Censored: An ongoing archive of silenced voices

Informazioni Evento

Luogo
LAVERONICA ARTE CONTEMPORANEA
Via Clemente Grimaldi 93, Modica, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
30/12/2024

ore 18

Curatori
Marco Scotini
Generi
arte contemporanea, collettiva

Una mostra sui regimi di visibilità e potere.

Comunicato stampa

Laveronica Arte Contemporanea è lieta di annunciare l’apertura di CENSORED, una mostra sui regimi di visibilità e potere. CENSORED, curata da Marco Scotini, intende dare visibilità a tutte quelle opere che sono state rimosse dai contesti espositivi per motivi politici. Oppure dar voce a quei progetti artistici a cui, preventivamente, è stata impedita la presentazione in pubblico. La mostra non riguarda tanto la censura in generale quanto la censura politica, in modo più circoscritto e particolare.

Le cosiddette democrazie occidentali non hanno fatto in tempo ad acquisire le tesi de Il Capitalismo della sorveglianza, quando hanno dovuto constatare - sotto Pandemia - quanta strada l’autoritarismo di Stato avesse fatto, a partire dalla crisi finanziaria del 2008. Forse, era già troppo tardi per accorgersi che il controllo-divenuto-business delle piattaforme digitali non fosse più l’unica sfida della democrazia attuale. La nuova alleanza tra liberismo di mercato e autoritarismo nazionalista è oggi la macchina che alimenta le forme del potere che ci troviamo a fronteggiare. Anche la censura, che pensavamo essere un residuo dei totalitarismi (blocchi ai social media, limiti di accesso alle informazioni) è ricomparsa, non solo come apparato di controllo ma anche come strumento per silenziare ogni forma d’opposizione ai poteri dominanti. Sempre convivendo indisturbata con la libera circolazione del mercato.

Ma si tratta di un semplice ritorno di quella attività censoria che ha raggiunto il suo apogeo nel Novecento? Oppure è in azione una nuova configurazione del potere e della sua possibilità di perpetuarlo? Una censura che passa per algoritmi e sovranità digitale è oggi all’opera assieme alle forme più tradizionali delle agenzie di intelligence e dei captatori giudiziari, a dimostrazione del carattere duplice del capitalismo contemporaneo: violenza e istituzione, liberalità e censura, governamentalità e guerra, ipermodernità e neoarcaismo. Censura e repressione pubblica non hanno fatto altro che intensificarsi con l’ascesa dell’ideologia delle nuove destre Europee. Il fatto che queste misure passino sotto “legittimazioni” etniche (antisemitismo e islamofobia) e razziali (vandalismi e intolleranza transfobica) invece che di classe non dovrebbe farci perdere di vista, però, la matrice originaria di tutto ciò: qualcosa che sta al centro delle radicali asimmetrie del capitalismo contemporaneo.

Con la copertura e successiva rimozione dell’opera del collettivo artistico indonesiano Taring Padi all’ultima documenta di Kassel, ciò che era già in atto con la mozione contro il movimento BDS emanata dal Bundestag tedesco nel maggio 2019, finisce sotto gli occhi di tutti e appare come l’origine di una allarmante escalation censoria e repressiva in nome di un “Maccartismo filosemita” che non ha dovuto aspettare l’attacco di Hamas a Israele dell’ottobre 2023 per accendersi. Un'ondata di divieti di stato, cancellazioni, censure, diffamazioni, discriminazioni non ha mai cessato di colpire ripetutamente artisti, intellettuali, giornalisti e popolazione civile da allora fino all’ultima definitiva risoluzione contro l’antisemitismo “Never Again Is Now” di un mese fa. Ma già nel novembre 2023 anche l’intero comitato di selezione di Documenta si era dimesso a causa delle restrittive limitazioni che sono state imposte dal potere alla cultura tedesca. Se in Germania la situazione si è fatta intollerabile, il resto del mondo (Italia compresa) non è comunque meno repressivo e sotto controllo.

In tal senso la mostra CENSORED intende opporsi a queste condizioni cercando di raccogliere assieme alcuni casi di importanti artisti internazionali i cui lavori - a differenti latitudini e in tempi diversi - hanno subito lo stesso trattamento e sono stati ritirati dall’esposizione o esclusi dalla circolazione. Basta citare gli esempi ben noti e presenti in mostra di Candice Breitz (la cui esposizione e conferenza in Germania sono stati cancellati) e di Daniela Ortiz, le cui opere esposte rispettivamente al Bundeskunsthalle di Bonn e al Kölnischer Kunstverein hanno subito forti critiche, per potenziali tracce di antisemitismo, da parte di organi esterni. Fino a poco tempo fa si diceva che il liberalismo contemporaneo utilizzasse una pratica tale per cui le voci dissonanti non venissero più affrontate ma piuttosto recuperate, integrate e neutralizzate. Questo non è più sostenibile di fronte ai tantissimi casi di censura violenta che sfidano ogni giorno l’idea di una cultura democratica.

Nonostante tutto, forze indipendenti si stanno organizzando ovunque contro le varie relazioni di dominio nella cultura (di genere, di razza e di classe) per rivendicare la pluralità necessaria dei punti di vista così come la libertà di espressione e di azione. La mostra CENSORED si unisce a queste forze antagoniste presentandosi come un deposito giudiziario in cui sono immagazzinati differenti tipologie di opere (disegni, film, performance, neon signs, architetture) ciascuna delle quali documenta tempo, luogo e ragioni della censura che gli è stata inferta: invitando il pubblico a prendere una posizione nella valutazione degli eventi in corso. Non è un caso che sia proprio la galleria Laveronica a promuovere una simile mostra, visto che molti dei suoi artisti sono stati colpiti, in differenti occasioni, dallo stesso trattamento coercitivo.

Coscienti che, se non saranno mutate le condizioni economiche del capitalismo contemporaneo, tutto sarà destinato a degenerare ulteriormente e a breve termine, la mostra CENSORED prende le distanze da qualsiasi discorso di tipo morale e ingenuo (o falsamente tale) per rivendicare un programma politico-economico antagonista, non solo di denuncia. Non esistono correttivi al sistema, c’è solo da capovolgere le condizioni del potere attuale. Altrimenti, da ora in poi, non ci resterà altro che scrivere nelle facciate delle nostre istituzioni culturali (musei, biennali, gallerie, librerie, ecc.): PRODAJEM AUTOCENZURU (Auto-censorship on sale, Autocensura in vendita), come causticamente faceva il caro Mladen Stilinovic.

Artisti: Nanni Balestrini e Luigi Nono, Candice Breitz, Claire Fontaine, Rolando Certa (Antigruppo Siciliano), Dora García, Igor Grubić, Marcelo Expósito, Grup Etcetera, Adelita Husni Bey, Emily Jacir, Maryam Jafri, Rabih Mroué, Ahmet Ögüt, Daniela Ortiz, Paloma Polo, Oliver Ressler, Renato Spagnoli, Jonas Staal.

Si ringraziano: Gallery Apart, Galleria Gian Marco Casini, Galleria Michela Rizzo, Galleria Simóndi, REPLICA (Lisa Andreani e Simona Squadrito).

Per i premi ringraziamo gli artisti: Adelita Husni Bey, Giovanna Brogna Sonnino, Claire Fontaine, Nanni Licitra, Rabih Mroué, Daniela Ortiz, Moira Ricci e i nostri amici Casa delle Donne di Scicli, Corniceria Lomagno, Galleria Gian Marco Casini, Galleria Susanna Occhipinti, Libreria Zazie, Luca Cangemi, Mediterranean Hope, Taverna Nicastro, Timbri e….