Catherine Biocca – Ss / Sad Symphony
Frutta è lieta di presentare la mostra personale di Catherine Biocca, dal titolo SS / SAD SYMPHONY.
Comunicato stampa
Frutta è lieta di presentare la mostra personale di Catherine Biocca, dal titolo SS / SAD SYMPHONY.
Qualcosa di colpo manda in frantumi la finestra e il vetro si riversa al suolo, formando piccoli frammenti a specchio riflettenti. Sul pavimento ci sono quattro o cinque bonsai con degli occhi, i quali in coro ripetono ininterrottamente: “Che cosa hai fatto! Perché mi hai fatto questo, non capisco, ti prego dimmi perché…”. Le immagini dei bonsai si riflettono nei vetri rotti riversati sul pavimento, mostrando un cuore pulsante, il ritmo di un battito cardiaco. Risuona un senso di colpevolezza, e la coltre di tristezza si attenua soltanto in prossimità della piccola installazione video nell’angolo. Si tratta di una playlist di morti, a ognuno dei quali fa seguito un piccolo requiem, il momento di un ultimo, privato, saluto.
Il lavoro di Catherine Biocca si caratterizza per un diffuso e spesso insolito utilizzo dei media. Nelle sue animazioni, che coinvolgono lo spettatore entrando nello spazio fisico, vediamo figure apparentemente allegre e innocue cimentarsi nelle imprese più atroci, mettendo in scena le più violente e nascoste fantasie, generate da una condizione di profonda frustrazione.
Biocca è interessata al lato oscuro e masochista dell’ordinario, che fonde formalmente con l’estetica di una rassicurante e paradisiaca bellezza. In altre parole l’artista mette in scena il momento in cui brutalità e innocenza si incontrano e coesistono, generando ciò che i tedeschi chiamano Schadenfreude, ovvero una sorta di piacere derivante dalla sfortuna altrui, un compiacimento malevolo, che induce a ridere e godere del dolore del prossimo.
Nonostante il lavoro di Biocca rappresenti uno stadio dell’assurdo scarsamente frequentato, riprende l’annoso dibattito storico-artistico su forma e contenuto, spesso utilizzando riferimenti diretti a scene della mitologia greca e romana, al fine di dimostrare come l'arte possa generare un'esperienza piacevole e profondamente estetica, pur raffigurando gli eventi più brutali,.
Catherine Biocca (Roma, 1984) vive e lavora a Berlino. Si è laureata alla Kunstakademie di Düsseldorf nel 2013 e ha svolto un programma post-laurea in residenza presso la Rijksakademie van beeldende kunsten di Amsterdam nel 2015.
Tra le sue mostre personali recenti e future: Frutta, Rome, IT; PSM Gallery, Berlin, DE; Kunstverein Nurnberg, BE, PIK, Köln, DE, a cura di Carla Donauer (tutte 2017); Jeanine Hofand, Amsterdam, NL; Le Foyer, Zurich, CH; PSM Gallery, Berlin, DE (tutte 2016); Open Studios Rijksakademie, Amsterdam, NL, 019, Ghent, BE, a cura di Thomas J Caron; Silberkuppe, Berlin, DE (tutte 2015); Kunstakademie Dusseldorf, DE (2013); Museum Kunstraum Neuss, Neuss, DE (2010).
Tra le recenti mostre collettive: GAK Bremen, DE a cura di Janneke de Vries (2017); 3rd Animation Biennial Shenzhen, Shenzhen, CN, a cura di Li Zhenhua; Greengrassi, London, UK; Kunstverein Pfaffenhofen, DE, a cura di Benedict Hipp; Frutta, Rome, IT (tutte 2016); Komplot, Brussels, BE, IGST, un progetto di Sara van Woerden; Jeanine Hofand, Amsterdam, NL; New Media Festival, Miami, US; Ginko Art Space, Beijing, CN; Galerie Tatjana Pieters, Ghent, BE; Martin van Zomeren gallery, Amsterdam, NL (tutte 2015); Atelier im Walzwerk, Dusseldorf, DE (2010); Italian Pavilion, Biennale project at S. Gallo Church, Venezia, IT (2005).
Tra i progetti curatoriali: Jolly Joker, project space in collaborazione con Benedikt Hipp e Lisa Reitmeier, Amsterdam, NL (2016).
Tra i premi ricevuti: nel 2017 ha vinto l’Hans-Purrmann Förderpreis; nel 2016 il Projectsubsidies, Amsterdams Fonds voor de Kunst ed il Beweezen Talent Bijdrag, Mondriaan Fonds; nel 2015 lo Strabag Art Award.