Ceilings. Musei in rete – Michele Giangrande
Secondo intervento di questa edizione presso il Museo e il Parco Archeologico Nazionale di Scolacium.
Comunicato stampa
Ceilings. Musei in rete, il progetto promosso e organizzato dall'Accademia delle Belle Arti di Catanzaro, procede con il secondo intervento di questa edizione presso il Museo e il Parco Archeologico Nazionale di Scolacium.
Il 17 luglio, alle ore 11.30, presso il Museo e il Parco Archeologico Nazionale di Scolacium si terrà l'inaugurazione dell’intervento di Michele Giangrande dal titolo Fino a qui tutto bene, alla presenza dell’artista, del Responsabile amministrativo della Struttura Speciale dell'Assessore all'Istruzione e alle Attività Culturali Salvatore Bullotta, del Presidente dell’ABA Giuseppe Carmine Soriero, del Direttore dell’ABA Vittorio Politano, della curatrice del progetto Simona Caramia, della Direttore del Polo Museale della Calabria Antonella Cucciniello, della Direttrice del Museo di Scolacium Elisa Nisticò, il Direttore artistico del Museo MARCA Rocco Guglielmo.
Artista eclettico, Michele Giangrande propone per il Museo di Scolacium un’opera che, in linea con la sua ricerca, dialoga con lo spazio architettonico, che esprime lo spirito del tempo. Fino a qui tutto bene è l’emblematica frase, scelta dall’artista, tratta dal film del 1995 L’odio, scritto e diretto da Mathieu Kassovitz, vincitore del Premio per la miglior regia al Festival di Cannes.
Ambientato nella periferia parigina, il film racconta la storia di un odio ricambiato tra le bande dei quartieri satelliti della città e la polizia; nella scena iniziale, la voce narrante di Hubert - uno dei personaggi principali - svela che «Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di cinquanta piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all'altro, il tizio, per farsi coraggio, si ripete: "Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene." Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio».
Giangrande riporta e contestualizza questa frase in un museo archeologico, luogo di stratificazioni da portare alla luce, a cui “applica” l’affermazione del film, immaginando un ipotetico archeologo che, scavando strato dopo strato, possa ripetersi come monito: fino a qui tutto bene.
L’opera allude al carattere processuale della vita, che accade per “strati” o per fasi, e dunque si presta a molteplici letture. Tale frase - secondo l’artista - connota questo momento storico, poiché fa riferimento agli immigrati che viaggiano in mare, ma anche alla condizione politica, per giungere alla consapevolezza di una condizione di precarietà che contraddistingue e condiziona, con le sue incertezze, il presente.
L’opera è collocata all’interno del Museo: una lastra di marmo nero con sovrapposta la scritta che dà nome all’intervento; l’opera è posta in stretta relazione con la statuaria greca, collocata nella sala espositiva.
L'intervento di Michele Giangrande è documentato da uno dei Contrappunti visivi, ovvero la sezione di audiovisivi di Ceilings per la regia di Giovanni Carpanzano. È stato realizzato un making of sull’opera specifica e sulla poetica dell'artista - il cui promo sarà fruibile durante la giornata inaugurale - nel quale è documentato anche GEARS, il workshop dell’artista, coordinato da Tania Bellini e Francesca Giordano, realizzato con un gruppo di allievi dell’ABA: Jessica Fragale, Michela Intrieri, Gilda Perri, Sara Pirrotta, Pierpaolo Scrivano, il cui esito è visibile sino al 30 luglio.
Ceilings è stato cofinanziato per il secondo anno consecutivo dalla Regione Calabria, vanta un accordo di valorizzazione con il Polo Museale della Calabria, nonché numerosi partner istituzionali e di settore. Ogni artista è stato invitato dalla curatrice Simona Caramia a confrontarsi con il territorio, con lo spazio museale e con la sua collezione permanente, per realizzare interventi site-specific che si integrino con l'identità del luogo, enfatizzandone il genius loci. Tali interventi artistici, lungi dall'essere una sterile operazione decorativa, rappresenteranno - e dovranno rappresentare nel lungo termine - la specificità della “rete dei musei”, per costituire quell’itinerario turistico del contemporaneo, tutto da scoprire, disseminato tra il patrimonio culturale della Regione.