di apertura della mostra verranno organizzati specifici itinerari guidati in città, accompagnati dai curatori, per poter ammirare dal vivo le case viste in mostra su carta, nonché un ciclo di incontri con gli eredi degli architetti progettisti e con alcuni abitanti illustri che le hanno vissute o che tuttora le vivono. Inoltre, sabato 24 e domenica 25 novembre è in programma una mostra mercato con le creazioni di aziende, artisti e designer che hanno dato vita agli interni delle Case Milanesi: uno spaccato sul gusto e le tendenze dagli anni Venti agli anni Settanta, dal complemento d’arredo agli accessori.
Curatori della mostra
Orsina Simona Pierini è professore Associato in Composizione Architettonica al DAStU del Politecnico di Milano, dove si laurea nel 1989. Dopo la pubblicazione con V. Vercelloni dei volumi Atlante storico di Milano, Città di Lombardia e Il paesaggio urbano di Milano, discute il dottorato allo IUAV e svolge poi parte della sua attività di ricerca all'estero, con Carlos Martí e Pep Quetglas a Barcellona e con Bruno Reichlin a Losanna. Cura mostre e pubblica articoli e saggi, anche monografici, sul progetto moderno e contemporaneo, riletto nella continuità dell'esperienza storica, attraverso i temi del dettaglio, della facciata e della residenza urbana.
Alessandro Isastia è architetto, Dottore di ricerca in Architettura e Urbanistica e Professore a contratto presso il Politecnico di Milano. Lavora nell'ambito della rappresentazione dell'architettura e del territorio ed è studioso degli aspetti compositivi e spaziali dell'architettura. E' stato curatore di un Itinerario per l'Ordine degli architetti e ha pubblicato vari articoli su architetti (Gio Ponti, per conto dell'Università di Toledo) o singoli edifici.