Cathy Josefowitz – Meditation In & Out
Mostra personale dell’artista americana Cathy Josefowitz.
Comunicato stampa
Cathy Josefowitz nasce a New York nel 1956 da una famiglia di chiara impronta artistica: la madre, infatti, era pittrice mentre il padre direttore d’orchestra e produttore discografico.
Poco dopo il suo secondo compleanno, Cathy si trasferice con la famiglia in Svizzera dove , anche in risposta ad un non facile adattamento con la nuova realtà, trova rifugio e tranquillità nel disegno e nella pittura.
Cathy Josefowitz, Dinamica in pink nightgown, April 2010, oil on canvas, 180 by 190cm
Cathy Josefowitz, In the Pink Room, April 2010, oil on canvas, 190 by 194cm
Nel 1973, all’età di 17 anni, viene ammessa alla Scuola Nazionale di Belle Arti di Parigi e negli anni sucessivi prosegue la sua formazione prima a New York e poi a Londra, al Dartington College of Arts dove si laurea in Performing Arts.
Da allora, la sua ricerca è in costante evoluzione e parallelamente si è arrichito l’elenco delle gallerie dove l’artista americana ha esposto sia a livello collettivo che personale.
Tra queste ultime, dopo i felici esordi degli anni ‘70 a Parigi e Strasburgo, sono da segnalare l’ esposizione di Milano presso la Galleria Daverio e quella presso la Galerie Igi a Saint Paul de Vence (2008).
Scrive Philippe Daverio nella bella introduzione al catalogo dedicato a Meditation In & Out: “Matisse settantenne rifiugiato in Costa Azzurra…continuerà ad applicare il credo di un’estetica pura guardando filtrare nell’ aisance la luce meditteranea attraverso un boccale di pesci rossi, col colore…. Da Matisse discende, forse inconsapevole, la visione di Cathty Josefowitz. Da trent’anni la vedo dipingere l’inquietudine della sua aisance adolescenziale. Col colore e con la forma. … La ritrovo in un’esperienza ben più condensata oggi, stratificata. E’ innegabile che la frequentazione mentale con Francis Bacon ha finito per fare da contrapposizione esistenziale a Matisse. Che cosa ci può essere di più lontano dalle atmosfere ovattate di Nizza se non i corpi contorti della sofferenza baconiana?”
E continua il critico milanese: “ In questo scontro titanico fra due visioni del cosmo estetico s’è infilata Cathy Josefowitz come in un gioco crudele d’adulti che solo l’occhio ambiguo e fresco della fanciulla può scombinare. Di Bacon ha preso lo spazio assonometrico e la contorsione dei corpi; da Matisse trae la legittimazione cromatica.”
Sotheby’s è pertanto lieta di ospitare “Meditation In & Out” , nuova personale dell’artista, dove, come racconta la stessa Cathy Josefowitz, “I dipinti dalle pareti andranno a svilupparsi nello spazio, creando angoli di 90° gradi dai quali emergerà un’ unione tra mondi diversi, tra ambiente esterno ed interno.” Ed ancora, come suggerisce in catalogo lo scrittore Beppe Sebaste :” Il percorso di Cathy J. è una continua espansione e contrazione, sistole-diastole, dello sfondo-colore e delle forme”.
“Il risultato è fragrante.” - conclude Philippe Daverio – “Apre ad un mondo vastissimo nel quale l’osservatore è attratto come dallo specchio di Alice. Quello di Cathy Josefowitz è un Paese delle Meraviglie.”