CCH – Répétition Représentation Assistance
Un parallelismo con il teatro, sull’importanza dei rapporti tra artista, opera, presentazione e pubblico, per cui soltanto attraverso una perfetta compenetrazione dei quattro elementi, come analogamente accade appunto nel teatro, si potrà giungere all’ottenimento di un risultato soddisfacente.
Comunicato stampa
Répétition, ovvero la ripetizione, reiterata sino all’ossessione, che caratterizza le prove attraverso le quali l'attore di teatro cercherà di possedere con pienezza il personaggio assegnato, migliorandone, tentativo dopo tentativo, le battute ed i movimenti, la presenza sul palco, i tempi scenici: esattamente come l’attore, l’artista dovrà ripetere e migliorare la propria idea primigenia e la rappresentazione formale della stessa, affinando il pensiero, perfezionando il progetto, sperimentando i materiali e le soluzioni formali più congrue, sino all’ottenimento di un risultato confacente, esteticamente quanto concettualmente.
▪ Représentation, ovvero la rappresentazione, la messa in scena, nella quale l'elemento effimero della ripetizione si perde alla serata della "prima", diventando Arte: analogamente, l’artista giungerà alla messa in scena del proprio operato, nel giorno dell’inaugurazione, quando il lavoro compiuto diverrà pubblico e non esisteranno più margini per errori o ripensamenti.
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Assistance, ovvero l'assistere che permette alla rappresentazione di aver luogo nel modo esatto, quando l'attore - ad analogamente l’artista - non potrà ormai che contare su un’attenta e coinvolta partecipazione del pubblico, per il conseguimento della quale non si potrà tuttavia prescindere dalle sensibilità, dell’uno e da quelle degli altri, ovvero dalla capacità della prima di sollecitare quelle dei secondi.
▪ Ecco dunque CCH, attraverso il titolo di questa personale, insistere, attraverso un pararellismo con il teatro, sull’importanza dei rapporti tra artista, opera, presentazione e pubblico, per cui soltanto attraverso una perfetta compenetrazione dei quattro elementi, come analogamente accade appunto nel teatro, si potrà giungere all’ottenimento di un risultato soddisfacente, in questo senso affermando il rigore di una ricerca lontana dalle improvvisazioni dettate da ammiccamenti estetici o smanie mercantili. L’artista stesso, d’altronde, appena pochi mesi fa, in una intervista rilasciata a Giorgio Bonomi, sottolineava nel proprio lavoro l’assenza di obbiettivi e programmi, la distanza da sistemi e tendenze, inquadrando le proprie opere come una esigenza interiore ed una proiezione del vissuto personale, in particolare delle letture poetiche e filosofiche che scandiscono la sua quotidianità. La deliberata assenza di Stile che caratterizza il suo operare, ribadisce d'altronde la volontà distanziarsi da procedimenti operativi vincolanti e ripetuti semplicemente per compiacere le argomentazioni della critica e soddisfare le esigenze del mercato: una ricerca che CCH definisce fondamentalmente formale, lungi da connotazioni ideologiche e sociali, e che vede quali protagonisti i concetti di tensione, sbarramento, ma anche di equilibrio e ambiguità, che sottendono ogni singola opera e legano tra loro i pezzi di una produzione esteticamente e formalmente eterogenea.