Chiara Dynys – Gate of Heaven
Gate of Heaven è il nuovo progetto espositivo di Chiara Dynys, in programma dal 19 ottobre 2023 presso la Porta di Milano al Terminal 1 dell’aeroporto di Malpensa, a cura di Giorgio Verzotti.
Comunicato stampa
Gate of Heaven è il nuovo progetto espositivo di Chiara Dynys, in programma dal 19 ottobre
2023 presso la Porta di Milano al Terminal 1 dell’aeroporto di Malpensa, a cura di Giorgio
Verzotti.
La Porta di Milano di Chiara Dynys ci rimanda immediatamente e in modo esplicito al tema e
al significato di un luogo come l’aeroporto, che rappresenta e incarna il senso del viaggio, della
partenza e del ritorno. Quello che l’esposizione suggerisce è il momento del transito, e quindi
quella sensazione che ogni volta proviamo quando attraversiamo una soglia per raggiungere
un orizzonte inedito.
Nel libro di Daniele Del Giudice “Staccando l’ombra da terra” l’autore ci parla della gioia che si
prova a staccare l’ombra da terra ma anche del panico che ci invade. Attraversare la nostra soglia
– superare i nostri limiti – ogni giorno è un rischio, una sfida verso noi stessi; ed ecco che Chiara
Dynys ripropone la metafora del senso del passaggio attraverso Gate of Heaven, l’immagine di
un grande portale, simbolicamente costituito dalle luci delle piste di atterraggio gialle e rosse
degli aeroporti. L’esposizione inoltre, in primo piano, presenta sette porte di vetro di Murano
fuso, dal titolo Giuseppe’s Door, che simboleggiano, con colori diversi e attraverso la magica
opalescenza del vetro illuminato, le sette porte di Milano che sono il vero accesso alla città. Le
sette sculture, realizzate da Berengo Studio, Murano e messe a disposizione per il progetto da
BUILDING, Milano accompagneranno il passeggero/visitatore verso la porta di entrata e/o di
uscita del più grande aeroporto di Milano, in base alla personale destinazione di ognuno.
Come afferma con acuta analisi il critico Giorgio Verzotti, curatore della mostra:
“EX dunque un’affinità fra la lucidità analitica non ottimista del sociologo francese Marc Augè e
l’atteggiamento dell’artista italiana, salvo che per un particolare. L’arte non è consolatoria, ma
può essere salvifica per quella promesse de bonheur che sempre mantiene. La promessa di
Chiara Dynys nega l’omologazione, le sue sculture si distinguono l’una dall’altra per i colori, tutti
diversi, enfatizzati dai fasci di luce che li colpiscono direttamente nello spazio buio,
sottolineando anche la trasparenza del vetro e la reazione diversa di ciascun colore alla luce. Il
sociologo analizza impietosamente l’alienazione che governa le nostre relazioni interpersonali,
l’artista, praticando quello che potremmo senza tema definire l’ottimismo della volontà,
immagina un’alternativa disalienante”.
Il progetto sarà, infatti, accompagnato da un catalogo che vedrà diversi interventi fra cui testi di
Luciano Bolzoni, responsabile Art and Cultural Project SEA, Angelo Crespi, Presidente del
MA*GA e Giorgio Verzotti. Un ulteriore prezioso contributo è quello dell’Assessore alla Cultura
del Comune di Milano Tommaso Sacchi, che ci parla di come la figura di Chiara Dynys abbia
“arricchito la scena artistica sin dagli anni ‘90 con una produzione che indaga l’atteggiamento
dell’uomo nei confronti del reale, attraverso l’utilizzo di materiali che spaziano dalla luce al
vetro, agli specchi, ai tessuti, ai video e alla fotografia. Un tema che rivive costantemente nelle
sue opere è la porta, una metafora della soglia da attraversare per svelare ciò che giace "al di là",
simboleggiando il coraggio di superare i limiti. La porta diviene quindi un simbolo di sfida e di
nuovo inizio, rappresentando il percorso ininterrotto della vita verso la scoperta della sua vera
essenza”.
Chiara Dynys è una delle più rilevanti artiste italiane contemporanee. Ha partecipato a
numerosi progetti espositivi in Italia e all'estero. Tra le più importanti istituzioni che hanno
ospitato il suo lavoro si ricordano il Musée d'Art Moderne di Saint-E`tienne (1992), il Centre d'Art
Contemporain di Ginevra (1996), il CIAC - Centre International d'Art Contemporain di Montréal
(1997), la Städtische Galerie di Stoccarda (1999), il Museo Cantonale di Lugano (2001 - 2015),
la Quadriennale di Roma (1986 - 2005), il Bochum Museum, Bochum (2003), il
Kunstmuseum di Bonn (2004), il Wolfsberg Executive Development Center, Wolfsberg (2005),
lo ZKM- Zentrum für Kunst und Medientechnologie di Karlsruhe (2005 - 2012), il Franz Gertsch
Museum, Burgdorf (2007), lo Spazio -1, Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, LAC, Lugano
(2012), Arkhangelskoye – VII Moscow Biennale, Mosca (2017); ICAE Armenia, Yerevan (2018),
il MASI di Lugano (2018) e musei italiani come il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea
di Trento e Rovereto (2005 -2023), il Museo del Novecento di Milano (2012), la Galleria
Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma (2013), il Museo Correr di Venezia (2019),
Villa e Collezione Panza di Varese (2009 – 2021), Palazzo Maffei Casa Museo di Verona (2021)
e MA*GA – Museo Arte Gallarate l’ultima personale dell’artista “Chiara Dynys. Melancholia”
(2022). Sempre nel 2022 Chiara Dynys è stata protagonista di importanti esposizioni ed eventi,
fra cui “Quirinale Contemporaneo” presso MIMS – Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità
Sostenibili, “Glasstress 2022 – State of Mind”presso la Fondazione Berengo Art Space di Murano
(Venezia) e “Il Numinoso” a cura di Giorgio Verzotti presso BUILDING, Milano. Appena conclusa
la personale “Chiara Dynys. L’ombra della luce” al Mart. A tutt’oggi è visitabile “Enlightening
Grimoires” installazione site specific e donazione permanente al MUVE presso Museo Fortuny,
Venezia e “SANTE SUBITO E FIORI” presso Archivio Vincenzo Agnetti, Milano. Chiara Dynys
partecipa, inoltre, alla prima edizione di “Reggia Contemporanea”, curata da Cristina Renata
Mazzantini e da Angelo Crespi, presso la Villa Reale di Monza