Cesare Di Liborio – Le colonne d’Ercole

I portali, la vegetazione e le porte chiuse sono gli elementi che caratterizzano “Le Colonne d’Ercole”. La soglia come segno particolare, intesa come passaggio non solo materiale ma anche e soprattutto mentale. I portali sono soglie verso l’ignoto.

Comunicato stampa

I portali, la vegetazione e le porte chiuse sono gli elementi che caratterizzano "Le Colonne d'Ercole". La soglia come segno particolare, intesa come passaggio non solo materiale ma anche e soprattutto mentale. I portali sono soglie verso l'ignoto. Le porte chiuse sono barriere mentali al di là delle quali non vediamo e non conosciamo. Sono il nostro limite tra il reale e l'irreale, tra il conosciuto e lo sconosciuto, o se si preferisce tra la vita e la morte. Esattamente come le antiche Colonne d'Ercole erano la soglia oltre la quale vi era l'ignoto e il mondo terminava.
24 immagini in bianco e nero nei formati 38x38 e 80x80 cm - stampate dall’autore su carta baritata. La mostra, è supportata da un catalogo "Les Colonnes d'Hercule" con tutte le immagini riprodotte, testi in francese di Jacques Le Goff e Michèle Moutashar.

Cesare Di Liborio è nato a Reggio Emilia nel 1960. Si dedica alla fotografia di ricerca dal 1983.
Tra le sue esposizioni principali : «Les Colonnes d’Hercule» (Arles, Musée Reattu, 2000 : Lille, Transphotographique, 2001 ; Bruxelles, Parlamento Europeo, 2001) accompagnata da un catalogo con Testi di Michéle Moutashar e dello storico Jacques Le Goff ; le partecipazioni alla mostra XL La collection photographique d’Arles presso il Musée Reattu e alla FIAC – Fiera d’arte contemporanea di Parigi, 2005, la personale «Pallas» per Citroen France (catalogo del 2002 con testo di Charles-Henri Favrod). Sue fotografie sono conservate in prestigiose collezioni pubbliche e private in Italia e nel mondo, ricordiamo il Musée Reattu di Arles, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la Maison Européenne de la Photographie di Parigi, il Victoria & Albert Museum di Londra, il Musée de la Photographie a Charleroi.