Caterina de Julianis
Evento eccezionale a Catanzaro, esposizione straordinaria di quattro capolavori di Caterina de Julianis nella Basilica dell’Immacolata.
Comunicato stampa
Evento eccezionale a Catanzaro, esposizione straordinaria di quattro capolavori di Caterina de Julianis nella Basilica dell’Immacolata
L’iniziativa che si svolgerà domani alle ore 16, grazie all’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, è promossa dal FAI e dallo spazio CONCENTRICA, in collaborazione con il Circolo Placanica
Quattro opere, tra le più importanti del patrimonio storico artistico della città, rimaste per troppo tempo nascoste, finalmente saranno svelate nella loro assoluta bellezza. Si tratta dei quattro gruppi ceroplasti di Caterina de Julianis, conservati nella Basilica di Maria Santissima dell’Immacolata a Catanzaro.
Il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano di Catanzaro, e CONCENTRICA, grazie alla sensibilità e all’accoglienza dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, nella persona dell’Arcivescovo Monsignor Vincenzo Bertolone, dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici e della Basilica di Maria Santissima dell’Immacolata, in collaborazione con il Circolo culturale “Placanica”, promuovono sabato 3 Gennaio alle ore 16.00 una eccezionale esposizione nella Basilica di Santa Maria Immacolata per scoprire i quattro gruppi ceroplastici della de Julianis figuranti la Deposizione di Cristo, il Memento mori, l’Adorazione dei pastori, l’Adorazione dei Magi, finalmente e per pochissime ore collocati in basso, su quattro altari della Basilica, per garantirne il pieno godimento e l’ammirazione da parte della cittadinanza.
In particolare, CONCENTRICA è orgogliosa di ringraziare il Professor Vittorio Sgarbi, che ben conosce e ama queste opere e che, come gesto di amicizia, ha voluto onorarci della sua complicità, con un testo in cui palesa l’importanza e il valore inestimabile di questi tesori nascosti.
Lo staff di CONCENTRICA ringrazia sentitamente il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, delegazione di Catanzaro, per lo straordinario lavoro di valorizzazione e tutela del patrimonio artistico che svolge con costanza e passione sul territorio e solo grazie al quale è stata possibile la realizzazione dell’iniziativa.
Di seguito il testo di Vittorio Sgarbi con la mirabile descrizione delle opere di Caterina de Julianis:
“Perché la meraviglia non abbia fine
Tra le cere più famose d'Europa quattro sono nella chiesa di Santa Maria Immacolata a Catanzaro. Si tratta di due episodi della vita di Cristo neonato, l'Adorazione dei magi e l'Adorazione dei pastori, l'Andata al sepolcro del Cristo morto e il Memento Mori. Opere di invenzione originale riferite a Caterina de Julianis, celebre ceroplasta, che si specializzò in un'arte che consente precisione e poesia. In particolare, la de Julianis fu versata nelle localizzazioni con lussureggianti paesaggi, alberi, frutti. A Benedetto Croce non dispiacquero le sue fantasiose variazioni ed è evidente che esse sono frutto di disciplina e di studio. Nel caso specifico lo studio è sul più straordinario e macabro ceroplasta del Seicento: Gaetano Zumbo, presso il quale Caterina fu per quindici anni. Ciò che in Zumbo fu drammatico e mortifero è nella de Julianis fantasioso, vivido, allegro; ma entrambi aspirano a meravigliare con i loro mondi paralleli, con diverse tensioni espressive. Anche oggi le cere della de Julianis chiedono ammirazione e di essere rivelate ai cittadini di Catanzaro, chiedono di poter continuare a vivere. Perché la meraviglia non abbia fine”.